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Cascate dell'acquafraggia (borgonuovo)

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Descrizione

Le cascate dell´Acquafraggia si trovano a Borgonuovo e le parti visibili anche dalla strada sono solamente le più suggestive, ma non le uniche.
Il bacino dell´Acqua Fraggia è situato all´imbocco ovest della Val Bregaglia.
Il torrente omonimo nasce dal pizzo di Lago a 3050 msm, in un punto di spartiacque alpino dal quale scendono fiumi che sfociano nel mare del Nord, nel mar Nero e nel Mediterraneo. Scendendo verso il Fondovalle percorre due valli sospese, ambedue di origine glaciale, l´una sui duemila e l´altra sui mille metri di altitudine. L´Acqua Fraggia forma quindi una serie di cascate, di cui quelle più in basso, con il loro doppio salto sono solo le più suggestive. Si capisce così l´origine del nome Acqua Fraggia, da "acqua fracta", cioè torrente continuamente interrotto da cascate.

Le cascate, con il loro maestoso spettacolo, impressionarono pure Leonardo da Vinci che "trovandosi a passare per Valle di Ciavenna" ne ammirò la bellezza selvaggia e le menzionò nel suo "Codice Atlantico": "Su per detto fiume (la Mera) si truova chadute di acqua di 400 braccia le quale fanno belvedere...".
Dalla sommità delle cascate si percorre un sentiero attrezzato tra castagni, ginestre e rocce; di qui è possibile ammirare da vicino questo stupendo spettacolo naturale, unico nel suo genere per bellezza e imponenza. Una breve deviazione sulla destra porta ad un ampio terrazzo, a pochi metri dal fragoroso turbinio delle acque.

Si ha qui la sensazione di essere "dentro" la cascata stessa, di farne parte, tanto
sono forti il rombo e i forti spruzzi di acqua e di luce.

Geologicamente la zona è interessata dalla unità Tambò del pennidico medio, con gneiss biotitici, generalmente a grana fine. Nel settore botanico rilevanti sono gli ontani, l´abete bianco e la flora rupicale, tra cui la rara Oplimennus undulatifolia, l´erica arborea e, in un suggestivo castagneto alla base delle cascate, un esteso tappeto di Allium ursinum. Ma va segnalata anche una felce, la pteris cretica, che qui trova la stazione europea più settentrionale grazie alla costante nebulizzazione dell´acqua della doppia cascata.
Sulle sponde del torrente, circa a quota mille, sorgono i paesi di Savogno e Dasile.
Più in basso, a quota 558, il villaggio di Cranna.

Caratteristiche del parco

Le cascate dell´Acquafraggia costituiscono un complesso naturale imponente.
Allo splendido assetto paesaggistico si somma il grande interesse geologico presentato dalla sua origine e le conseguenze ambientali che ne sono derivate.

Le due imponenti cascate, ben visibili da lontano, rappresentano un tipico esempio di escavazione glaciale ad "U" nella valle principale (la Valchiavenna), che ha lasciato "pensili" gli affluenti, che vi precipitano mediante un poderoso salto.
Sulle pareti della roccia, e principalmente al suo piede, cresce una flora rupicola particolare, favorita dal microclima che la nebulizzazione dell´acqua, cadente dalle cascate, determina.
Di eccezionale interesse è la presenza di una rara felce (Pteris cretica) che qui trova la sua stazione europea più settentrionale; frequenti erica arborea e altre specie. Al piede, sui prati non falciati, è presente la rara Oplismennus undulatifolia. Lateralmente alle cascate vi è un bellissimo castagneto con tappeto ad Allium ursinum.
Non sono state svolte ricerche faunistiche ma si presume che il microclima particolare, determinato dalle cascate, possa ospitare una fauna, specialmente micro e mesofauna, di particolare interesse. Non si nutrono eccessivi timori per la conservazione di questo interessante fenomeno naturale fatte salve le minacce, periodicamente incombenti, di captazione delle acque a monte.
È in corso di attuazione la valorizzazione didattico-conoscitiva dell´area, mediante la predisposizione di sentieri di percorrenza e di piazzole per la migliore osservazione delle cascate. Contemporaneamente sono stati avviati interventi per la manutenzione conservativa della vegetazione nell´area circostante.
È opportuno sottolineare l´importanza che le cascate rivestono, dal punto di vista didattico, quale completamento della notevole rassegna di fenomeni glaciali diversi, presenti nella zona di Chiavenna.

