Il motore è il cuore pulsante delle bici elettriche: un concentrato di tecnologia che consente di spingere l’e-bike secondo certi parametri prefissati dalla normativa vigente.In questo articolo esploriamo le caratteristiche essenziali di questa componente così importante, chiarendo il suo funzionamento e introducendo piccoli consigli per preservarla nel tempo.I PARAMETRI DEL MOTORESecondo la normativa vigente, le bici elettriche non possono superare la potenza nominale di 0,25 kW e i 25 km/h, superata questa soglia il motore cessa la sua erogazione.Per capire cosa sia la potenza nominale, bisogna rifarsi alla condizione di equilibrio termico, intesa come la potenza espressa dal motore in un’ora rispettando una temperatura di riferimento. Generalmente di 20°, questo valore cambia nelle normative dei vari continenti, ma aiuta a rendere l’idea dei parametri che ogni motore deve rispettare.Anche se questi valori indicano la potenza massima erogabile, le prestazioni effettive possono essere molto diverse tra i diversi produttori. Parliamo della potenza di picco, per la quale bisogna prendere in considerazione non solo l’hardware, ma anche le batterie e le impostazioni del software. Per calcolarla interviene la tensione della batteria, calcolata in Volt, moltiplicata per gli ampere gestiti dal controller del motore.Considerando i 36 V delle batterie installate nella maggior parte delle e-mtb prodotte in Europa e moltiplicando per i 15 A dei loro controller, otterremo una media di 540 W di picco di potenza: una soglia molto diffusa nelle mountain bike elettriche che va oltre i 250 Watt nominali.L’erogazione di tutta questa potenza è possibile solo se viene rispettata la temperatura di esercizio di cui si parlava sopra. In caso contrario, come detto, il motore diminuirà la sua azione nel rispetto dei parametri contenuti nella normativa vigente.La potenza di picco massima, poi, è raggiungibile solo con i settaggi software più aggressivi, che richiedono un maggior consumo di batteria e, ovviamente, un impianto capace di garantire queste performance. Infine, dovendo rispettare la temperatura di esercizio per erogare il picco di potenza, molto dipende dalla temperatura esterna, così come dal peso del biker e dalle caratteristiche del percorso che si sta affrontando.L’ultimo parametro da prendere in considerazione e la coppia motrice, fondamentale quando si parla delle prestazioni delle nostre e-bike. Avere un motore prestante, significa soprattutto che è in grado di fornire una grande accelerazione trasmettendo alle ruote il massimo della potenza possibile.Espressa in Nm (Newton metro), la coppia motrice, a parità di potenza massima, potrà garantire il raggiungimento dei 25 km/h in un tempo più o meno variabile. Questo dipende dalla qualità degli impianti e, naturalmente, dalla fascia di prezzo.Chi cerca il massimo delle prestazioni potrà contare su motori molto performanti che consentono di toccare la velocità massima in tempi brevissimi. Una caratteristica molto importante soprattutto a livello agonistico, ma anche amatoriale, quando bisogna spingere la propria e-mtb lungo salite che metterebbero alla prova anche i ciclisti più esperti.LA MANUTENZIONE DEL MOTORE DELLE E-MTBDopo aver illustrato le caratteristiche del motore, passiamo a quegli accorgimenti utili per la sua manutenzione.C’è da dire che, se tutto funziona come si deve, è una parte che ha bisogno di poche cure. Tutto merito dei cuscinetti esterni, solidi e rinforzati, che racchiudono e proteggono l’hardware e le componenti interne. Per questo motivo è importante non indirizzare su di essi getti d’acqua ad alta pressione, con il rischio di creare infiltrazioni dannose per il motore. Per la loro pulizia sono da preferire prodotti specifici per biciclette, da utilizzare con l’aiuto di panno pulito. Consigliamo di pulire per bene anche la parte che unisce i pedali al rotore, in modo da evitare che qualche detrito interferisca con il funzionamento dell’intero sistema.Passiamo così al software e al suo aggiornamento: tenendolo sempre aggiornato durante i tagliandi presso officine autorizzate, preserverete il corretto funzionamento del motore e l’efficienza della centralina.Consigliamo di eseguire il tagliando almeno una volta l’anno, controllando periodicamente che la batteria e il motore siano in ottimo stato. Se vi accorgente di perdite di potenza, rumori strani o di spegnimenti improvvisi del motore, non esitate a fare eseguire un controllo alla vostra e-mtb, evitando soluzioni fai da te che la potrebbero danneggiare irrimediabilmente.Molto spesso, questi problemi sono attribuibili a un cattivo funzionamento della batteria. Le ragioni possono essere le più varie: dall'invecchiamento di questa componente, a cicli di ricarica troppo frequenti, come anche a difetti di fabbricazione. Per questo motivo sono da preferire sempre prodotti di qualità che riducono al minimo l’insorgenza di problemi.La perdita di potenza non riguarda esclusivamente l’azione della batteria, ma può interessare anche il controller. Questo dispositivo, fondamentale per erogare la giusta energia in risposta ai parametri calcolati dal software, è molto sensibile anche ai piccoli guasti poiché interrompono l'equilibrio tra la trasmissione e la distribuzione dell'energia alla ruota. Anche in questi casi, una visita in un’officina autorizzata sarà la migliore soluzione per risolvere il problema.In conclusione, le mountain bike elettriche devono tutto a una precisissima sincronia di hardware e software, regalando grandi soddisfazioni a chi le utilizza. Il mercato offre bici con motori più o meno performanti per rispondere alle esigenze di un pubblico molto eterogeneo. Ad accomunare ogni modello, però, è proprio il motore: un insieme di componenti solido e tendenzialmente molto affidabile, che richiede la giusta manutenzione per continuare ad assistere la pedalata di ogni appassionato.
