• Home
  • Approfondimenti
FAT BIKE ELETTRICA – COS'E'? CARATTERISTICHE E VANTAGGI

Fai login per aggiungere ai preferiti

Che cosa sono le Fat Bike e perché stanno prendendo sempre più piede? Scopri tutte le caratteristiche tecniche e i vantaggi di queste speciali bici elettriche. FAT BIKE ELETTRICHE: GUIDA ALL'ACQUISTO Da quando è esploso il boom delle fat bike, è cresciuto sempre di più il numero di produttori interessati a queste bici molto particolari. Da subito riconoscibili per la grandezza delle ruote montate sul telaio, queste biciclette consentono di affrontare qualsiasi terreno, anche quelli molto cedevoli come neve, fango o sabbia, grazie alla maggior superficie delle ruote a contatto con il suolo. Negli ultimi anni non è mancata una risposta dal mercato dell’elettrico, che ha dotato questi mezzi di motori capaci di alleggerire la pedalata e minimizzare lo sforzo necessario per far muovere le ruote. In questo articolo scopriremo le caratteristiche delle fat bike elettriche: la soluzione ideale per i più avventurosi e per chi cerca il massimo del comfort su terreni di qualsiasi tipologia. Perché se una normale e-mtb ci aiuta ad alleggerire la fatica sui percorsi sterrati e a migliorare le performance, i modelli a ruota “fat” ci permetteranno di superare agevolmente quei tratti che prima non avremmo mai pensato potessero essere affrontati. La fat bike ha solo lati positivi? La risposta potrebbe essere sì, ma bisogna fare le dovute considerazioni. A COSA SERVONO LE FAT BIKE? Il vantaggio delle fat bike sta proprio nella grandezza maggiorata delle ruote, che consentono di “galleggiare” su tutti i tipi terreno grazie a una maggiore larghezza e alle basse pressioni con cui vengono gonfiate. Questo consente sì il movimento della bici, ma con un attrito maggiore al suolo che si traduce in una pedalata più faticosa. È per questo motivo che un motore elettrico aiuta a diminuire di molto la fatica, limitando al minimo gli svantaggi di queste bici. Negli ultimi anni, questa tipologia di e-bike ha fatto parlare di sé sempre di più perché è un prodotto alla portata di tutti. Perfetta per i neofiti che vogliono sentirsi al sicuro qualsiasi sia il terreno da affrontare, ma anche una piacevole sorpresa per chi è più esperto e vuole sperimentare sempre qualcosa di nuovo. CARATTERISTICHE DI UNA FAT BIKE ELETTRICA Le fat bike e fat bike elettriche vengono prodotte secondo le stesse caratteristiche tecniche: le più diffuse hanno copertoni da 4”, anche se ultimamente ci sono stati produttori che hanno lanciato modelli che toccano i 5”. Ciò che rende “fat” queste bici è la larghezza “XL” dei cerchi e dei copertoni, in media 44mm per i primi e almeno 3,7” per i secondi. Un’altra caratteristica tipica riguarda proprio le ruote: vuote all’interno per consentire al copertone di deformarsi maggiormente sul terreno da una parte, riducendo il peso dall’altra. Naturalmente, per poter accogliere delle ruote di queste dimensioni, serve avere un telaio modificato. La forcella anteriore deve avere steli più larghi e raramente presenta ammortizzatori, perché i copertoni svolgono già un eccellente lavoro contro gli urti. Chi desidera invece limitare a zero qualsiasi sollecitazione, può trovare sul mercato dei modelli che presentano un impianto ammortizzante. In linea generale è importante puntare su fat bike quanto più leggere possibili, in modo da rendere meno faticosa la pedalata e incrementare la maneggevolezza. Soprattutto nei modelli elettrici, queste caratteristiche sono da prendere fortemente in considerazione, a causa del peso del motore. MOTORI E BATTERIE DELLE FAT BIKE ELETTRICHE A differenza delle e-mtb, le fat bike elettriche hanno bisogno di motori leggermente diversi per erogazione, proprio a causa dei terreni estremamente cedevoli su cui è possibile guidare queste bici. Innanzitutto è importante che la centralina, eroghi la potenza in modo molto graduale, così da evitare strappi e accelerazioni improvvise che potrebbero far slittare la ruota. Soprattutto nelle condizioni più estreme, avere il massimo controllo è fondamentale e l’elettronica non può permettersi di fare brutte sorprese. Per essere a norma, il motore non può superare la potenza nominale continua massima di 250W, attivandosi solo quando viene innescato il movimento dei pedali. Dovendo muovere un peso non indifferente, per garantire una buona autonomia, la batteria di una fat bike elettrica deve essere di almeno 400Wh. In questi modelli consigliamo l’installazione di un sensore di pedalata, importante per gestire efficacemente la potenza del motore soprattutto nei tratti più impegnativi. Un sensore da sforzo sarebbe l’ideale, da preferire a un semplice sensore di rotazione che potrebbe rendere la bici troppo “nervosa” per le tipologie di terreno a cui è destinata.
Indossare i giusti indumenti quando si va in e-bike può fare la differenza, soprattutto quando si pratica trail ed enduro. Scopri l’abbigliamento giusto! ABBIGLIAMENTO PER ESCURSIONI IN E-MTB TRAIL ED ENDURO Una cosa è certa, quando si praticano il trail e l’enduro, l’abbigliamento non può essere scelto a caso! Indossare i giusti indumenti, infatti, può fare la differenza. È proprio in queste specialità che l’abbigliamento gioca un ruolo fondamentale: ci protegge da eventuali incidenti o cadute e ci aiuta a mantenere la temperatura corretta del corpo. Che sia in estate o in inverno, ci sono piccole accortezze da prendere in considerazione per massimizzare le nostre performance in qualsiasi condizione climatica. Perché, a differenza delle classiche mountain bike, le e-mtb consentono di raggiungere velocità superiori, esponendoci maggiormente al vento o al rischio di incidenti. LA SCELTA DEL CASCO Il casco è l’accessorio base per il trail o l’enduro in e-bike e presenta caratteristiche diverse rispetto ai classici caschetti per la bicicletta. Con un’anima in polistirolo e un guscio esterno in materiale plastico o in fibre resistenti come il carbonio, ha un’ottima resistenza agli urti. È importante che sia dotato di un aggancio sotto il mento e possibilmente di una visiera per riparare dal sole. Se volete massimizzare la protezione alla testa, esistono in commercio dei caschi che non presentano la calotta interna ed esterna incollate tra loro, ma che invece permettono un leggero slittamento di queste componenti per attutire gli urti in caso di caduta. Ogni casco è venduto in varie misure, per permettere una vestibilità