L'ambiente

Geologicamente la zona è interessata dalla unità del Tambò del pennico medio, con gneiss biotitici, generalmente a grana fine.
Nel settore botanico rilevanti sono gli ontani, l´abete bianco e la flora rupicale, tra cui rara Oplimennus undulatifoglia, l´erica arborea, e in un suggestivo castagneto alla base delle cascate, un esteso tappeto di Allium Ursinum.

Ma va segnalata anche una felce, la pteris cretica, che qui trova la stazione europea più settentrionale grazie alla costante nebulizzazione dell´acqua della doppia cascata.
Sulle sponde del torrente, circa a quota mille, sorgono i paesi di Savogno e di Dasile permanentemente abitati a partire dal secolo XV allorché l´aumento della popolazione, l´insalubrità e l´insicurezza del piano spinsero ad abitare i nuclei di mezza costa. Essi sono raggiungibili da Borgonuovo percorrendo una mulattiera formata da oltre duemila gradini, che tocca dapprima gli interessanti nuclei delle stalle dei Ronchi e dei crotti di Savogno (nel primo nucleo, di particolare rilievo il mastodontico Torchio da vino).

Gli itinerari escursionistici delle Cascate

Il Monumento Naturale della Cascate dell´Acquafraggia, offre la possibilità di godere dell´affascinante spettacolo di questo angolo di natura ancora selvaggia nel cuore della Bregaglia italiana.
Un percorso attrezzato all´interno del parco permette di conoscere da vicino l´ambiente che circonda le cascate con rigogliosa vegetazione e rocce scure, ammirando, dalle terrazze panoramiche lungo il sentiero, la vista sull´intera vallata fin verso la piana di Chiavenna.
Diversi itinerari escursionistici hanno come punto di partenza le Cascate dell´Acquafraggia.

Il principale è la caratteristica mulattiera che sale all´antico borgo di Savogno con lenti tornanti. Il percorso è interessante dal punto di vista storico-culturale, perché fa rivivere momenti di storia delle genti di montagna. Savogno può essere raggiunto attraverso la variante del "sentiero di Pigion", che da S. Abbondio (Crotti della Cànoa) sale in diagonale fino a congiungersi con la mulattiera, e anche da Villa di Chiavenna (crotti di Motta), attraversando a mezza costa la Bregaglia fra i boschi di castagni e betulle.
A Savogno si trova un´accogliente rifugio, base di partenza per escursioni verso il vicino borgo di Dasile e per raggiungere gli alpeggi di Corbia e di Lago dell´Acquafraggia. Gli itinerari in quota affrontano le traversate dei passi alpini sovrastanti che portano alle mete di Avero e della Valle di Lei.
Savogno è tappa importante all´interno dell´itinerario storico escursionistico Via Bregaglia, che si snoda tra Italia e Svizzera, con partenza da Chiavenna ed arrivo al passo del Maloja.
Una segnaletica orizzontale e verticale (bandierina bianco-rossa e frecce di indicazione con relativi tempi di percorrenza) caratterizza la rete di sentieri di fondovalle, di mezza costa e in quota.