Pedalare con una bici elettrica è più salutare e porta a maggiori benefici rispetto alle biciclette standard. Scopri quali sono i vantaggi dell’e-bike.E-BIKE COME ATTIVITÀ FISICALe e-bike hanno avvicinato tantissime persone al mondo delle biciclette, attirate dalle prestazioni di motori che consentono di alleggerire la fatica e di percorrere un numero maggiore di chilometri.I difensori delle classiche bici muscolari accusano questi bikers di essere spinti dalla loro pigrizia, affermando che con l’ausilio del motore non si faccia una vera e propria attività fisica. È davvero così?In questo articolo sfateremo questo mito, dimostrando che pedalare con una bici elettrica è più salutare e porta a maggiori benefici rispetto alle biciclette standard.I VANTAGGI OFFERTI DALLE E-BIKEAd affermarlo è uno studio dell’Università di Zurigo che ha esaminato le abitudini di più di 10.000 adulti di 7 città europee. Dai dati raccolti attraverso i questionari, è stato provato che i possessori di e-bike fanno più esercizio fisico al giorno rispetto a chi utilizza una bici classica. Questo è dato dal fatto che i primi tendono a pedalare per più ore a settimana, non solo per andare a lavorare, ma anche per recarsi in tutti quei luoghi che prima avrebbero potuto raggiungere solo in auto o con i mezzi pubblici. I secondi, invece, circoscrivono l’utilizzo della bicicletta a tratte più brevi, pedalando per un numero di chilometri minore.Siccome lo sforzo della pedalata è alleggerito dal motore, il tempo di esercizio complessivo con una e-bike è statisticamente maggiore: questo si traduce in più chilometri percorsi e in un quantitativo superiore di energia spesa.In più, secondo il documento “E-Bikes in the Mainstream: Reviewing a Decade of Research” del Ministero dei Trasporti danese, il peso superiore delle biciclette elettriche porta, grazie alla pedalata assistita, a un adattamento della forza muscolare più rapido rispetto all’uso della bici classica. Un dato interessante soprattutto per i soggetti più sedentari, che hanno modo di ritrovare la propria forma più facilmente e in maniera più graduale. Questo diventa un incentivo per tutte quelle persone che non praticano abitualmente sport e che vogliono iniziare a fare attività fisica.LE E-BIKE FANNO BENE ALLA MENTE E AL CORPOUn altro vantaggio offerto dalle biciclette elettriche riguarda il benessere psicofisico, tendenzialmente più elevato rispetto a chi utilizza biciclette muscolari. A dimostrarlo è stato uno studio del 2019 della rivista scientifica Plos One, in cui sono state coinvolte 100 persone di età compresa tra i 50 e gli 80 anni, accomunate dal non avere nessuna esperienza d’uso quotidiana della bicicletta.A 36 di loro furono date bici classiche, a 38 e-bike e le 26 rimaste entrarono a far parte del gruppo di controllo, alle quali non fu consegnata una bicicletta.Dopo averli fatti pedalare per almeno 30 minuti, 3 volte a settimana e per una durata di 2 mesi, i ricercatori scoprirono che le capacità cognitive dei gruppi che avevano utilizzato la bici erano nettamente superiori rispetto quelle del gruppo di controllo.Gli studiosi, inoltre, notarono che chi aveva pedalato con una e-bike percepiva una sensazione di benessere generale superiore rispetto a chi aveva utilizzato una bici muscolare. Secondo gli esperti, questo fu da attribuire al fatto che sulla bicicletta elettrica il gruppo aveva trascorso in media mezz’ora in più a settimana. Un risultato che aveva avuto una ricaduta positiva sulla salute dei soggetti, sia dal punto di vista fisico che psicologico.TRA SOSTENIBILITÀ E SALUTEChe siano muscolari o elettriche, le biciclette sono le compagne ideali di uno stile di vita sano e sostenibile. Le e-bike nello specifico – e contro il pensiero comune – si sono dimostrate essere le bici che più aiutano a stare in forma, consentendo di minimizzare la fatica e di percorrere distanze maggiori. Questi vantaggi sono visibili in qualsiasi disciplina nel mondo delle biciclette elettriche, compreso il mountain biking.Soprattutto oggi, in una società più attenta alle tematiche green, questi mezzi si rivelano essere la soluzione ideale per tutti coloro che vogliono abbandonare l’auto o comunque ridurne il suo utilizzo. È da scelte come questa che possiamo iniziare a parlare di cambiamento, ripensando il concetto di mobilità nelle nostre città.
Dolori durante le pedalate in e-mtb: formicolii o fitte possono essere risolti intervenendo sulla postura e regolando le componenti della bici. Scopri di più.DOLORE IN E-MTB: CAUSE E SOLUZIONINon è raro accusare dolori durante le proprie uscite in e-mtb. Formicolii o fitte che possono essere risolti intervenendo sulla postura e regolando le varie componenti della bici. In questo articolo esploriamo le cause che possono generare questi fastidi, insieme a tutti i consigli per risolverli.LA POSTURA IN E-BIKEPedalare è una questione di equilibri, tra il nostro corpo e componenti fondamentali dell’e-bike come il manubrio e il sellino.Il peso del nostro corpo dovrebbe scaricarsi per il 60% sul posteriore, lasciando il 40% di scarico sulla parte anteriore. Se vi accorgete di portare il corpo troppo in avanti durante le vostre uscite, cercate un attacco manubrio più corto: questo vi aiuterà a mantenere una postura più eretta, che alleggerirà il lavoro dei tendini e dei muscoli delle mani. Se invece non potete agire sul manubrio, provate a trovare la giusta altezza del sellino, a volte basta regolarlo di un centimetro per sentire maggiore comfort.Molto poi dipende dalla tipologia di percorso che si va ad affrontare. Se ricco di discese, meglio portare il corpo più indietro in modo da avere maggior controllo dell’e-bike da una parte, sovraccaricando meno le braccia e la presa delle mani sul manubrio dall’altra. Durante i tratti molto sconnessi, invece, provate a scegliere linee più esterne o meno battute: molto spesso presentano un minor numero di buche e di dossi, favorendo così un’andatura più lineare e sicuramente meno stressante da un punto di vista muscolare.LA GIUSTA REGOLAZIONE DEI FRENII freni sono un altro aspetto importantissimo da prendere in considerazione per prevenire l’insorgenza di dolori. Le leve, infatti, non devono risultare troppo vicine al manubrio, soprattutto quando vengono premute per consentire la frenata. Cercate di regolarle in modo da poterle raggiungere agevolmente anche con un solo dito, permettendo una presa salda della mano senza che questa risulti troppo allungata in avanti.Un altro errore tipico legato ai freni riguarda la pressione prolungata delle leve, un’abitudine sbagliata talvolta legata al timore di non riuscire a controllare la propria velocità. È in queste occasioni che le mani e i polsi vengono sottoposti a sforzi eccessivi che alla lunga possono trasformarsi in infiammazioni.Durante le vostre pedalate, cercate di controllare l’andatura con brevi pressioni del freno intervallate tra loro. Questo sarà molto utile per prevenire il dolore e allo stesso tempo manterrà in salute il vostro impianto frenante.Se invece utilizzate leve freno troppo dure o con ritorno elastico, il nostro consiglio è di