perfetta. E anche se molti modelli consentono di essere regolati attraverso una piccola rotellina all’altezza della nuca, consigliamo di misurare la circonferenza del capo prima dell’acquisto. LE SCARPE PER E-MTB TRAIL ED ENDURO Dopo il casco, le scarpe sono le compagne più importanti delle vostre uscite in mountain bike elettrica, sia per il trail che per l’enduro. In queste condizioni talvolta estreme, risulta di massima importanza tenere i piedi ben saldi ai pedali, per evitare di perdere il controllo sulla trazione della e-mtb. La scelta delle scarpe dipende in primis dalla tipologia di pedali installati sulla vostra mountain bike elettrica: Pedali a sgancio rapido, simili a quelli delle biciclette da corsa, avranno bisogno di calzature con una suola che consente di incastrarsi con il pedale. Una scelta che appare la meno indicata soprattutto se si sceglie di fare e-mtb trail o enduro, poiché in queste discipline avere una maggior libertà di movimento consente al piede di staccarsi in maniera istantanea, toccando il suolo se necessario; Pedali flat, simili a quelli delle biciclette di tutti i giorni, hanno bisogno delle giuste scarpe per garantire una dose accettabile di grip. Questi sono i pedali che più ci sentiamo di consigliare per le vostre uscite in e-mtb trial ed enduro, perché, come accennato prima, limitano al minimo la possibilità di restare “incollati” alla bici nelle situazioni di pericolo o per le quali sarebbe necessario aiutarsi con il piede sul suolo. Le migliori scarpe per questa tipologia di pedali non dovrebbero avere una suola eccessivamente rigida, in modo da attutire maggiormente gli urti e avere una migliore sensibilità a contatto con il terreno; Pedali ibridi SPD + Flat, una combinazione dei due precedenti, offrono il grip tipico dei pedali a sgancio rapido, unito alla maggior libertà di quelli a pianta liscia. In questo caso, le scarpe più indicate saranno quelle che permettono di gestire l’incastro con il pedale, senza apparire troppo rigide quando si procede con la pedalata. Una giusta via di mezzo per qualsiasi vostra uscita in e-mtb trial ed enduro. Qualsiasi siano i pedali della vostra e-mtb, il nostro consiglio è quello di scegliere scarpe non troppo rigide che consentono di avere una presa salda sul terreno, anche in quei casi in cui si è costretti a procedere per alcuni tratti a piedi. LA SCELTA DELLE GIACCHE E DELLE T-SHIRT Soprattutto in e-mtb trial ed enduro, bisognerebbe vestirsi a strati piuttosto che con un singolo indumento, per evitare di sentire troppo caldo o freddo durante le proprie uscite. Come dicevamo in apertura, la velocità che consentono di raggiungere le e-mtb è più elevata, e questo si traduce in una maggior quantità vento provata sul proprio corpo. In queste condizioni è importante preferire t-shirt e giacche in tessuto tecnico traspirante per consentire lo scambio di calore con l’esterno. Il sudore così non resterà imprigionato, ma verrà espulso favorendo un maggior ricambio d’aria. La scelta di vestirsi a strati, poi, permette di agire velocemente se ci si rende conto di sentire troppo caldo o freddo. Quando si procede al loro acquisto, è inoltre consigliabile di prendere taglie più comode o comunque non troppo attillate. Questo consentirà di indossare eventuali protezioni sotto i vestititi, rendendo più facile il movimento di tutto il corpo. Per quanto riguarda il colore potete sbizzarrirvi, sul mercato si trovano giacche e magliette dai colori sgargianti che vi saranno utili anche per rendervi più visibili. I MIGLIORI PANTALONI PER E-MTB TRIAL ED ENDURO Con i pantaloni è tutta una questione individuale che dipende dalle proprie preferenze. Il nostro consiglio è quello di scegliere un tessuto tecnico ad alto grado di traspirabilità, così come illustrato sopra. Anche per le discipline trial o enduro la scelta può ricadere su pantaloni dotati di fondello, con taglio anatomico maschile o femminile, che offrono maggior comfort a contatto con la sella. C’è chi li preferisce attillati e chi più larghi, in ogni caso i pantaloni non devono essere mai un ostacolo durante la pedalata, devono scivolare bene sulle gambe e coprire la parte bassa della schiena. Devono inoltre essere morbidi all’interno e non presentare cuciture troppo pronunciate che potrebbero risultare fastidiose sfregando sulla pelle. GUANTI Impossibile dimenticare poi le nostre più grandi alleate quando cerchiamo la traiettoria giusta, le mani. Quando cadiamo a terra, sono infatti la prima parte del corpo ad “assaggiare” sassi, ghiaia e radici; per questo motivo è importante proteggerle nel migliore dei modi, scegliendo i guanti più adatti alle nostre esigenze. Ad oggi in commercio è possibile trovare guanti a dita lunghe - quindi particolarmente protettivi - ma allo stesso tempo leggeri e traspiranti, quindi adatti a tutte le stagioni. Ovviamente chi preferisce i guanti a dita corte potrà comunque contare su modelli di qualità, consapevole però del fatto che una parte delle dita resti più esposta a potenziali piccoli infortuni. ULTERIORI PROTEZIONI Infine, gli amanti di uno stile di guida attivo non dovrebbero mai salire in sella senza indossare le giuste protezioni, che in caso di cadute accidentali possono fare la differenza. E’ quindi di fondamentale importanza munirsi non solo di guanti, casco e occhiali, ma anche e soprattutto: di protezioni speciali per ginocchia e gomiti, spesso personalizzate proprio per i carichi e i movimenti degli appassionati di queste adrenaliniche discipline (si possono trovare facilmente sia in materiale plastico rigido, che più morbide e di conseguenza comode, così come corte – proteggendo esclusivamente gomito e ginocchio – oppure lunghe – meno agevoli, ma offrono protezione anche ad avambracci e tibie); di paraschiena, elemento protettivo indispensabile dato che il rischio di infortuni alla schiena è spesso concreto; anche in questo caso è possibile trovare ottime soluzioni per chi cerca un prodotto comodo e leggero da indossare anche i salita, ma allo stesso tempo sicuro. Esistono inoltre paraschiena realizzati in materiali molto particolari che “a riposo” risultano morbidi, ma in caso di caduta e quindi contatto con il suolo si induriscono all’istante. I più meticolosi potranno anche optare per una pettorina, che oltre a proteggere la schiena tutela anche spalle e torace, e il neck brace, “collare” che previene i traumi alle vertebre cervicali limitando i movimenti del collo.