Gli insediamenti rurali di Savogno e Dasile

Borgonuovo è il punto di partenza per raggiungere Savogno (932 m, comune di Piuro). Fino agli anni ´60 era abitato tutto l´anno. Oggi vi si sale solo d´estate o nelle festività sia per l´utilizzo del maggengo e dell´alpeggio, sia per un tipo di villeggiatura che si è sviluppato tra chi apprezza soprattutto la solitudine dei luoghi e un intatto ambiente naturale.
Per raggiungere Savogno non esiste strada carrozzabile, ma una lunga gradinata che si arrampica tra i castagni della fiancata aspra del monte. Si sale per circa 10 minuti mantenendosi sempre nel bosco, in vista del torrente. Una mulattiera devia, poi, verso est e conduce a un ampio spazio disboscato di elevata pendenza dove minuti terrazzamenti a vite e prati invasi dai rovi circondano numerose baite, in parte costruite in legno. Le tracce di un precedente utilizzo agricolo intensivo diventano sempre più evidenti risalendo l´erto pendio sopra le case. Riprendono i gradini che continuano, con tratti ripidi, fino ad affiancare, intorno ai 600 m di quota, la spaccatura da cui precipita l´Acqua Fràggia. Con una certa fatica, ma in tempo relativamente breve, si raggiungono gli 800 m: qui la vegetazione cambia e, benché continui il predominio del castagno, compaiono i primi abeti, i larici, le betulle. Fino al ripiano di Savogno, questa singolarissima strada a gradini, con ripiani accuratamente acciottolati, si snoda quasi sempre all´ombra degli alberi.
La chiesa di S. Bernardino, consacrata nel 1465, fu ristrutturata nel ´600. Ha semplici linee e un´unica navata. Assai panoramico il sagrato, dove c´è tra l´altro un monumento a don Luigi Guanella che fu parroco del luogo. All´interno vi sono due tele: una di Francesco Prevosti, raffigura la Madonna del Rosario tra i SS. Antonio e Bernardino (1882), l´altra il Giudizio Universale. Il campanile, con cella ripartita su ciascun lato da una snella colonnina a rocchi in pietra ollare e con cupola conica, reca scolpita sull´architrave dell´ingresso la data 1485. È una delle poche torri campanarie che in Valchiavenna abbia conservato la sua struttura originaria.

Si ritrova a Savogno una dimensione insediativa eccezionale nell´armonia di strutture architettoniche molto interessanti. Alle spalle dell´antica chiesa, si vedono la casa parrocchiale ad archi di linea cinquecentesca e, l´una addossata all´altra, le rustiche case tutte a balconate in legno, molte con freschissimi colori intorno alle finestre e sulle stesse facciate in pietra. Disposte a scala su un versante che si fa subito ripidissimo, le baite formano un quadro d´insieme di unità singolare, costituendo un villaggio che è uno degli esempi più interessanti e caratteristici di architettura rustica. In basso, accanto al torrente c´è il cimitero ornato di vecchie scritte suggestive.
Proprio sotto il ripiano del paese, il torrente scende a cascata in una forra profonda. Un ponte lo supera e un sentiero prosegue verso occidente sino a incontrare la contrada di Dasile (1032 m - 30 min. da Savogno) ove è la chiesetta dedicata a S. Giovanni Battista, eretta nel 1689 con l´aiuto degli emigrati a Venezia, in una posizione assai panoramica.
Appena sopra le case di Savogno si innalza la punta del monte Rosa, anticima del poderoso monte Saragiolo, ben visibile dal fondovalle della Mera. All´altezza di Savogno e di Dasile ha inizio la soglia sospesa della valle dell´Acqua Fràggia che, stretta e profonda, a questo punto si va allargando e ramificando man mano si sale; nell´ultima parte è ricchissima di alpeggi fino al lago omonimo (2043 m) e alla testata.
Da Savogno si può raggiungere la val di Lei attraverso l´omonimo passo (2660 m) e la strada, un tempo, era piuttosto frequentata poiché la valle, di proprietà del Comune di Piuro, era sede di numerosi alpeggi.
Savogno è ora dotato di un accogliente rifugio, ideale per piacevoli soggiorni e quale base per interessanti passeggiate nei dintorni o per più impegnative traversate ed escursioni ai passi alpini ed alle vette circostanti.

Il Villaggio di Crana

Un centinaio di metri sopra Cortinàccio (Prosto di Piuro) vi è il terrazzo di Cranna (o Grana - 558 m), da cui sono visibili gran parte della Val Bregàglia italiana, l´abitato di Chiavenna e parte del piano. Subito ai piedi del terrazzo di Cranna sorge il Palazzo Vertemate Franchi, di cui si ha una veduta d´insieme, con l´orto, il giardino e la vasta selva a castagneto.
Cranna nel 1765 contava 126 ab. che si ridussero nel 1931 a 55.
La località è interessante per la posizione panoramica su Chiavenna, per la felice esposizione al sole e per certe tipologie di architettura spontanea. La Chiesa di S. Giuseppe è sorta nel 1674 al posto di una precedente cappella a protezione dai lupi che infestavano la zona. Un secolo dopo veniva nuovamente ingrandita e ristrutturata. La chiesa, appena più in basso rispetto alla via pubblica, ha una semplice facciata con finestrella-rosone sopra il portale datato.
Il piccolo campanile a due archi si eleva sulla falda destra, verso valle, e sembra sorvegliare il cimitero posto sullo strapiombo.