cambiarle, privilegiando un controllo più frequente del cavo freno e della sua corsa all’interno della guaina. Nel caso di freni a disco idraulici, effettuate frequentemente lo spurgo, così da avere sempre dei freni pronti e reattivi che non affaticano i muscoli.LE SOSPENSIONI E LA PRESSIONE DELLE GOMMEDai freni alla forcella, anche questa componente dell’e-bike ha bisogno delle giuste regolazioni per prevenire il dolore. In molti tendono ad ammorbidirla troppo, con l’idea di poter assorbire un maggior numero di impatti. Ciò che si ottiene, in questi casi, è il rischio di terminare la corsa delle sospensioni, rischiando di trasferire ogni urto direttamente sulla colonna vertebrale, il collo e le braccia.Se vi capita di affrontare percorsi impegnativi, prediligete una regolazione più dura, andando a lavorare con il baricentro per ottimizzare il lavoro sinergico di tutti i muscoli del corpo.Connesse alla forcella troviamo le gomme, elementi capaci di smorzare i piccoli urti e alleggerire il carico sulle nostre articolazioni. Il segreto è abbassare la pressione quel che basta per mantenere il compromesso tra tenuta e sicurezza. Per evitare situazioni rischiose, consigliamo di utilizzare gomme rinforzate specifiche per e-bike: la miglior soluzione per prevenire il dolore a partire dal contatto della bici con il suolo.DOLORE CON LA SELLA DELLA BICI? SCEGLIERE QUELLA GIUSTALa sella, insieme al manubrio e ai pedali, è uno dei tre elementi della bici a contatto con il nostro corpo. Ed è proprio per questo motivo che merita di essere scelta con cura per minimizzare l’insorgenza del dolore.Dovendo supportare il bacino, è importante che il sellino si adatti alla misura delle nostre ossa per garantire il miglior comfort possibile. Ci riferiamo alle ossa ischiatiche, quelle maggiormente esposte alle sollecitazioni.Con un sella troppo stretta, ad esempio, questo gruppo di ossa tende a scivolare verso l’esterno, con ripercussioni sul bacino e sui muscoli lombari. Se non corretto, questo problema potrebbe sfociare in lombalgia e in fastidi che interessano tutta la parte bassa della schiena.Un altro errore riguarda la scelta della sella in base al sesso di chi la utilizza, più larga per gli uomini, più stretta per le donne. Una convinzione infondata, perché la larghezza dipende esclusivamente da quella del bacino, che può variare anche di molto. Una base d’appoggio sufficientemente larga, infatti, aiuta a supportare anche i tessuti molli, evitando eventuali problemi all’apparato uro-genitale.Una valutazione biomeccanica eseguita da uno specialista è sempre consigliabile per scegliere la migliore sella per la propria e-mtb. Analizzando ogni singolo parametro del nostro corpo, verremo indirizzati sulle misure che più si sposano alla nostra fisionomia.
Un buon impianto frenante massimizza la sicurezza della tua e-bike. Scopri le tipologie di freni e come scegliere quelli giusti per la bici elettrica.I FRENI DELLE E-BIKE: TIPOLOGIA E MANUTENZIONEAvere un buon impianto frenante, significa massimizzare la sicurezza in sella alle nostre e-bike.Soprattutto nelle bici elettriche, la scelta dei freni risulta essere determinante vista la maggiore velocità che si può raggiungere grazie all’azione del motore.In questo articolo cercheremo di rispondere a ogni domanda riguardante queste componenti: dalle diverse tipologie di impianto, alle pastiglie, fino ad arrivare alla loro corretta manutenzione e cura. QUANTE TIPOLOGIE DI FRENI ESISTONO?La scelta dei freni dipende soprattutto dalle abitudini e dalla frequenza con cui si va in e-bike, non tralasciando l’esperienza pregressa, che alle volte può rivelarsi determinante soprattutto quando ci si deve occupare della manutenzione. Un altro fattore da tenere in considerazione riguarda il lato economico, che può variare anche significativamente.Distinguiamo due tipologie di impianto frenante:· Freni a disco idraulici, per molti i migliori freni sul mercato, sono gli unici a sfruttare l’idraulica per consentire l’azione delle pastiglie sul disco. Questo è possibile grazie a un sistema a pistoni che vengono spinti dall’olio all’interno dell’impianto. Per azionarli basta una pressione significativamente più leggera rispetto a quella necessaria in altri sistemi. Il risultato è una frenata più efficiente sia dal punto di vista della forza muscolare necessaria che per la frenata, più pronta e facilmente controllabile da parte dell’utilizzatore. Sistemi avanzati come questi hanno costi talvolta non indifferenti che devono essere presi in considerazione prima di valutarne l’acquisto. Un altro fattore importante riguarda la loro manutenzione, poiché più complessa ed economicamente più onerosa. Essendo impianti che hanno bisogno di un’attrezzatura specifica per essere smontati e spurgati, sarà impossibile farlo durante un’escursione se dovessero sorgere dei problemi;· Freni a disco meccanici, l’impianto frenante montato nella grandissima maggioranza delle e-mtb, utilizza l’azione di un filo per consentire alla bici di fermarsi. È l’azione diretta della leva a tirare il filo e a stringere le pinze sul disco, un espediente semplice e altamente efficace. Questi freni, pur non essendo avanzati come quelli idraulici, sono molto affidabili e alla portata di tutte le tasche: noi consigliamo di acquistare sempre modelli di qualità per non rischiare di portare a casa un prodotto non all’altezza. La manutenzione di questi freni è molto più semplice e basterà assicurarsi periodicamente del buono stato del filo e che non ci sia nessun corpo estraneo a ostruirne il passaggio. LE PASTIGLIE PER I FRENILe pastiglie sono una componente molto spesso sottovalutata, ma che invece può offrire un vantaggio concreto in frenata anche nelle situazioni più estreme. Distinguiamo tre diverse tipologie che differiscono molto e che devono essere scelte in base al proprio stile di guida e alla tipologia di percorso.Questo è dato dal fatto che certe pastiglie rendono meglio a basse temperature, mentre altre hanno bisogno di scaldarsi molto per poter funzionare in maniera efficace:Pastiglie organiche, realizzate con materiale tenero ed elastico come resine e gomme naturali e polimeri come il Kevlar, che ne aumenta la resistenza, sono la migliore soluzione quando si frena a basse temperature. Il materiale organico al loro interno, infatti, tende a prendere la forma della superficie del disco, consentendo una frenata decisa anche quando l’attrito è minimo. È proprio questa tendenza a deformarsi e ad accumulare calore, però, che le porta a rovinarsi quando le frenate diventano molto intense e prolungate;Pastiglie semi-metalliche, composte da materiali ferrosi come l’acciaio o il rame e da grafite, hanno una forte resistenza meccanica e sono molto resistenti al surriscaldamento. A differenza di quelle organiche, hanno una grandissima resistenza alle alte temperature, rendendo la frenata pronta e potente. A freddo, invece, la frenata è leggera e talvolta potrebbe produrre un fischio. Questo rende le pastiglie semi-metalliche la soluzione ideale per chi usa frenare spesso e per tempi prolungati, in tutti quei percorsi con