La pedalata di notte ha indubbiamente il suo fascino. Una pratica salutare e distensiva che però necessita di qualche accorgimento. Scopri di più PEDALARE IN SICUREZZA DI NOTTE Che ci piaccia la quiete serale, che rappresenti un tempo tutto da dedicare a noi stessi ritagliato dopo una giornata frenetica oppure si tratti semplicemente di un rientro dal lavoro in pieno inverno, la pedalata di notte ha indubbiamente il suo fascino. Una pratica salutare e distensiva che però necessita di qualche accorgimento in più rispetto all’uscita in pieno giorno, specie se non si è avvezzi a prendere l’e-bike quando la luce naturale non è più nostra alleata e ci si mette in sella nell’oscurità di strade cittadine o di campagna sottovalutandone la differenza. Dall’abbigliamento catarifrangente agli accessori ad alta visibilità, dalle luci anteriori e posteriori al casco frontalmente illuminato, ecco dunque quali sono le precauzioni e gli accorgimenti che vi permetteranno di pedalare in sicurezza di notte anche su strade trafficate e poco illuminate senza correre alcun rischio.   LA LUCE ANTERIORE E POSTERIORE Resi obbligatori dal Codice della Strada (art. 68 comma 1c), i fanali anteriore e posteriore sono elementi imprescindibili per rendere la propria e-bike visibile alle auto quando ci si muove di notte, soprattutto quando ci si addentra in strade secondarie prive di illuminazione: come avviene per le automobili, è previsto che debbano restare accese da mezz’ora prima del tramonto fino a mezz’ora prima dell’alba. Una luce anteriore potente e regolabile in altezza permette di illuminare bene la strada, mentre l’eventuale regolazione della sua intensità eviterà di farla risultare fastidiosa a chi ci viene incontro: la tonalità da preferire è quella bianca, molto visibile anche da lontano. La luce posteriore invece deve consentire al ciclista di essere notato con maggiore facilità, pertanto la tonalità da preferire è quella Rossa, possibilmente con modalità lampeggiante, per essere visti velocemente e anche da lontano. Quanto alla tipologia di illuminazione preferibile per pedalare di notte, i fanalini a LED facilmente ricaricabili tramite USB dotati di batterie al litio sembrano essere la soluzione migliore per non rischiare di rimanere al buio durante la pedalata: emettono una gran quantità di luce e con una spesa di poche decine di euro garantiscono un’autonomia molto soddisfacente. Nel caso non dovessero bastarvi i fanali di serie, sappiate che esistono in commercio dei faretti appositamente progettati per le bici con pedalata assistita, in grado di replicare il fascio luminoso dei fari per automobili. L’ABBIGLIAMENTO AD ALTA VISIBILITÀ PER PEDALARE DI NOTTE Al pari della bici, è necessario che anche il rider sia ben visibile nelle ore notturne, sia mentre pedala che nell’eventualità sia costretto a spingere la bici a piedi. Nella gamma degli abiti ad alta visibilità da indossare di notte, il gilet catarifrangente è sicuramente il più pratico e diffuso: simile a quello presente nei kit di emergenza delle automobili, è un accessorio economico che occupa poco spazio in borsa o nello zaino. Disponibili in diversi modelli, dai più basici ai più fashion, i gilet per pedalate notturne sono abbinabili a calze e pantaloni dello stesso tipo e a bande riflettenti da polso e da caviglia. Per aumentare ulteriormente la visibilità nelle uscite fuori città, i biker più accessoriati si faranno tentare anche dagli zainetti integrati con bande catarifrangenti e luci a LED e dalle scarpe retroilluminate. Per i supertecnologici, irrinunciabili le pettorine per la schiena in grado di segnalare per esempio, i segnali di svolta e di stop, tramite LED integrati comandabili direttamente dal manubrio. LUCI LATERALI E CASCO FRONTALMENTE ILLUMINATO Per quanto validissime, le soluzioni suddette sono accomunate dal fatto di non garantire un’illuminazione laterale durante le pedalate notturne, con il conseguente rischio di non risultare ben visibili agli automobilisti quando si arriva a un incrocio. Limite che può essere facilmente bypassato applicando delle luci o delle strisce a LED ai raggi delle ruote della bici elettrica oppure impiegando alcune tipologie di fanali posteriori che emanano anche luce laterale. In alternativa, si può anche ricorrere agli speciali tappi della camera d’aria che si illuminano durante la rotazione.    Per andare in bici di notte in tutta tranquillità, non è inoltre superfluo indossare un casco frontalmente illuminato: utile a rischiarare la strada davanti a voi lì dove non arriva il fanale anteriore e a rendervi più visibili alle auto che vi trovate di fronte, è disponibile in commercio in diverse tipologie e varie fasce di prezzo.   
Tutto quello che c'è da sapere per comprare una bicicletta elettrica usata. Scopri come risparmiare tra il 30 e il 50% sulla tua prima e-bike.   GUIDA ALL'ACQUISTO DI UN'E-BIKE USATA Negli ultimi anni si è manifestato un aumentato interesse nei confronti delle bici elettriche, quale mezzo ideale per spostarsi in città senza troppa fatica evitando code e problemi di parcheggio e mantenersi in forma con un occhio all’ambiente. Si tratta tuttavia di un mezzo di trasporto alternativo che comporta un certo investimento iniziale e comprare una bici nuova rappresenta un esborso che specie i neofiti non sempre sono disposti ad affrontare.  Ecco allora che l’acquisto di una e-bike usata può essere una soluzione da prendere in considerazione se ci si vuole avvicinare con una certa cautela a questo mondo: decidere di fare affidamento sul mercato dell’usato significa di fatto risparmiare fra il 30% e il 50% rispetto al prezzo originale e con un po’ di fortuna possono trovarsi validissime occasioni. Comprare una e-bike usata tuttavia non è così facile e per concludere un buon affare, oltre al favore delle stelle, è indispensabile una certa preparazione che permetta di orientarsi con maggiore facilità di fronte al ventaglio di possibilità offerte. In questa guida cercheremo pertanto di fornirvi delle informazioni preziose per un’adeguata scelta della e-bike usata, analizzando tutte le principali variabili di cui tenere conto al momento dell’acquisto: dalla taglia della bici ai suoi aspetti meccanici, dallo stato dell’elettronica ai chilometri percorsi. Mettetevi comodi! DOVE COMPRARE UNA BICI ELETTRICA USATA Ad oggi sembrerebbe facile trovare una bici usata, ci si può rivolgere a privati oppure si possono consultare i numerosi siti dell’usato o i siti più piccoli dedicati esclusivamente al mondo e-bike con una sezione destinata all’usato: entrambe le piattaforme offrono la possibilità di impostare filtri specifici in modo da concentrare la vostra ricerca sulla tipologia di mezzo ricercato, con annunci divisi fra privati e rivenditori autorizzati. Si tratta di modalità di acquisto indubbiamente molto pratiche, ma che ci sentiamo però di sconsigliare ai compratori più inesperti del settore, per i quali sarebbe meglio rivolgersi a un rivenditore di fiducia fisico. In questo modo infatti il personale può assisterci nella scelta più adatta alle nostre esigenze e noi stessi possiamo verificare le condizioni della e-bike fin subito; inoltre, anche se potrà comportare una spesa maggiore, potremo usufruire dei servizi di manutenzione precedenti alla vendita. Un canale di vendita delle e-bike usate da non trascurare sono inoltre i punti di noleggio delle e-bike che a fine stagione mettono in vendita il loro parco bici a prezzi concorrenziali, garantendo una manutenzione costante e periodica del mezzo.   E-BIKE SU MISURA: OCCHIO A TAGLIA E TIPOLOGIA Da accertare sulla base della destinazione d’uso, la tipologia di bici elettrica da considerare al momento dell’acquisto non può in alcun modo essere tralasciata: prima di farsi incantare da un usato con un prezzo che parrebbe incredibilmente vantaggioso occorre riflettere sull’utilizzo che si prevede di farne. Intendete prenderla per affrontare le strade cittadine bypassando il traffico delle ore di punta? Limitate la vostra ricerca a eCity o elettriche pieghevoli senza lasciarvi distrarre da altri modelli. Siete appassionati di offroad e vorreste fare di vette e pendenze un traguardo più abbordabile? Cercate fra le super e-Mtb o le e-Trekking superaccessoriate di second hand.    