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LA TORBIERA DI PIAN GEMBRO (POCHI KM A NORD DEL PASSO DELL'APRICA NEL COMUNE DI VILLA DI TIRANO)

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La torbiera di Pian Gembro occupa un’ampia sella posta allo spartiacque tra Valtellina e Valcamonica, pochi km a Nord del Passo dell’Aprica. Questo sito è una delle più grandi torbiere dell’arco alpino. Ma cos’è una torbiera? Le torbiere sono ambienti umidi che derivano da laghi o stagni che si sono colmati, nel corso di secoli o millenni, a causa del graduale accumulo di torba. La torba è un materiale che si origina dal progressivo deposito delle parti morte delle piante che crescono in un’area dove prevale e ristagna acqua, come appunto acquitrini, stagni e laghi. L’acqua stagnante e la conseguente carenza di ossigeno impediscono la completa decomposizione dei tessuti vegetali che si accumulano sul fondo, facendo progressivamente diminuire la profondità del bacino.

In tal modo le piante delle rive si possono spingere più all'interno, riducendo la superficie dello specchio d'acqua, fino a farlo scomparire del tutto. In una torbiera pertanto sono presenti e ancora ben riconoscibili i resti dei vegetali che si sono nel tempo accumulati, come muschi, foglie, frammenti lignei, e campionandoli e classificandoli è possibile per naturalisti e geologi conoscere la vegetazione presente in passato e, se diversa da quella attuale, ricostruire l’ambiente o gli ambienti dove questa cresceva e si sviluppava.

I depositi della torbiera di Pian Gembro rappresentano quindi un importante archivio naturale della storia delle trasformazioni ambientali e climatiche verificatesi in questo settore delle Alpi Centrali negli ultimi 10.000 anni. L’origine della torbiera risale, infatti, all’ultima glaciazione, circa 10.000 anni fa, quando una lingua del ghiacciaio dell’Adda defluiva verso quella dell’Oglio, modellando la conca di Pian Gembro, poi occupata da un lago che nel corso degli anni è stato invaso da detriti vegetali.

L’acidità del suolo e la carenza di ossigeno hanno rallentato i processi di decomposizione del materiale vegetale favorendo come si è già spiegato la formazione della torbiera. Il substrato della torbiera è costituito da rocce metamorfiche appartenenti alla Formazione degli Scisti di Edolo, unità paleozoica, talora attraversata da manifestazioni magmatiche quali porfiriti terziarie.

La torbiera ha dimensioni notevoli: lunga oltre 2 km e larga circa 300 metri. Studi condotti negli anni ’70 del secolo scorso e avvalorati da quelli più recenti, hanno mostrato che la depressione del Pian Gembro è colmata da depositi glaciali, lacustri e di torbiera. Da un punto di vista naturalistico è di notevole interesse la contemporanea presenza di aspetti da torbiera bassa e di torbiera alta, questi ultimi di solito limitati ai bordi della torbiera.

Nei primi anni del secolo scorso è iniziata l’estrazione della torba prevalentemente nel settore occidentale per fini industriali lasciando pozze profonde fino a 2 metri e mezzo; inoltre venivano raccolti sfagni ed ericacea e per essere utilizzati come strame nelle stalle. La presenza dell’uomo ha svolto quindi in questo sito un forte ruolo di disturbo del paesaggio naturale, tuttavia ha rallentato l’interramento della torbiera e la scomparsa delle specie vegetali caratteristiche di questi ambienti.

La vegetazione presenta alcune specie tipiche dei periodi post-glaciali e rare nelle nostre zone, rendendole pertanto di particolare interesse botanico; troviamo infatti il mirtillo di palude, l’andromeda polifolia e l’equiseto. Altrettanto importante è la presenza di piante carnivore come la drosera e la pinguicola delle zone interrate o l’utricularia delle pozze d’acqua. La presenza della torbiera e le peculiarità naturalistiche dell’area hanno fatto sì che questo sito sia una Riserva Naturale Regionale e un SIC, Sitodi Importanza Comunitaria.

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