discese ripide e cambi di direzione repentini.Pastiglie sinterizzate, sono il risultato di una forte compressione di polveri ad altissime temperature. Questo processo dona alle pastiglie una morbidezza media è un’eccellente dissipazione del calore. Con caratteristiche simili alle semi-metalliche, hanno bisogno di essere molto calde per funzionare al meglio. Un tratto che le distingue, invece, è la loro “gentilezza” con la superficie del disco, tendendo a consumarlo meno anche dopo mesi di utilizzo. MANUTENZIONE DEI DISCHI E DEI FRENIDopo aver elencato le tipologie di freni e le diverse pastiglie che è possibile installare sulle nostre e-bike, vediamo come prenderci cura dell’impianto frenante per mantenerlo efficiente nel tempo.Essendo componenti delicate che hanno bisogno di superfici lisce e libere dai detriti per funzionare in modo corretto, è importante eliminare eventuale sporcizia o ghiaia, delicatamente e con i prodotti appositi.Ad esempio, è bene non utilizzare lo stesso panno usato per pulire o lucidare il telaio della e-bike, perché potrebbe contenere residui oleosi che finirebbero per danneggiare il disco. Vi consigliamo di tenerne uno da dedicare al solo impianto frenante, da utilizzare con i prodotti dedicati.Uno sgrassatore specifico è senza dubbio la migliore soluzione per prendersi cura dei freni a disco. Ha costi accessibili e molto spesso basta spruzzarlo direttamente sulla superficie e lasciarlo agire senza ricorrere a un panno.Oltre ai prodotti presenti in commercio, esistono rimedi “fai da te” che senza dubbio possono essere una buona alternativa per pulire i freni delle e-bike.Imbevendo un panno con del comune alcool, strofinando con cura e risciacquando subito dopo, si può ottenere un risultato più che soddisfacente.Lo stesso discorso vale per l’acqua e sapone, soprattutto se si usano prodotti pulenti pensati per biciclette. Se scegliete questa soluzione, fate attenzione a risciacquare bene i dischi per eliminare eventuali residui di sapone che potrebbero rendere la frenata rumorosa.Infine, solo nei casi in cui i dischi o le pastiglie presentino incrostazioni che è difficile eliminare anche con i lavaggi, consigliamo l’utilizzo di carte abrasive a grana finissima. Delicatamente, andrete a eliminare lo sporco rispettando la superficie dei dischi.Sarebbe bene utilizzare la carta abrasiva anche quando si cambia la mescola delle pastiglie freno: una leggera passata sulla pista di frenata, vi aiuterà a prendervi cura dei vostri dischi.
Le e-bike sono bici con caratteristiche uniche, dotate di batteria e motore. Il loro peso richiede quindi la scelta di pneumatici speciali. Scopri di più!PNEUMATICI E-MTB: QUALI SCEGLIERELe e-bike sono bici con caratteristiche uniche che non possono essere equiparate a quelle delle bicilette classiche. Essendo fornite di un motore, di una batteria, di uno schermo per il controllo e di tutte quelle componenti che servono a far funzionare l’intero sistema, vantano un peso maggiore che deve essere preso in considerazione quando si parla di pneumatici.Dovendo muovere una massa superiore, gli pneumatici delle e-bike hanno bisogno di maggiori attenzioni e cura poiché tendono a usurarsi più velocemente rendendo la bici più instabile e insicura.In un mercato relativamente giovane come questo, la risposta dei produttori non si è ancora allineata del tutto con proposte di copertoni pensati specificatamente per le biciclette a trazione elettrica. Non fanno eccezione nemmeno le e-mtb, mezzi che tendono ad accusare ancora di più il maggior peso, per via delle condizioni talvolta estreme in cui vengono utilizzate.In questo articolo vedremo nel dettaglio quali sono le tipologie di pneumatici più indicati per le nostre mountain bike elettriche, insieme a tutti i consigli per farli rendere al meglio. DIMENSIONI DEGLI PNEUMATICI PER E-MTBPrima di procedere con un elenco delle diverse tipologie di pneumatici, è giusto fare una distinzione sulle loro dimensioni, così da capire i pro e i contro prima del loro acquisto.Lo standard vuole una grandezza pari a 27,5”, ma con una sezione più larga rispetto quelli delle mountain bike classiche, compresa tra i 2,60” e i 3,00”. La superficie di contatto con il suolo risulta maggiore e questo si traduce in una trazione superiore e nella possibilità di abbassare maggiormente la pressione dell’aria.La ricerca di maggior comfort e di una condotta più lineare ha spinto i produttori a proporre e-mtb con pneumatici da 29”: la soluzione ideale per chi vuole massimizzare la velocità prodotta dal motore. Essendo più grandi, questi copertoni consentono di andare più lontano a ogni giro della ruota, garantendo una maggiore stabilità ad alte velocità. Il contro di questa tipologia di pneumatici riguarda l’aumento di peso non indifferente, che si traduce in inerzia. Per questo motivo non mancano delle soluzioni “ibride” che vedono una ruota più grande sull’anteriore e una più piccola sul posteriore. CARATTERISTICHE PRINCIPALI DEI PNEUMATICI PER E-MTBCosì come accade con le bici a trazione muscolare, è consigliabile preferire copertoni capaci di garantire una maggiore resistenza alle forature, mescole gomma più resistenti e pareti laterali rinforzate.Distinguiamo 3 categorie principali di pneumatici:Copertoni tubeless, non avendo bisogno di una camera d’aria, garantiscono un maggior comfort e una presa salda sul terreno. Sono inoltre molto resistenti alle forature ed è possibile convertire un copertone normale in tubeless, a patto che sia tubeless-ready: un particolare da considerare se ne state valutando l’acquisto. L’utilizzo in tubeless presuppone inoltre dei particolari tipi di cerchione sui quali applicare il copertone, oltre a valvole e sigillanti appositi. I lati negativi di questa tipologia di pneumatici riguardano una difficoltà maggiore nella loro installazione e controlli della pressione dell’aria più frequenti rispetto al normale.Copertoni tubolari, sono pneumatici che presentano la camera d’aria incollata al loro interno e per installarli è necessario agganciarli su tipi particolari di cerchione. Anche se consentono una condotta più veloce e un peso minore, il nostro consiglio è di installarli solo se si ha intenzione di praticare ciclocross, per via della loro delicatezza e minore resistenza alle forature, unite a costi elevati e all’impossibilità di essere riparati durante un’escursione.Copertoncini + camera d’aria, sono copertoni tallonati molto spesso combinati con una camera d’aria e vengono agganciati saldamente ai cerchi attraverso degli anelli in acciaio o kevlar. Sono relativamente economici ed è possibile trovare in commercio una grade selezione. La loro riparazione e sostituzione risulta più facile, anche se presentano la tendenza a forarsi più facilmente. Un altro aspetto da prendere in considerazione riguarda la condotta, che risulta essere leggermente più lenta.La scelta degli pneumatici ideali dipende dalle vostre abitudini e dall’utilizzo che fate della vostra e-bike. Il nostro consiglio è quello di preferire sempre copertoni larghi, in modo da massimizzare l’aderenza, la sicurezza e il comfort alla guida.