Se la verifica della tipologia di e-bike usata è basilare, l’individuazione della taglia appropriata è lo step immediatamente successivo: una misura sbagliata della bici potrebbe compromettere la comodità in sella costringendovi ad assumere posizioni innaturali con spiacevoli conseguenze fisiche. Fermo restando che il miglior modo per trovare un’e-bike usata che ci calza a pennello è quello di provarla direttamente in negozio, la consultazione di un’apposita tabella basata su parametri predefiniti che fanno riferimento ad altezza del biker e alla categoria di bici, potrà essere di aiuto nella scelta delle dimensioni più appropriate del telaio.       *Occorre misurare l’altezza del cavallo in piedi e senza scarpe in modo che lo spessore della suola non alteri la misura. **La dimensione del telaio è data dalla lunghezza misurabile dal punto centrale di rotazione dei pedali (il centro della corona) fino all’inizio della sede della sella. LA MECCANICA, QUESTA SCONOSCIUTA Aspetto assolutamente essenziale, la componente meccanica di qualità è troppo spesso ritenuta di scarsa rilevanza dai non esperti che non si rendono conto fino a che punto incida positivamente sulla dispersione di energia nonché sull’efficienza di motore e batteria della e-bike. Ecco dunque cosa occorre verificare al momento dell’acquisto: Cavi e guaine sia dei freni che del cambio, così come i cuscinetti dello sterzo, devono essere in buono stato: ove possibile accertatevi che il proprietario le abbia sostituite con cadenza annuale; Controllate lo stato di usura dei freni, sincerandovi che, sia in caso di dischi che di sospensioni, questi scorrano in maniera fluida e non presentino deformazioni. Nell’ipotesi di forcelle, che gli steli non siano sporchi di olio e non risultino perdite; Assicuratevi che le ruote e il telaio non abbiano avuto problemi pregressi; Riscontrate personalmente che l’usura della trasmissione non superi certi limiti servendovi di un calibro per l’usura della catena, strumento che non dovrebbe mai mancare in ogni garage o cantina di parcheggio della e-bike.   Detto questo, le ricevute di manutenzione periodica eventualmente in possesso dei proprietari più accorti, serviranno a fugare ogni dubbio sulla qualità della meccanica della bici usata.     LE COMPONENTI ELETTRONICHE DI UNA E-BIKE USATA Fattore determinante nella scelta di una bici elettrica, l’elettronica è la parte che la rende e-bike e comprende quindi motore e batteria, ma anche display, comandi sensori e cablaggi. Elementi che bisognerebbe trovare nelle migliori condizioni possibili, pena il rischio di trovarsi a sborsare il doppio di quanto si è speso per l’acquisto della bici solo per provvedere alla loro sostituzione. Con un ciclo di vita molto lungo, i motori sono in genere molto resistenti e, a meno che non ci siano dei difetti di fabbrica o siano stati manomessi, è difficile trovarli in cattive condizioni, anche se eventuali ammaccature sul carter potrebbero col tempo creare problemi. Una diagnosi più precisa del motore potrà eseguirsi presso un’officina o un rivenditore: qui, collegata la bici al software di diagnostica, si otterranno le informazioni che ne permettono una valutazione completa, sulla base dei chilometri percorsi e dell’effettivo utilizzo. Diversamente dal motore, le batterie tendono a perdere colpi col passare degli anni, deterioramento imputabile alla perdita di efficienza delle celle agli ioni di litio. Se mediamente un ciclo di vita della batteria varia dai 6 agli 8 anni, trascorsi i primi anni di vita dell’accumulatore ci si deve inevitabilmente aspettare un calo di prestazione. Per questo motivo, se volete essere sicuri che la componente elettronica della bici usata non dia problemi, dovreste scegliere una e-bike con non più di 8 anni di anzianità. QUAL È IL PREZZO GIUSTO DI UNA E-BIKE USATA? Posto che non esiste un prezzo giusto e che il costo di una e-bike dipende da numerose variabili, per stabilire la validità dell’offerta, oltre a conoscere la sua età, è indispensabile chiedere al venditore quanti chilometri ha percorso e se è stata sottoposta a una manutenzione ordinaria della meccanica. Se la bici elettrica è recente, e non ha subito particolari modifiche, per stabilire un prezzo equo vi consigliamo di partire dal prezzo di listino (rimuovendo l’IVA), concordando poi una svalutazione annua variabile in base al tipo di mezzo e al trattamento che gli ha riservato fin qui il proprietario. In caso di e-bike più “manomesse”, potrete invece aiutarvi confrontando il prezzo proposto con quello di mezzi simili presenti sui siti di e-bike usate o proposte dai migliori rivenditori e cercare così di trovare il miglior compromesso.
CAMBIO AUTOMATICO PER BICI: TUTTI I DETTAGLI

Fai login per aggiungere ai preferiti

Il cambio automatico è determinante per affrontare frenate e ripartenze con serenità. Scopri tutti i dettagli e i vantaggi.   E-BIKE CON CAMBIO AUTOMATICO: CONVIENE DAVVERO? Il boom delle vendite registrato negli ultimi anni ci induce a pensare che la bicicletta a pedalata assistita sia destinata ad essere la bici del futuro. Non tutti sanno però che per quanto riguarda la maniera migliore di pedalare e affrontare il traffico metropolitano anche il cambio può fare la differenza: oltre a fare attenzione a elementi come sella, manubrio, pneumatici e sospensioni alla ricerca del modello più pratico e confortevole, un’altra variabile importante al momento di scegliere la nostra bici elettrica è l’opzione fra cambio tradizionale e cambio automatico. CAMBIO AUTOMATICO PER BICI - A COSA SERVE? Montato anche su alcune biciclette muscolari, il cambio automatico è un componente che può essere determinante per affrontare con maggiore serenità le continue frenate e ripartenze e i conseguenti cambi di marcia che il traffico impone al driver. Un elemento che, rappresentando un ottimo espediente per la città, in alcuni casi è in grado di adattarsi anche ai fuoristrada ma che ciononostante presenta alcuni limiti che ne fanno una soluzione che non può dirsi valida in modo indiscriminato.  Cerchiamo allora di scoprire insieme come è fatto un cambio automatico per e-bike, quali sono i suoi principali vantaggi e svantaggi e quali tipologie di ciclista può trarre maggiore beneficio da questo sistema. COME FUNZIONA UN CAMBIO AUTOMATICO PER E-BIKE Sistemi pensati entrambi per un uso urbano (ad eccezione dei cambi al mozzo con più di 10 rapporti utilizzabili per e-mtb) i cambi automatici per e-bike si distinguono in quelli CTV, simili ai cambi degli scooter e i più diffusi cambi montati su mozzo posteriore, i quali utilizzano lo stesso principio delle macchine. Il primo modello impiega un sistema di cinghie appoggiate su pulegge coniche e permette di avere teoricamente infiniti rapporti su un range finito, con una cambiata continua e impercettibile durante la pedalata. Con un’efficienza massima garantita su ogni terreno, il cambio CTV si apprezza soprattutto in città, dove il traffico costringe a continui stop & go rispetto a una pedalata a regime, ma ha il difetto di trovarsi generalmente fra il pedale e il manubrio in una posizione piuttosto ingombrante (per le sue dimensioni è difficile inserirlo sulla parte posteriore). Dall’utilizzo più pratico e per questo preferito dalla maggior parte delle marche, i cambi a mozzo prevedono invece un sistema di selezione di marcia non esterno bensì interno e inserito nel corpo del mozzo posteriore. Qui gli ingranaggi epicicloidali garantiscono più rapporti in uno spazio molto ridotto se paragonato ai tradizionali pacchi pignoni e la catena non si sposta mai. A differenza del CTV la cambiata si avverte (anche se più fluida rispetto a un cambio meccanico), mentre si nota la differenza sulle gambe fra una marcia e l’altra. I VANTAGGI DEL CAMBIO AUTOMATICO Riscontrabili per lo più nell’uso cittadino e per ciclisti dalle brevi percorrenze che affrontano strade molto trafficate e che non hanno tempo per la manutenzione, ecco quali sono i benefici della scelta del cambio automatico per e-bike: ● Manutenzione ridotta – Poiché gli ingranaggi sono rinchiusi all’interno del mozzo, questo crea una gabbia protettiva contro lo sporco, riducendo l'usura e facendo sì che il bagno d’olio in cui il sistema di ruotismo deve essere immerso per funzionare a dovere lubrifichi automaticamente il cambio. La manutenzione periodica della catena risulta così decisamente ridotta e non dovrete lavarla e lubrificarla prima di ogni uscita. ● Protezione – Gli agenti atmosferici possono stressare il sistema di trasmissione dei cambi tradizionali; con il cambio automatico questo non accade grazie ai ruotismi epicicloidali inseriti all’interno del corpo del mozzo e a un sistema di guarnizioni a tenuta che lo isolano dall’esterno. ● Praticità – il cambio a mozzo comporta avere minori pensieri durante la pedalata: oltre a non dover cambiare marcia non correte il rischio di sporcarvi i pantaloni visto che la catena che non si sposta può essere protetta completamente da un classico carter per bici da città oppure sostituita direttamente da una cinghia. I vostri pantaloni saranno così salvi dal grasso e potrete arrivare al lavoro senza dover prevedere un cambio di abiti. ● Cambio da fermo – Grazie ai ruotismi epicicloidali è possibile cambiare rapporti anche quando la bici è ferma, cosa impossibile con un cambio esterno. Un aspetto molto vantaggioso poiché permette di poter cambiare rapporto quando si è fermi al semaforo, preparandosi ad essere già scattanti appena arriva il verde e non dover sforzare gambe e trasmissione in salita.     ● Resistenza agli urti – In presenza di cambio tradizionale è possibile che a seguito di una caduta o di un urto la gabbia del deragliatore e il forcellino del telaio subiscano danni che comporterebbero una sostituzione talvolta onerosa. In presenza di cambio al mozzo questa eventualità si annulla. GLI SVANTAGGI DEL CAMBIO AUTOMATICO Permettendo di sfruttare i benefici della tecnologia assicurando prestazioni molto elevate, il cambio automatico non si deve assolutamente pensare come un’alternativa elegante e “lussuosa” ma qualitativamente inferiore al cambio tradizionale. Ciò nonostante, si tratta di una soluzione che presenta anche dei limiti che non vanno sottovalutati:     ● Peso -  Sicuramente più pesante di uno tradizionale, il sistema di cambio a mozzo oscilla fra i 600 gr e i 2 kg, a seconda dei modelli. Un aspetto che, se per il cicloturista o un ciclista urbano che non ha particolari esigenze di velocità e viaggia solo con borse e borsoni può essere anche trascurabile, diventa determinante per chi desidera spingere la propria e-bike e andare veloce. ● Cambio ruota più difficoltoso – In caso di foratura diventa più complicato smontare la ruota posteriore in una bici equipaggiata con cambio a mozzo, poiché in alcuni modelli questo elemento può essere dotato di freno al freno (in luogo di freni a dischi tipici della mtb), che richiede una certa abilità da parte del biker. ● Difficoltà di installazione e manutenzione – Pur non avendo bisogno di manutenzione ordinaria, il cambio automatico della e-bike non è esente da rotture o avarie. In questi casi il suo funzionamento può essere compreso solo da chi ha elevate conoscenze meccaniche: a differenza di quanto avviene per il cambio tradizionale il problema non può essere quindi risolto in autonomia ma solo consegnando la bici alle mani di un meccanico di fiducia. ● Spostamento del baricentro – Non bisogna dimenticare che il maggior peso del cambio a mozzo è concentrato solo sulla ruota posteriore: l’intero baricentro può così arretrare sbilanciando o influenzando la guida, inconveniente che in questo caso richiede un periodo di rodaggio per entrare in sintonia con la propria e-bike.  
Sei un appassionato della bici elettrica ma non sai come trasportarla per una gita fuori porta? Scopri quali sono i migliori portabici per la tua ebike. SCEGLIERE IL PORTABICI PER E-BIKE: PRO E CONTRO Chi ama veramente pedalare e ha scelto la bici elettrica per muoversi in città scoprendone tutti i vantaggi in termini di benessere psicofisico vorrebbe poterla portare sempre con sé, tanto che spesso finisce per pianificare le proprie vacanze anche in funzione di questa necessità. Al momento di partire con la famiglia o con gli amici si può dunque porre il problema di dover trasportare la bici in auto e cercare la soluzione più pratica e sicura a questo scopo. Riuscirò a caricarla dentro la macchina o sarà il caso di prevedere l’acquisto di un portabici? E in questo caso, quale modello farà al caso mio? Se, alla vigilia della partenza per un week end o per una vacanza più lunga, non avete nessuna intenzione di separarvi dalla vostra e-bike e vi state chiedendo quale sia il modo migliore per trasportarla in macchina, siete nel posto giusto. Nelle prossime righe cercheremo di individuare vantaggi e svantaggi del trasporto della bici nell’auto e le opzioni più pratiche e convincenti se siete orientati sull’acquisto di un portabici. COME CARICARE LE E-BIKE ALL’INTERNO DELL’AUTO Soluzione più economica in assoluto, quella di caricare la bici sull’auto non comporta pressoché nessun esborso, visto che l’unica accortezza è quella di proteggere al contempo l’interno della macchina e la vostra bici e che per far questo saranno sufficienti vecchie coperte o, in alternativa, dei teli da bagagliaio concepiti ad hoc ed eventualmente delle cinghie per assicurare che rimanga ferma nelle curve e in caso di brusche frenate. Da tener presente che difficilmente si riuscirà a caricare la bici senza smontarla, almeno di una ruota o di entrambe. In questo caso, sono previste diverse possibilità a seconda dello spazio disponibile nell’abitacolo: se togliendo la sola ruota anteriore è pensabile inserirla in diagonale nello spazio ricavato abbassando due sedili, la momentanea rimozione di entrambe le ruote consente di posizionarla in verticale su un lato del bagagliaio abbattendo un unico sedile. CARICARE LA E-BIKE NELL’AUTO: PRO E CONTRO Se pensiamo di caricare il nostro mezzo a due ruote all’interno dell’auto dobbiamo innanzitutto tener presente che, mentre una bici tradizionale occupa poco spazio diventando facilmente più compatta, la bici elettrica comporta qualche accorgimento in più. Ecco riassunti i principali vantaggi di una preferenza di questo tipo: la bici è protetta dalle intemperie durante l’inverno, come pure dai raggi solari in estate; se ben legata, è altresì protetta in caso di incidenti o tamponamenti (le assicurazioni tendono a risarcire di più rispetto a quando la bici viene ancorata al portellone posteriore); si riduce notevolmente il rischio di furti, subiti spesso durante le soste in autogrill o gli stop per il rifornimento di carburante; non essendo compromessa l’aerodinamicità dell’auto, si può viaggiare anche a velocità sostenuta. Fra gli svantaggi abbiamo: il peso elevato della e-bike non rende molto agevole l’operazione, che diventa un po’ noiosa specie quando include anche lo smontaggio di una o più ruote; caricando la bici in macchina si corre il rischio di sporcare o graffiare gli interni (almeno che non si faccia molta attenzione con coperte e protezioni varie). CONSIGLI PER CARICARE LA BICI DENTRO LA MACCHINA Per chi propende per questo rimedio, il consiglio è innanzitutto quello di munirsi di una sacca da bici per proteggere le ruote per evitare che sporchino la macchina e fare in modo di avere sempre con sé una spazzola per rimuovere lo sporco dal telaio. In caso di rimozione delle gomme, per evitare inconvenienti, non dimenticate di mettere i perni passanti dentro il telaio o la forcella e di prevenire i graffi e danni al telaio usando il pluriball da posizionare fra una bici e l’altra.  TIPOLOGIE DI PORTABICI PER E-BIKE Fra i sistemi più diffusi per portare comodamente con sé le proprie biciclette elettriche nel caso non si voglia caricarle dentro la macchina, i portabici da montare sul tetto o dietro l’auto offrono il beneficio di non ingombrare l’auto, visto che permettono di trasportarle fuori dall’abitacolo, ma hanno il limite di esporle a pioggia, vento e sole (nonché al rischio furto) e di richiedere molta attenzione alla guida. Mentre i portabici da tetto si limitano a una sola tipologia, i portabici posteriori offrono sia l’opzione da portellone che quello da gancio/traino. Ecco come individuare il portabici per e-bike più adatto alle vostre esigenze: Portabici da tetto – Adattabile a quasi tutti i veicoli, ha il pregio di poter essere montato con grande facilità, visto che è composto esclusivamente di barre compatibili da assicurare a quelle portapacchi. Quasi sempre regolabili per adattarsi alle diverse dimensioni delle e-bike e alle ruote di diametro differente, i portabici da tetto esistono di vari modelli, da quelli che si fissano al telaio senza togliere le ruote ad altri che si agganciano alla forcella togliendo la ruota anteriore, e hanno tutti prezzi abbordabili. Al momento dell’acquisto è dunque importante fare una scelta oculata verificando attentamente la compatibilità della tipologia con quella della propria bici. Portabici per e-bike a portellone – Fra i più amati dai ciclisti per la loro facilità di carico delle e-bike come dei modelli muscolari, sono molto pratici da utilizzare perché non costringono a sollevare troppo da terra le bici. Adatti generalmente a due o tre biciclette, non sopportano tuttavia pesi molto elevati e per questo non sono sempre validi per le bici elettriche. Fissati al portellone posteriore mediante ancoraggi e cinghie, i portabici da portellone sono provvisti di parti gommate per non rovinare la carrozzeria, essendo la bici in questo caso generalmente appesa e solo raramente appoggiata sui binari. Attenzione a che le bici non coprano la targa né le luci dell’auto e che non sporgano lateralmente!  