Fonte dati: Consorzio Turistico Valchiavenna

MAPPA

Le cascate dell´Acquafraggia si trovano a Borgonuovo e le parti visibili anche dalla strada sono solamente le più suggestive, ma non le uniche.
Il bacino dell´Acqua Fraggia è situato all´imbocco ovest della Val Bregaglia.
Il torrente omonimo nasce dal pizzo di Lago a 3050 msm, in un punto di spartiacque alpino dal quale scendono fiumi che sfociano nel mare del Nord, nel mar Nero e nel Mediterraneo. Scendendo verso il Fondovalle percorre due valli sospese, ambedue di origine glaciale, l´una sui duemila e l´altra sui mille metri di altitudine. L´Acqua Fraggia forma quindi una serie di cascate, di cui quelle più in basso, con il loro doppio salto sono solo le più suggestive. Si capisce così l´origine del nome Acqua Fraggia, da "acqua fracta", cioè torrente continuamente interrotto da cascate.

Le cascate, con il loro maestoso spettacolo, impressionarono pure Leonardo da Vinci che "trovandosi a passare per Valle di Ciavenna" ne ammirò la bellezza selvaggia e le menzionò nel suo "Codice Atlantico": "Su per detto fiume (la Mera) si truova chadute di acqua di 400 braccia le quale fanno belvedere...".
Dalla sommità delle cascate si percorre un sentiero attrezzato tra castagni, ginestre e rocce; di qui è possibile ammirare da vicino questo stupendo spettacolo naturale, unico nel suo genere per bellezza e imponenza. Una breve deviazione sulla destra porta ad un ampio terrazzo, a pochi metri dal fragoroso turbinio delle acque.

Si ha qui la sensazione di essere "dentro" la cascata stessa, di farne parte, tanto
sono forti il rombo e i forti spruzzi di acqua e di luce.

Geologicamente la zona è interessata dalla unità Tambò del pennidico medio, con gneiss biotitici, generalmente a grana fine. Nel settore botanico rilevanti sono gli ontani, l´abete bianco e la flora rupicale, tra cui la rara Oplimennus undulatifolia, l´erica arborea e, in un suggestivo castagneto alla base delle cascate, un esteso tappeto di Allium ursinum. Ma va segnalata anche una felce, la pteris cretica, che qui trova la stazione europea più settentrionale grazie alla costante nebulizzazione dell´acqua della doppia cascata.
Sulle sponde del torrente, circa a quota mille, sorgono i paesi di Savogno e Dasile.
Più in basso, a quota 558, il villaggio di Cranna.

Caratteristiche del parco

Le cascate dell´Acquafraggia costituiscono un complesso naturale imponente.
Allo splendido assetto paesaggistico si somma il grande interesse geologico presentato dalla sua origine e le conseguenze ambientali che ne sono derivate.

Le due imponenti cascate, ben visibili da lontano, rappresentano un tipico esempio di escavazione glaciale ad "U" nella valle principale (la Valchiavenna), che ha lasciato "pensili" gli affluenti, che vi precipitano mediante un poderoso salto.
Sulle pareti della roccia, e principalmente al suo piede, cresce una flora rupicola particolare, favorita dal microclima che la nebulizzazione dell´acqua, cadente dalle cascate, determina.
Di eccezionale interesse è la presenza di una rara felce (Pteris cretica) che qui trova la sua stazione europea più settentrionale; frequenti erica arborea e altre specie. Al piede, sui prati non falciati, è presente la rara Oplismennus undulatifolia. Lateralmente alle cascate vi è un bellissimo castagneto con tappeto ad Allium ursinum.
Non sono state svolte ricerche faunistiche ma si presume che il microclima particolare, determinato dalle cascate, possa ospitare una fauna, specialmente micro e mesofauna, di particolare interesse. Non si nutrono eccessivi timori per la conservazione di questo interessante fenomeno naturale fatte salve le minacce, periodicamente incombenti, di captazione delle acque a monte.
È in corso di attuazione la valorizzazione didattico-conoscitiva dell´area, mediante la predisposizione di sentieri di percorrenza e di piazzole per la migliore osservazione delle cascate. Contemporaneamente sono stati avviati interventi per la manutenzione conservativa della vegetazione nell´area circostante.
È opportuno sottolineare l´importanza che le cascate rivestono, dal punto di vista didattico, quale completamento della notevole rassegna di fenomeni glaciali diversi, presenti nella zona di Chiavenna.