Bici con pedalata assistita, l’alternativa più ecologica ed economica a mezzi pubblici e auto. Scopri perché l'e-bike rappresenta il mezzo del futuro in città.E-BIKE E MOBILITÀ SOSTENIBILEIn cima alle preferenze degli italiani, la bicicletta con pedalata assistita si conferma l’alternativa più ecologica ed economica alle auto e ai mezzi pubblici.La popolazione italiana è sempre più green. Un orientamento dovuto sia alla consapevolezza dell’allarmante diffusione dell’inquinamento atmosferico, sia a una maggiore attenzione nei confronti dell’educazione ambientale, intesa quale strumento atto a sensibilizzare i cittadini e le comunità ad una maggiore responsabilità nei confronti delle questioni legate alla sostenibilità e al buon governo del territorio. Attitudine che, fra le sue immediate conseguenze degli ultimi anni, ha visto la bici elettrica salire in cima alle preferenze di molti connazionali quale mezzo alternativo alle auto inquinanti e ai mezzi pubblici affollati e spesso inaffidabili.Una predilezione portata alla luce da una ricerca dell’Arval Mobility Observatory, l’osservatorio sulla mobilità di Arval (società leader nelle soluzioni di mobilità), che nel 2020 ha analizzato i mezzi di trasporto utilizzati dalle persone, le motivazioni al loro uso e le aspettative per il futuro. Nello studio, intitolato “Lo scenario italiano della mobilità urbana” effettuato su un campione rappresentativo di 1.500 persone, è emerso che più di un italiano su due considera la bici elettrica come il mezzo di trasporto ideale, soprattutto per i tragitti medio brevi come quelli casa-lavoro.  Oltre a piacere perché rispetta l’ambiente (61% degli intervistati), rispetto all’auto l’e-bike ha il pregio di farci muovere agevolmente nel traffico (40%) e non comporta troppa fatica (33% del campione analizzato). Più affidabile dei mezzi pubblici, consente di decidere autonomamente gli orari di partenza garantendo l’arrivo in orario. A limitare la sua diffusione, restano invece l’assenza di percorsi dedicati (per il 43%) e il rischio di furto (35% del campione). PERCHÉ L’E-BIKE IN CITTÀ È IL MEZZO DEL FUTUROAnche se siamo ancora molto lontani dalla transizione green già in atto in alcune città europee quali ad esempio Amsterdam o Copenaghen e, considerando che in Italia l’auto è ancora un mezzo molto diffuso, per  esigenze di autonomia e di libertà, è innegabile che l’e-bike possegga tutti numeri per diventare un mezzo di trasporto sempre più richiesto e utilizzato per far fronte agli spostamenti cittadini. Nonostante al momento solo l’1% degli italiani possegga una bici elettrica, quello della pedalata assistita è un trend in salita che già nel 2021, complici il lockdown, i bonus e gli incentivi statali, ha mostrato un forte incremento e che possiede tutti i numeri per esplodere nel prossimo futuro.Un’evoluzione che, oltre alla crescente presa di coscienza ambientalista, dobbiamo anche alla crisi pandemica che ci ha attraversato. Con la pandemia si è di fatto rafforzata l’esigenza di vivere una città più sicura e sostenibile, così come si è consolidato il valore degli spazi verdi e della salubrità dell’aria che respiriamo. E se abbiamo cominciato a guardare il mondo da una prospettiva diversa, le scelte relative alle modalità di spostamento prima ritenute marginali, hanno assunto un peso specifico del tutto nuovo.A farci guardare alle due ruote con rinnovato entusiasmo, si unisce inoltre una motivazione puramente salutistica e di benessere personale: al pari di quella muscolare, la bicicletta elettrica consente di fare attività fisica e di mantenersi in forma senza imporci un eccessivo dispendio di energie.   GLI INTERVENTI STATALI A FAVORE DELLA BICI ELETTRICARiconosciuta anche dal Ministero dell’Ambiente, nel 2019 la stretta correlazione fra bici elettriche e sostenibilità ha portato ad erogare 15 milioni di euro pro bike per le città sopra i 50 mila abitanti. Affinché l’Italia possa diventare un Paese a misura di bici, in occasione della Giornata Mondiale della Bicicletta è stato inoltre ribadita l’intenzione di investire sull’ecoturismo a due ruote, come pure di potenziare le infrastrutture urbane necessarie a garantire la sicurezza in strada.Un impegno concretizzatosi anche con il Bonus bici che, avendo dato una spinta considerevole alla mobilità sostenibile nel 2020, è stato riproposto anche quest’anno: un totale di 5 milioni di euro per l’acquisto di mezzi ecologici, fra cui rientrano anche le e-bike. Un bonus che, per un importo massimo di 750 euro, sarà utilizzabile quest’anno nella dichiarazione dei redditi come riduzione delle imposte dovute.  LA BICI ELETTRICA: UNA SCELTA SOSTENIBILE ED ECONOMICASe l’incremento della mobilità sostenibile sembra essere ormai una realtà consolidata, ecco alcuni dei motivi principali che dovrebbero indurci a preferire la bicicletta elettrica per viaggiare in città oppure per le nostre gite extraurbane:Il limite di velocità è controllato dalla stessa e-bikeSe, in conformità alla direttiva europea sulle EPAC (Electric Pedal Assisted Cycle), l’art. 50 del Codice della Strada fissa un limite di 25km/h per ogni modello di bici da corsa, mountain bike e bici da città dotato di motore e batteria, le bici elettriche sono provviste di un sensore che riduce progressivamente l’alimentazione del veicolo quando si raggiunge il limite consentito. Una caratteristica che contribuisce a renderli mezzi sicuri ed ecologici.L’e-bike non inquina l’ariaA differenza di un’automobile che mediamente emette 1,2 miliardi di metri cubi di aria inquinata, la bici elettrica non comporta la combustione del carburante: per funzionare ha bisogno solo della nostra energia muscolare. Parliamo dunque di un’enorme riduzione dell’impatto ambientale se rapportato al minor numero di auto in circolazione.La bici elettrica è un mezzo economicoSe un’auto in nostro possesso può arrivare a farci spendere anche 5000 euro all’anno, fra benzina, bollo, assicurazione e manutenzione, l’unico prezzo fisso da sostenere per la bicicletta elettrica è quello della ricarica della batteria, peraltro strettamente connesso all’uso che si fa del veicolo. Un’altra spesa riguarda la manutenzione, ma si tratta di una spesa esigua che non ha nulla a che vedere con i costi previsti per l’auto.Decisamente più economica di uno scooter e con prezzi che variano a seconda dei modelli, la spesa per una e-bike di base parte dai 1000 euro e i suoi pezzi di ricambio sono ormai facilmente reperibili.  