Portabici posteriore da gancio traino – Soluzione ideale in tema di portata, sicurezza e stabilità delle bici caricate, i portabici da gancio consentono un montaggio molto veloce grazie a un sistema di sgancio rapido e, prevedendo la replica di luci e targhe, non necessitano del cartello di carico sporgente. Omologati per sostenere il peso dell’e-bike, prevedono di caricarne anche due insieme e possono pertanto considerarsi una valida soluzione per trasportare la vostra bici elettrica all’esterno dell’auto. Spesso dotati di rampa per far salire la bici sui binari senza sollevarla da terra, sono provviste di serrature per scoraggiarne i furti. L’unico svantaggio è quello di essere piuttosto costosi, sia per il prezzo del portabici e per quello della targa da apporre, sia per l’acquisto e l’omologazione del gancio da traino se la vostra auto non lo possiede già di serie.
BICI ELETTRICA E CODICE DELLA STRADA: LE NORMATIVE 2022

Fai login per aggiungere ai preferiti

Cosa dice il codice della strada sulle bici elettriche? Ecco le norme da seguire per guidare in sicurezza. Leggi di più online. E-BIKE E SICUREZZA Sembra ormai assodato che muoversi all’aria aperta migliori l’umore e riduca lo stress, rafforzando il sistema immunitario e favorendo il nostro benessere psicofisico. Una consapevolezza che negli ultimi anni ha motivato la fase di rinascita due ruote e il cospicuo aumento della vendita di e-bike (+20% nel 2020 rispetto al 2019 secondo i dati di Confindustria ANCMA). Insieme all’impennata delle vendite, si registra purtroppo anche una crescita del numero di incidenti, visto che la diffusione delle bici elettriche porta per forza di cose ad accrescere le probabilità di sinistri che le vedono coinvolte e la loro attuale popolarità fa sì che a questo genere di notizie sia data inevitabilmente una maggiore risonanza. Se è vero che chi usa la bici elettrica va molto più veloce che con una bici normale e che, essendo lo spazio di frenata più lungo, si ha meno tempo per reagire ad eventuali imprevisti, è innegabile che anche in questo caso più del mezzo conti il driver, con la sua attitudine a guidare in maniera previdente e il suo impegno a rispettare scrupolosamente le norme di sicurezza stabilite ad hoc. Vediamo dunque quali sono le principali regole riportate dal Codice della Strada a cui bisogna attenersi quando si è alla guida di una e-bike e quali i motivi per i quali una bici elettrica può essere considerata più sicura di una bici normale. LE REGOLE DEL CODICE DELLA STRADA PER CHI PEDALA UNA BICI ELETTRICA Imprescindibili per garantire la sicurezza generale della circolazione su strada degli e-biker, le principali regole da seguire per chi si affida alle due ruote sono sancite dal Nuovo Codice della Strada (d. l. del 30 aprile 1992 n.285 e successive modificazioni). Trattate nel Titolo V, tali norme sono concepite per prevenire il più possibile incidenti ed infortuni e prevedono altresì sanzioni pecuniarie (che vanno dai 24 ai 99 euro) a carico dei trasgressori.   Fra queste, ecco cosa occorre tenere in considerazione per guidare una bici elettrica a pedalata assistita: ● L'età minima per guidare una bicicletta elettrica è di 14 anni (i bambini al di sotto dei 14 anni sono comunque autorizzati a guidare biciclette elettriche su terreni di proprietà privata, a discrezione del proprietario, indossando il casco). ● Per proteggere il mezzo da eventi accidentali è possibile dotarlo di assicurazione il cui valore economico dipende dalla tipologia di e-bike in proprio possesso. Per tutelarsi da eventuali incidenti è poi possibile sottoscrivere una polizza personale con tutela legale. ● La potenza massima del motore non deve superare i 250 Watt, mentre la velocità massima non deve essere superiore ai 25 km/h. ● È necessario procedere sempre in un’unica fila in tutti i casi in cui la circolazione lo richiede e comunque mai affiancati per un numero superiore di due. ● Il manubrio – a meno che non vi sia una particolare necessità – andrebbe tenuto sempre con due mani, facendo attenzione ad avere libertà di movimento (braccia e gambe liberi) e di visuale. ● È consentito montare sulla propria bici elettrica un seggiolino per bambini (fino agli 8 anni) purché non intralci movimenti e visuale del conducente e sia omologato secondo lo standard (art. 68, comma 5), nonché utilizzare un carrello posteriore (se inferiore al metro e mezzo di lunghezza, di peso inferiore ai 50 kg e dotato di luci posteriori rosse). ● È vietato trainare veicoli, trascinare animali o farsi trascinare da altri veicoli (art.170). ● Il veicolo va condotto a mano quando “le condizioni della circolazione siano di intralcio o di pericolo per i pedoni. In tal caso sono assimilabili ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza”. ● È consigliato agganciare lo smartphone ad appositi agganci, ma si è invitati a non utilizzarlo durante la marcia in caso di bici elettrica, anche tramite l’uso di cuffie o auricolari. ● E' obbligatorio indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità “per il conducente di un velocipede che circola fuori dai centri abitati e il conducente del velocipede che circola nelle gallerie da mezz’ora dopo il tramonto a mezz’ora prima del suo sorgere” (art. 9 bis). PERCHÉ UNA BICI ELETTRICA È PIÙ SICURA DI UNA BICI NORMALE Molti ritengono che guidare una bici elettrica sia più pericoloso che pedalare su una bicicletta normale, ma in realtà i rischi di non essere visti o di essere visti in ritardo da altri mezzi sono gli stessi per entrambe le modalità di guida e cercare di rendersi visibili guidando con le luci accese (meglio se lampeggianti e agganciate al reggisella) e indossando casco e giubbotto rifrangente sono raccomandazioni tutt’altro che superflue per ogni categoria di biker.  Detto questo, esistono alcuni motivi per i quali una bici elettrica che sia a norma (con velocità massima di 25km/h e una potenza massima di 250W) è da ritenersi anche più sicura di una bici muscolare. Ecco quali sono i principali vantaggi in tema di sicurezza per chi sceglie la pedalata assistita: ● Preferenza dei percorsi più sicuri – Spesso con la bici muscolare si tende ad evitare le salite per fare meno fatica, preferendo immettersi sulle strade più trafficate in quanto più pianeggianti: con la bici elettrica le pendenze sono ridotte visto che andando a motore non si teme lo sforzo. In questo modo si possono percorre strade più sicure. ● Minore stanchezza e maggiore lucidità – Se sottoporsi a uno sforzo fisico ossigena i muscoli e mantiene in forma, aumenta inevitabilmente il rischio di perdere lucidità a causa della stanchezza. Un rischio in meno a carico di chi non è costretto a pedalare faticosamente. Non dovendosi preoccupare della pedalata inoltre diventa più facile prestare maggiore attenzione al percorso, agli ostacoli e agli eventuali imprevisti. ● Tendenza a guidare in maniera più prudente – La tranquillità che ci dà il sapere di poter raggiungere la meta prefissata con poche pedalate grazie a una buona velocità di crociera ci spinge spesso ad essere più assennati alla guida. In sella a una bici muscolare, per non perdere il ritmo della pedalata, si è invece più portati a non rallentare anche quando sarebbe opportuno. ● Maggiore cura della propria bici – Non si può negare che le e-bike comportino uno sforzo economico maggiore al momento dell’acquisto, esborso che ci induce ad averne maggiore cura per assicurarci un mezzo sempre efficiente e scattante. Il “tagliando” periodico richiesto per le bici elettriche da molte aziende, ci assicura freni sempre funzionanti, raggi senza cedimenti e bulloni di serraggio costantemente ben avvitati: un mezzo più sicuro e affidabile anche sui terreni accidentati. 