L'ambiente

Geologicamente la zona è interessata dalla unità del Tambò del pennico medio, con gneiss biotitici, generalmente a grana fine.
Nel settore botanico rilevanti sono gli ontani, l´abete bianco e la flora rupicale, tra cui rara Oplimennus undulatifoglia, l´erica arborea, e in un suggestivo castagneto alla base delle cascate, un esteso tappeto di Allium Ursinum.

Ma va segnalata anche una felce, la pteris cretica, che qui trova la stazione europea più settentrionale grazie alla costante nebulizzazione dell´acqua della doppia cascata.
Sulle sponde del torrente, circa a quota mille, sorgono i paesi di Savogno e di Dasile permanentemente abitati a partire dal secolo XV allorché l´aumento della popolazione, l´insalubrità e l´insicurezza del piano spinsero ad abitare i nuclei di mezza costa. Essi sono raggiungibili da Borgonuovo percorrendo una mulattiera formata da oltre duemila gradini, che tocca dapprima gli interessanti nuclei delle stalle dei Ronchi e dei crotti di Savogno (nel primo nucleo, di particolare rilievo il mastodontico Torchio da vino).

Gli itinerari escursionistici delle Cascate

Il Monumento Naturale della Cascate dell´Acquafraggia, offre la possibilità di godere dell´affascinante spettacolo di questo angolo di natura ancora selvaggia nel cuore della Bregaglia italiana.
Un percorso attrezzato all´interno del parco permette di conoscere da vicino l´ambiente che circonda le cascate con rigogliosa vegetazione e rocce scure, ammirando, dalle terrazze panoramiche lungo il sentiero, la vista sull´intera vallata fin verso la piana di Chiavenna.
Diversi itinerari escursionistici hanno come punto di partenza le Cascate dell´Acquafraggia.

Il principale è la caratteristica mulattiera che sale all´antico borgo di Savogno con lenti tornanti. Il percorso è interessante dal punto di vista storico-culturale, perché fa rivivere momenti di storia delle genti di montagna. Savogno può essere raggiunto attraverso la variante del "sentiero di Pigion", che da S. Abbondio (Crotti della Cànoa) sale in diagonale fino a congiungersi con la mulattiera, e anche da Villa di Chiavenna (crotti di Motta), attraversando a mezza costa la Bregaglia fra i boschi di castagni e betulle.
A Savogno si trova un´accogliente rifugio, base di partenza per escursioni verso il vicino borgo di Dasile e per raggiungere gli alpeggi di Corbia e di Lago dell´Acquafraggia. Gli itinerari in quota affrontano le traversate dei passi alpini sovrastanti che portano alle mete di Avero e della Valle di Lei.
Savogno è tappa importante all´interno dell´itinerario storico escursionistico Via Bregaglia, che si snoda tra Italia e Svizzera, con partenza da Chiavenna ed arrivo al passo del Maloja.
Una segnaletica orizzontale e verticale (bandierina bianco-rossa e frecce di indicazione con relativi tempi di percorrenza) caratterizza la rete di sentieri di fondovalle, di mezza costa e in quota.

Gli insediamenti rurali di Savogno e Dasile

Borgonuovo è il punto di partenza per raggiungere Savogno (932 m, comune di Piuro). Fino agli anni ´60 era abitato tutto l´anno. Oggi vi si sale solo d´estate o nelle festività sia per l´utilizzo del maggengo e dell´alpeggio, sia per un tipo di villeggiatura che si è sviluppato tra chi apprezza soprattutto la solitudine dei luoghi e un intatto ambiente naturale.
Per raggiungere Savogno non esiste strada carrozzabile, ma una lunga gradinata che si arrampica tra i castagni della fiancata aspra del monte. Si sale per circa 10 minuti mantenendosi sempre nel bosco, in vista del torrente. Una mulattiera devia, poi, verso est e conduce a un ampio spazio disboscato di elevata pendenza dove minuti terrazzamenti a vite e prati invasi dai rovi circondano numerose baite, in parte costruite in legno. Le tracce di un precedente utilizzo agricolo intensivo diventano sempre più evidenti risalendo l´erto pendio sopra le case. Riprendono i gradini che continuano, con tratti ripidi, fino ad affiancare, intorno ai 600 m di quota, la spaccatura da cui precipita l´Acqua Fràggia. Con una certa fatica, ma in tempo relativamente breve, si raggiungono gli 800 m: qui la vegetazione cambia e, benché continui il predominio del castagno, compaiono i primi abeti, i larici, le betulle. Fino al ripiano di Savogno, questa singolarissima strada a gradini, con ripiani accuratamente acciottolati, si snoda quasi sempre all´ombra degli alberi.
La chiesa di S. Bernardino, consacrata nel 1465, fu ristrutturata nel ´600. Ha semplici linee e un´unica navata. Assai panoramico il sagrato, dove c´è tra l´altro un monumento a don Luigi Guanella che fu parroco del luogo. All´interno vi sono due tele: una di Francesco Prevosti, raffigura la Madonna del Rosario tra i SS. Antonio e Bernardino (1882), l´altra il Giudizio Universale. Il campanile, con cella ripartita su ciascun lato da una snella colonnina a rocchi in pietra ollare e con cupola conica, reca scolpita sull´architrave dell´ingresso la data 1485. È una delle poche torri campanarie che in Valchiavenna abbia conservato la sua struttura originaria.