Cambio dell’e-bike (o trasmissione) – Tipologie, caratteristiche e accorgimenti da adottare per sfruttare appieno questo componente della bici elettrica.IL CAMBIO DELL’ E-BIKE: COME USARLO CORRETTAMENTEIl cambio (o trasmissione) è uno dei componenti essenziali dell’e-bike, di cui spesso non si conoscono appieno le potenzialità. Il suo utilizzo, così importante e a volte indispensabile, non deve essere dato per scontato, soprattutto per chi è alle prime armi.Vediamo dunque di capire insieme quali sono le diverse tipologie e quali accorgimenti si possono adottare per sfruttare appieno le opportunità offerte dal cambio cercando di individuare i pro e i contro riferiti ai diversi modelli disponibili.IL CAMBIO DELLA E-BIKE: SISTEMA E TIPOLOGIECome avviene su auto e moto, anche sulle bici il cambio ha il compito di far funzionare il motore a giusto regime: motore che, consumando meno, riesce così a migliorare la sua efficienza. A differenze delle auto, nelle e-bike siamo però in presenza di un sistema ibrido, dove la spinta sui pedali viene data in parte dalle nostre gambe e in parte dal motore elettrico mentre il cambio (o meglio, la trasmissione) trasferisce la spinta alla ruota posteriore.Con un numero di velocità che può andare da 10 a 12 (ma che può arrivare anche a 14) e comandi a grilletto o rotanti, la trasmissione più classica può essere a catena o a cinghia e a parallelogramma su pacco pignoni (anche detto cassetta) o, in alternativa, con cambio interno al mozzo.Se i vantaggi del cambio interno al mozzo sono quelli di poter cambiare rapporto anche da fermi, nonché offrire una maggiore pulizia e lunghi intervalli di manutenzione, le trasmissioni più tradizionali hanno dalla loro una leggerezza superiore e un’estrema facilità di riparazione in caso di necessità.COME UTILIZZARE AL MEGLIO IL CAMBIO DELLA BICI ELETTRICAEcco alcuni suggerimenti pratici volti al sapiente utilizzo della trasmissione della vostra bicicletta a pedalata assistita, i quali vi permetteranno di sfruttarne ogni possibile beneficio:Evitate di usare un rapporto sbagliato – Posto che nella bici elettrica la spinta del motore è molto intensa, tale da fornire un aiuto notevole, è facile che un biker non ancora esperto sia portato a pedalare con un rapporto troppo duro ritenendolo idoneo mentre in realtà idoneo non è. Così facendo il motore utilizzerà di fatto una potenza eccessiva lavorando male, mentre la batteria impiegherà troppa energia.Mantenete sempre la cadenza giusta – L’utilizzo del cambio deve puntare a mantenere una cadenza di pedalata adeguata, che deve essere compresa fra 60 e 90 pedalate al minuto per la maggior parte dei motori: in questo modo la bici lavorerà al meglio, il motore sarà più efficiente e la batteria consumerà la quantità giusta di energia. Una frequenza tendenzialmente costante, senza strappi e repentini cambi di ritmo, contribuirà a mantenere elevate le prestazioni.Scalate la marcia quando rallentate – Scalare i rapporti quando si rallenta o ci si ferma è il miglior modo per evitare di spingere un rapporto troppo duro ripartendo poi con quello più opportuno: utile in questo senso una guida che vada a prevedere rallentamenti e soste.Alleggerite la spinta quando cambiate rapporto – Come pure sulle bici muscolari, un consiglio prezioso è quello di alleggerire la spinta sui pedali al momento del cambio. Eseguire tale operazione con eccessivo sforzo infatti  può comportare la rottura della catena e compromettere la longevità della trasmissione. Eventualità che nella bici elettrica sono ancora più probabili a causa delle modalità di assistenza più energiche e di una forza maggiore provocata dalla spinta del motore sulla catena.Utilizzate un rapporto lungo con la funzione Walk Assist – Last but not least, vi suggeriamo di impiegare un rapporto piuttosto lungo quando vi servite della funzione Walk Assist (di cui sono dotate quasi tutte le e-bike), utile per ottenere un piccolo aiuto dal motore anche se camminate con la bici accanto. Un rapporto troppo leggero spingerebbe di fatto la bici a una velocità troppo bassa finendo per vanificare l’assistenza alla pedalata.IL CAMBIO AUTOMATICO NELLE E-BIKECon la funzione di rendere ancora più agevole la pedalata in città, questo genere di cambio si trova nelle bici elettriche come in quelle muscolari e ultimamente sono molti i produttori che si stanno dedicando a migliorare le loro prestazioni, visto che il traffico in città aumenta e fare i conti con frenate e ripartenze continue non è esattamente il massimo del relax.TIPOLOGIE DEI CAMBI AUTOMATICI DELLE BICI ELETTRICHE: PRO E CONTROI cambi automatici montati sulle e-bike sono essenzialmente di due tipi: quelli più diffusi montati sul mozzo posteriore e quelli CVT, simili ai cambi presenti sugli scooter. Sistemi che sono essenzialmente pensati per uso urbano, fatta eccezione per i nuovi cambi al mozzo con più di 10 rapporti ideati per le e-MTB.Servendosi di un sistema di cinghie appoggiate su pulegge coniche e di un meccanismo elettronico che permette di gestire i rapporti a seconda della velocità su qualsiasi terreno, i cambi automatici CVT permettono di avere teoricamente infiniti rapporti favorendo una cambiata continua e impercettibile durante la pedalata: un beneficio riscontrabile soprattutto nel traffico cittadino, dove gli stop&go sono assai più frequenti della pedalata a regime. Di dimensioni piuttosto ingombranti hanno però lo svantaggio di non essere sempre montabili sulla parte posteriore del telaio e di causare impiccio tra manubrio e pedali.Mosso da un sistema di ingranaggi epicicloidali, il cambio al mozzo garantisce più rapporti in uno spazio molto ridotto rispetto ai pacchi pignoni: a differenza dei CVT, pur essendo molto più fluida rispetto al cambio meccanico, qui la cambiata si sente, così come si avverte sulle gambe la differenza fra una marcia e l’altra. Fra i suoi vantaggi, quello di essere più resistente all’usura, visto che gli ingranaggi chiusi all’interno del mozzo creano una sorta di gabbia protettiva contro lo sporco e gli urti, nonché di permettere una manutenzione periodica ridotta del cambio grazie al bagno d’olio che lo lubrifica automaticamente. Manutenzione resa inevitabilmente piuttosto difficile a causa della posizione e del complesso sistema di ingranaggi. 