Pioggia e mal tempo scoraggiano molti ciclisti amanti dell’e-bike. Scopri perché non devi rinunciare ad uscire in e-bike anche nelle giornate più uggiose. E-BIKE SOTTO LA PIOGGIA: INDICAZIONI PER UNA GUIDA SICURA “Scende la pioggia ma che fa…” intonava fiducioso Gianni Morandi mezzo secolo fa. Ma per gli amanti delle due ruote è davvero possibile non lasciarsi scoraggiare dal maltempo e uscire in e-bike anche nelle giornate più uggiose lanciandosi sulla strada a dispetto di ogni nefasta previsione atmosferica? Se state pensando che un cielo minaccioso sia un motivo sufficiente a farvi desistere dalla tanto attesa uscita domenicale e che con il rischio di acquazzoni sia meglio preferire l’auto alla bici, vi sbagliate di grosso: oltre ad aggiungere il gusto dell’avventura alla vostra giornata sportiva, con le dovute precauzioni la pioggia può essere tranquillamente affrontata dalla vostra mountain bike elettrica e il tempaccio può rivelarsi un’occasione in più per imparare a controllare il mezzo, padroneggiare la strada e diventare biker più esperti. Concepiti per resistere in modo ottimale agli schizzi d’acqua che provengono sia dall’alto che dal basso, le moderne e-mtb possono essere usate senza problemi anche sotto la pioggia, visto che il motore, pur essendo elettrico, è protetto e non corre pertanto il rischio di bagnarsi e, a meno di immergerci in una palude, la loro aderenza al terreno è garantita anche in questi casi. Ciò nonostante, per motivi di sicurezza è bene rispettare alcune regole pratiche e assicurarsi della presenza di certe condizioni. Scopriamo insieme come pedalare sotto la pioggia senza problemi!  7 REGOLE D’ORO GUIDARE LA BICI ELETTRICA SOTTO LA PIOGGIA Se siete ciclisti alle prime armi, è comprensibile che abbiate qualche remora ad inforcare le due ruote sotto la pioggia rischiando di bagnarvi da capo a piedi e di danneggiare la vostra bici. Niente paura: per non dover rinunciare al piacere della pedalata assistita quando il tempo è inclemente trasformando un’apparente iattura in una memorabile esperienza, basta seguire queste piccole fondamentali accortezze.   1. Moderate la velocità Accorgimento valido per tutti i mezzi ma non per questo banale, quello di moderare la velocità in caso di pioggia, visto che in questo caso risultano ridotti sia i tempi di reazione del conducente sia la tenuta della strada e questa cautela alla guida permette di individuare le migliori traiettorie. Così come diventa imprescindibile rendersi visibili posizionando luci lampeggianti sul lato posteriore della vostra e-bike. 2. Controllate la pressione delle gomme Importantissimo al fine di preservare l’aderenza sull’asfalto, l’abitudine di regolare la pressione degli pneumatici, magari sostituendo anche le gomme della vostra e-bike prime dell’inizio dell’inverno e avendo cura di scegliere la pressione giusta in base al peso di chi userà la bici. Come rimedio estemporaneo, potete sgonfiare un po’ le ruote per aumentare il grip sull’asfalto bagnato. 3. Prestate attenzione all’uso dei freni Quando piove, il monito a moderare l’uso dei freni non significa frenare di meno ma piuttosto frenare meglio, facendo più attenzione a dove lo fate rispetto a quando è asciutto, in modo da evitare lo slittamento del mezzo. Cercate quindi di toccare i freni il meno possibile quando, ad esempio, vi trovate ad affrontare un passaggio di roccia o radici. 4. Cercate la linea più pulita Regola valida anche sull’asciutto ma ancor più raccomandabile con la pioggia, quella di individuare la migliore traiettoria da percorrere prima di affrontare un passaggio tecnico con la vostra e-Mtb. Ciò avendo cura di scegliere sempre di passare dove il terreno è sgombro da ostacoli evitando la linea migliore in termini di velocità. Così come è assolutamente sconsigliato cambiare traiettoria durante un passaggio di questo tipo: con il fondo bagnato ogni esitazione può tramutarsi in una perdita di controllo del mezzo!   5. Affrontate le curve con cautela Se in prossimità delle curve la raccomandazione è sempre quella di frenare con largo anticipo al suo inizio scegliendo traiettorie più ampie possibile, lo è ancor di più in caso di pioggia se si vuole mantenere la massima aderenza fra asfalto e e-bike. 6. Mantenete una guida attiva  Rimanere “sciolti” alla guida senza irrigidirvi significa pedalare senza lasciarsi guidare dal mezzo avendo modo di essere più pronti a reagire in caso di perdita di controllo e di recuperare più facilmente la vostra e-bike. Per chi ha una padronanza avanzata del mezzo ed è in grado di seguire la tecnica del bunny hop in sicurezza, saltare o “ollare” un ostacolo annulla senz’altro i rischi dovuti al fondo bagnato: dove le ruote non toccano non possono scivolare! 7. Usate l’abbigliamento adeguato Se indossare un classico k-way coprente (o una giacca impermeabile da ciclismo) in inverno oppure un gilet ultraleggero facilmente pieghevole nella stagione più calda insieme a un paio di guanti in goretex è il modo migliore per proteggere il corpo pedalando sotto la pioggia, non c’è situazione più spiacevole che avere i piedi inzuppati d’acqua. Il miglior rimedio in questo caso è quello di acquistare scarpe impermeabili o, in aggiunta, utilizzare i copriscarpe in silicone. Ricordando che gli indumenti impregnati d’acqua si traducono in un rischio per la nostra salute nonché in un sovraccarico di peso, il consiglio, se non si è provvisti di abbigliamento tecnico e le temperature lo consentono, resta quello di vestirsi il meno possibile. In caso di tempo incerto, è poi sempre utile munirsi di uno zaino impermeabile che possa contenere tutto il necessario, mantenendolo asciutto. Imprescindibile, infine, la pettorina catarifrangente per evitare spiacevoli incidenti causati dalla scarsa visibilità. 8. Luci e catarifrangenti Ma se l’abbigliamento è importante, lo è anche quello del vostro mezzo: in caso di condizioni climatiche non particolarmente favorevoli è indispensabile infatti che l’e-bike sia dotata di luci anteriori, luci e catarifrangenti posteriori, catarifrangenti sui pedali e laterali. Rendendo ben visibile la nostra presenza tuteliamo non solo la nostra sicurezza, ma anche quella di chi ci sta intorno. DOPO LA PIOGGIA: COME AVER CURA DELLA VOSTRA E-BIKE Inevitabile che dopo un’uscita sotto la pioggia la vostra e-bike sia piuttosto sporca e non abbia un bell’aspetto. Cosa fare per riportarla al suo pregresso splendore evitando danneggiamenti al motore e ad altri componenti? La prima mossa dopo un’uscita con il maltempo è quella di pulire la trasmissione possibilmente con un getto d’acqua a bassa pressione, servendosi ad esempio di un serbatoio d’acqua con compressore per rimuovere accumuli di terra e fango. Operazione per la cui esecuzione ottimale vi suggeriamo di seguire le indicazioni del produttore della vostra e-Mtb per sapere se è necessario rimuovere batteria e display per proteggere i contatti elettrici. In alternativa, può fare al caso il jet-wash (avendo cura di non dirigere il getto su motore, batteria e display) insieme all’uso di spazzola e panno per sgrassare accuratamente la catena.