Si ritrova a Savogno una dimensione insediativa eccezionale nell´armonia di strutture architettoniche molto interessanti. Alle spalle dell´antica chiesa, si vedono la casa parrocchiale ad archi di linea cinquecentesca e, l´una addossata all´altra, le rustiche case tutte a balconate in legno, molte con freschissimi colori intorno alle finestre e sulle stesse facciate in pietra. Disposte a scala su un versante che si fa subito ripidissimo, le baite formano un quadro d´insieme di unità singolare, costituendo un villaggio che è uno degli esempi più interessanti e caratteristici di architettura rustica. In basso, accanto al torrente c´è il cimitero ornato di vecchie scritte suggestive.
Proprio sotto il ripiano del paese, il torrente scende a cascata in una forra profonda. Un ponte lo supera e un sentiero prosegue verso occidente sino a incontrare la contrada di Dasile (1032 m - 30 min. da Savogno) ove è la chiesetta dedicata a S. Giovanni Battista, eretta nel 1689 con l´aiuto degli emigrati a Venezia, in una posizione assai panoramica.
Appena sopra le case di Savogno si innalza la punta del monte Rosa, anticima del poderoso monte Saragiolo, ben visibile dal fondovalle della Mera. All´altezza di Savogno e di Dasile ha inizio la soglia sospesa della valle dell´Acqua Fràggia che, stretta e profonda, a questo punto si va allargando e ramificando man mano si sale; nell´ultima parte è ricchissima di alpeggi fino al lago omonimo (2043 m) e alla testata.
Da Savogno si può raggiungere la val di Lei attraverso l´omonimo passo (2660 m) e la strada, un tempo, era piuttosto frequentata poiché la valle, di proprietà del Comune di Piuro, era sede di numerosi alpeggi.
Savogno è ora dotato di un accogliente rifugio, ideale per piacevoli soggiorni e quale base per interessanti passeggiate nei dintorni o per più impegnative traversate ed escursioni ai passi alpini ed alle vette circostanti.

Il Villaggio di Crana

Un centinaio di metri sopra Cortinàccio (Prosto di Piuro) vi è il terrazzo di Cranna (o Grana - 558 m), da cui sono visibili gran parte della Val Bregàglia italiana, l´abitato di Chiavenna e parte del piano. Subito ai piedi del terrazzo di Cranna sorge il Palazzo Vertemate Franchi, di cui si ha una veduta d´insieme, con l´orto, il giardino e la vasta selva a castagneto.
Cranna nel 1765 contava 126 ab. che si ridussero nel 1931 a 55.
La località è interessante per la posizione panoramica su Chiavenna, per la felice esposizione al sole e per certe tipologie di architettura spontanea. La Chiesa di S. Giuseppe è sorta nel 1674 al posto di una precedente cappella a protezione dai lupi che infestavano la zona. Un secolo dopo veniva nuovamente ingrandita e ristrutturata. La chiesa, appena più in basso rispetto alla via pubblica, ha una semplice facciata con finestrella-rosone sopra il portale datato.
Il piccolo campanile a due archi si eleva sulla falda destra, verso valle, e sembra sorvegliare il cimitero posto sullo strapiombo.

Fonte dati: Consorzio Turistico Valchiavenna