I display e le pulsantiere per e-bike permettono di avere a disposizione in ogni momento una panoramica veloce ed esaustiva dei dati di guida. Scopri di più.DISPLAY PER E-BIKE E PULSANTIERA: COME USARLI CORRETTAMENTEFidato compagno nei nostri giri in sella alla bici elettrica, il display per la e-bike permette di avere a disposizione in ogni momento una panoramica veloce ed esaustiva dei dati di guida fondamentali. Un dispositivo che, insieme alla pulsantiera, costituisce il sistema di controllo del veicolo e che un biker attento e responsabile non dovrebbe mai farsi mancare.Il display viene montato generalmente sul manubrio, in una posizione facilmente raggiungibile sia dalle mani che dal nostro sguardo e rappresenta uno strumento utilissimo non solo per monitorare i dati di guida, ma anche per pianificare i propri percorsi.Se ancora non ne conoscete chiaramente le funzioni e vi aggirate dubbiosi fra i diversi modelli offerti dal mercato, in questo articolo cercheremo di fornirvi le informazioni utili per poter scegliere con cognizione di causa il display per e-bike che corrisponde alle vostre necessità e stabilire il sistema di controllo che possa dirsi più agevole e sicuro per ogni biker.PERCHÉ MONTARE UN DISPLAY SULLA VOSTRA E-BIKEMentre il motore e la batteria sono i componenti designati ad assicurarci la pedalata assistita, il display per e-bike offre la possibilità di tenere traccia di tutti quei parametri che dovrebbero conoscere sia gli appassionati di gite fuori porta che i ciclisti sportivi: dalla velocità di viaggio al livello di carica della batteria, dai chilometri percorsi al livello di assistenza alla pedalata. Monitorare le proprie prestazioni e regolarsi di conseguenza diventa inoltre un aspetto irrinunciabile per tutte le persone che fanno della bicicletta un mezzo benefico e salutare, in quanto consente di impegnarsi in esercizi mirati e fissare dei traguardi.LE FUNZIONI DEL DISPLAY PER E-BIKEOltre a veicolare le informazioni fondamentali a colpo d’occhio, il display per e-bike può aggiornarvi su eventuali malfunzionamenti della bicicletta permettendovi di prevenire eventuali effetti indesiderati.Ecco dunque le sue principali funzioni:Contachilometri e tachimetro – Strumento chiave per valutare i progressi del ciclista, mostrando i chilometri percorsi, il contachilometri sul display contribuisce a mantenere viva la motivazione del biker, il quale avrà modo di visualizzare sullo schermo i traguardi raggiunti e i progressi effettuati.Capacità della batteria – Posizionata solitamente nella parte alta dello schermo, ha il compito di mostrare quanta carica rimane quando si pedala, permettendo così di valutare qual è la distanza che si può ancora percorrere: il livello di carica è rappresentato da linee che via via scompaiono.Pedalata assistita – Modalità con la quale l’e-biker sfrutta la potenza del motore al fine di muoversi più velocemente, è utile per le persone meno allenate, che possono così ricevere una piccola “spinta” sulle salite più ripide, ma anche solo per arrivare più freschi e riposati al traguardo finale. E’ possibile regolare diversi livelli di pedalata assistita, attraverso i tasti “+” o “-” che si trovano sulla pulsantiera; il livello 0 non fornisce assistenza, il livello 1 segna l’assistenza minima, i livelli superiori forniscono la potenza massima per raggiungere una velocità elevata.I SISTEMI DI CONTROLLO PER E-BIKE: MODELLI A CONFRONTOFra i diversi sistemi di controllo per e-bike, i modelli più semplici in vendita racchiudono in una sola unità sia i comandi sia la parte che fornisce informazioni. In questo caso a volte lo schermo viene sostituito da una serie di led che indicano lo stato di carica della batteria e il livello di assistenza preferito, che si può selezionare. Poter operare sul livello di assistenza è molto utile, soprattutto quando mancano ancora diversi chilometri all’arrivo e la nostra batteria sta per scaricarsi: abbassando il livello di assistenza si è sicuri di riuscire ad arrivare a destinazione.Di un livello immediatamente superiore, i sistemi di controllo che, pur avendo tutte le funzioni integrate in una stessa unità montata sul manubrio accanto alla manopola, incorporano anche un display LCD. In questo caso potrete visualizzare qualche dato in più, fra i quali la velocità e la distanza, e in alcuni modelli anche scegliere fra un numero maggiore di livelli di assistenza.Pensati per le e-bike di fascia medio-alta, i sistemi di controllo che dispongono di una pulsantiera che, pur essendo posizionata accanto al manubrio, è staccata dal display che si trova invece in posizione centrale. Si tratta di una soluzione innegabilmente molto pratica: mentre lo schermo centrale è più facile da leggere, i pulsanti sono raggiungibili agevolmente con il pollice.  Un’ipotesi che prevede anche una più ampia serie di dati a disposizione del biker, fra i quali la potenza erogata dal motore e la cadenza di pedalata.I modelli ancora più avanzati sono infine quelli provvisti di un display a colori fornito anche di sensore GPS e tecnologia Bluetooth, grazie alla quale si può comunicare con lo smartphone ed essere avvertiti, ad esempio, delle chiamate e dei messaggi in entrata.DISPLAY PER E-BIKE: QUAL È LA SOLUZIONE MIGLIORE?Dando per scontato che ogni e-biker ha esigenze peculiari e per questo è difficile stabilire quale sia il display per biciclette elettriche migliore in assoluto, il modello generalmente preferibile è quello più sicuro, vale a dire il sistema che permette di controllare le funzioni della bici senza staccare le mani dal manubrio. Provvisti di comandi facili da percepire al tatto senza la necessità di guardare la pulsantiera, i sistemi con pulsantiera staccata dal manubrio sembrano in questo senso la soluzione più pratica e confortevole.Da questo punto di vista si rivelano invece meno utili i sistemi di controllo da usare esclusivamente tramite smartphone: privi di riscontro tattile, costringono il driver a guardare lo schermo del telefonino anche per compiere le operazioni più semplici rischiando così di distogliere la sua attenzione dalla strada.  