Dalla preparazione tecnica di una e-bike per bambini alla pianificazione di un'escursione su due ruote in famiglia. Scopri tutti i consigli! UNA GITA IN FAMIGLIA IN E-BIKE: OPPORTUNITA’ E SUGGERIMENTI Organizzare delle gite in e-bike per tutta la famiglia durante il weekend è un ottimo pretesto per fare attività fisica all’aria aperta abituando i propri figli al contatto con la natura, nonché un’occasione per scoprire luoghi impensati lontani dalle rotte più scontate. Una pratica che, se sperimentata con costanza, è in grado di accrescere il benessere psicofisico dei partecipanti migliorandone l’umore e favorendo l’ossigenazione dei tessuti e la salute delle articolazioni. Portare i bambini in bicicletta è inoltre un modo per educarli fin da piccoli all’importanza della mobilità sostenibile insegnando loro come si possa fornire il proprio contributo alla riduzione dell’inquinamento e alla salvaguardia dell’ambiente anche attraverso piccole consuetudini come quella di preferire le due ruote all’auto. Nuove frontiere dell’outdoor, le escursioni in bicicletta con pedalata assistita non sono dunque soltanto appannaggio di avventurosi in solitaria ma sempre più sinonimo di un tempo qualitativamente valido del quale godere in compagnia della propria famiglia, in particolare per gite fuori porta in montagna. Se l’idea di imbarcarvi in questa avventura alletta anche voi, ma non sapete bene come organizzarvi per una sua corretta gestione, ecco alcuni suggerimenti per divertirsi tutti insieme restando al sicuro.   IL SETUP IDEALE PER UNA GITA IN BICICLETTA CON LA TUA FAMIGLIA Semplici da usare e capaci di trasformare anche la salita più ripida in una sfida possibile, le bici elettriche permettono di pedalare agevolmente a tutte le età; esistono infatti e-bike adatte anche a bambini dai 6-7 anni (quando pianificate la vostra escursione non dimenticatevi di contattare sempre il centro di noleggio che avete identificato per verificarne la disponibilità). In viaggio l’e-bike risulta di grande aiuto per gli adulti, sia per la potenza di guida superiore e per la varietà di percorsi affrontabili che per la facilità offerta nel trasporto di zaini pesanti contenenti la serie infinita di oggetti indispensabili quando si è in giro con bambini al seguito.     È innegabile poi che una e-bike renda il trailer il modo migliore per portare in giro i bambini: se vostro figlio non è abbastanza grande per pedalare, un rimorchio per bici può rivelarsi molto vantaggioso, soprattutto per escursioni in media montagna che non prevendono un grande dislivello. Fra le diverse opzioni per il trasporto di merci e bambini, una volta verificata la compatibilità con la vostra e-bike, il seggiolino per bambini (con morsetto o imbullonato) è la soluzione più sperimentata se si vuole avere più vicini i propri cuccioli. In alternativa alla versione montata sotto la sella, una scelta interessante per i più piccini è il modello che, agganciandosi al tubo orizzontale della bici appena dietro al manubrio, vi permette di tenerli nascosti fra le braccia. Garantiti al contempo protezione e “posto in prima fila”! LA PIANIFICAZIONE OTTIMALE PER PEDALARE INSIEME Muovervi in e-bike con la vostra famiglia può essere un’occasione di condivisione e affiatamento ma comporta necessariamente una pianificazione attenta e scrupolosa della giornata: se la mission è divertirsi in sicurezza, lasciare tutto all’improvvisazione potrebbe rivelarsi controproducente. 1. Tutti insieme appassionatamente - Una delle prime regole da seguire è quella di compiere un lavoro preparatorio di squadra, scegliendo le destinazioni e tracciando i percorsi insieme ai vostri figli, quando la loro età lo consente. A questo scopo, oltre alle mappe più tradizionali, possono essere di grande aiuto strumenti digitali per la mappatura dei percorsi più adatti alle famiglie che vi mostreranno le piste ciclabili e gli itinerari ricreativi più in linea con le vostre esigenze. 2. Il giusto equipaggiamento – Quando si decide di intraprendere un’escursione in compagnia di piccoli (e-)bikers è bene ragionare su tutto quello che potrebbe esserci utile, a partire da una borraccia piena di acqua fresca per mantenere una buona idratazione anche durante le giornate più calde. Fondamentale anche la protezione solare, per proteggere tutta la famiglia dai raggi del sole. Ultima cosa, ma non meno importante, il vestiario: materiale impermeabile in caso di pioggia e il famoso “abbigliamento a strati” per adattarsi a qualsiasi temperatura. 3. Slow and steady wins the race - Se quando siete soli potete divertirvi a sfidare i vostri limiti, uscire in e-bike con la famiglia significa cercare di non oltrepassarli, ma piuttosto ricordare che sarete chiamati a pedalare più lentamente del solito e a fermarvi con maggiore frequenza: l’ideale è pianificare un massimo di un’ora di guida fra le soste e prevedere tappe che risultino divertenti e motivanti anche per i bambini (come può esserlo una sosta al parco giochi). 4. Non perdiamoci di vista! -  Last but not least, controllate sempre le vostre bici prima di partire assicurandoti che tutto funzioni correttamente, pedalate in luoghi sicuri e nel rispetto del traffico e assicuratevi sempre che i bambini siano a una distanza di conversazione idonea a comunicare con loro facilmente. Mai perdere di vista i vostri figli prima che diventino piloti esperti e siano pienamente consapevoli delle regole della strada.