Manutenzione e-bike – Ecco cosa fare affinché la tua bici elettrica sia sempre affidabile e in grado di garantirti prestazioni ottimali. Scopri di più.CONSIGLI PER MANTENERE A LUNGO L’E-BIKENuovo oggetto del desiderio per utenti di ogni età e di diverse capacità, negli ultimi anni la bici elettrica ha conosciuto un successo esponenziale, diventando un mezzo di trasporto anche più ambito dell’automobile, sia per spostarsi più facilmente nel traffico metropolitano sia per dedicarsi a escursioni domenicali fuori porta guadagnando in salute, energia e buonumore.Affinché il mezzo a due ruote possa mantenere ciò che promette e garantirvi sempre prestazioni ottimali, non va tuttavia tralasciata un’adeguata manutenzione della bici elettrica attraverso una serie di piccoli accorgimenti che, se messi in opera con cura e attenzione, potranno evitarvi spiacevoli inconvenienti e contribuire ad allungare la vita della vostra e-bike.    Dalla batteria al treno guida, dai freni agli pneumatici, fino alle diverse tipologie di motori comunemente montati, vediamo dunque come prendersi cura dell’e-bike e conservarla a lungo in buona salute.COME ALLUNGARE LA VITA DELLA BATTERIA Versione “accresciuta” della batteria da cellulare o da laptop, la batteria da bici elettrica è composta da celle, ciascuna delle quali ha circa 1000 cicli di ricarica, e da un sistema di gestione della batteria, il BMS, deputato a controllare la carica e l’uscita delle celle. Un componente che, insieme al motore, differenzia la bici elettrica da quella muscolare e di cui non tutti conoscono le regole di manutenzione. Ecco le principali accortezze per mantenere in salute la batteria della e-bike:· Ricaricate la batteria dopo ogni corsa: in questo modo si manterranno nuove e inutilizzate quante più celle possibili e la batteria durerà più a lungo.· Staccate la batteria quando non utilizzate il mezzo: se si prevede di non prendere la bicicletta per qualche settimana (o più a lungo) è consigliabile rimuoverla e conservarla in un luogo fresco e asciutto, possibilmente tenuta a metà della sua ricarica.· Non fate scendere la carica al di sotto del 20%: per prolungarne la vita, la batteria dovrebbe essere ricaricata già all’altezza di questa soglia.· Non esponetela al caldo e al freddo: per far sì che la batteria non si danneggi, evitare di esporla a temperatura inferiori a 10° o superiori a 50°. Se la utilizzate su strade di montagna, la neve non rappresenta un problema purché abbiate cura di asciugarla bene al rientro per evitare che si ghiacci.· Rimuovete la batteria quando lavate la bici: se è buona norma lavare spesso la e-bike con acqua e sapone o con prodotti specifici, lo è altrettanto rimuovere preventivamente la batteria insieme al display. Se ciò non fosse possibile, copritela almeno con un telo impermeabile. MANUTENZIONE DI PNEUMATICI E CAMERA D’ARIAComponente da scegliere preferibilmente in modalità specifica, gli pneumatici per e-bike sono sottoposti a un’usura maggiore rispetto alle ruote di una bici muscolare, in quanto le biciclette a pedalata assistita tendono ad essere più pesanti e, raggiungendo velocità maggiori, sono destinate a percorrere più chilometri. Ecco le principali regole per mantenere in forma pneumatici e camera d’aria:· Scegliere ruote di buona qualità: le ruote scadenti sono soggette molto più facilmente all’usura diminuendo le prestazioni del mezzo e compromettendo la qualità della pedalata.· Gonfiare completamente le ruote: ruote parzialmente sgonfie comportano più energia umana per lo spostamento e vi faranno faticare molto di più.· Assicurarsi che siano sempre in buone condizioni: oltre a non avere un buon grip sul terreno e limitare la prestanza della bici, le ruote usurate e troppo lisce portano a una trazione ridotta e sono molto più facili alla foratura.· Sostituire i pneumatici ogni 2000 miglia: da valutare in base a guida e condizioni stradali, i pneumatici della e-bike andrebbero sostituiti dopo aver percorso circa 2000 miglia (n.b. esistono in commercio alcuni modelli di pneumatici in grado di percorrere anche molti più miglia).COME PRENDERSI CURA DEI FRENI DELL’E-BIKE     Componente fondamentale nel processo di manutenzione della bici elettrica, i diversi tipi di freni sono accomunati da alcune regole di base per la loro ottimale conservazione. Fondamentale è di fatto controllare periodicamente le pastiglie e i cavi: se le prime andrebbero sostituite generalmente una volta all’anno, i cavi dei freni dovrebbero essere stretti all’incirca con uguale cadenza (la propria ciclofficina di fiducia sarà in grado di controllare l’effettivo stato di usura dei componenti).          Tali accortezze dovrebbero essere sufficienti per i freni a disco presenti sulle bici classiche e le e-bike basic, i quali prevedono che durante la frenata il cavo del freno tiri la pastiglia contro il bordo della ruota. Altrettanto necessarie per i freni a disco meccanici, i quali comportano che durante la frenata le pastiglie siano tirate dal cavo contro un rotore collegato alla ruota.Altro il discorso della manutenzione richiesta per i freni a disco idraulici: qui, diversamente alle altre tipologie, per esercitare pressione su pastiglie e rotori è presente un tubo sigillato con un liquido per freni idraulico. Oltre a mantenere fresche le pastiglie con una sostituzione annuale, per garantirsi una frenata ottimale è dunque consigliabile anche “spurgare” i freni ogni due anni, portando la vostra e-bike in un’officina specializzata e facendo cambiare il liquido da mani esperte.  LUNGA VITA AL MOTORE DELL’E-BIKE      Tutt’altro che impegnativa, in una bici elettrica la cura del motore richiede attenzioni più o meno ridotte in base alla tipologia del componente:  · Motori a mozzo Gearless – Contenuti nel mozzo della ruota posteriore, i motori a mozzo senza riduttore, contenenti elettromagneti attivati dai sistemi di accelerazione o pedalata che girano la ruota, richiedono una scarsa manutenzione.· Motori con mozzo dentato – Simili ai precedenti, si distinguono esclusivamente per la presenza di magneti che ruotano con ingranaggi in nylon, permettendo dimensioni del motore più ridotte ma ingranaggi che possono usurarsi più facilmente.  Per evitare che ciò accada, oltre a non abusare di un motoriduttore, occorre fare attenzione che le ruote siano sempre ben allineate in modo che non agiscano sull’ingranaggio.· Motori Mid Drive – Motore per modelli più evoluti, nel Mid Drive la corona gira attivando la catena e il sistema di guida per dare modo alle ruote di girare come avviene nella pedalata. Visto che rispetto a una pedalata con gamba qui il motore esercita uno sforzo maggiore sul cambio e sulla catena, la manutenzione dovrà essere incentrata principalmente sulla trasmissione.LA CONSERVAZIONE OTTIMALE DELLA TRASMISSIONETrattandosi anche di una bici meccanica, non bisogna dimenticare che, al pari di quella muscolare, l’e-bike va curata pure nella sua trasmissione: per prevenirne il logoramento questa deve essere tenuta sempre ben pulita e lubrificata. Vi suggeriamo quindi di lavare la catena con acqua, servendovi di un vecchio spazzolino da denti per andare in profondità e di un panno morbido per asciugarla, e di spruzzare poi il lubrificante usando prodotti specifici e facendo attenzione a rimuovere l’eccesso di liquido che potrebbe attirare nuovo sporco. Per mantenere a lungo la e-bike non sono infine da tralasciare i deragliatori: meccanismi che permettono di usare diversi rapporti di trasmissione facilitando la pedalata e adattandola ai vari percorsi, andranno regolati e serrati una volta all’anno.