Nel Sito di Importanza Comunitaria (SIC) denominato “Versante Nord del Campo dei Fiori” (codice IT2010003), sulle aree sommitali, si possono ammirare estese faggete, querceti, boschi di tiglio e pareti rocciose calcaree, dove nidificano diversi rapaci e si scopre una rara vegetazione tipica degli ambienti rocciosi.
Non meno interessanti i settori inferiori che ospitano due importanti zone umide: la torbiera del Carecc, vicino a Castello Cabiaglio, e il laghetto di Brinzio, dove ha sede il Consorzio di Gestione del Parco Regionale Campo dei Fiori.
Oltre ad essere un SIC per la fauna e la flora presenti, quest’area è anche identificata come ZSC o Zona Speciale di Conservazione.
Iniziamo dai settori inferiori e dalle zone umide.
La torbiera del Carecc è un‘area umida in corso di interramento, tuttavia è ancora presente un residuo di vegetazione palustre e di sponda, sebbene minacciata dalla diffusione del frassino e della vegetazione igrofila interrante. In questa torbiera sono presenti alcune specie floristiche protette ai sensi della Legge Regionale n. 33 del 1977, quali Aquilegia atrata, Gentiana asclepiadea, Cyclamen purpurascens, Convallaria majalis, Galanthus nivalis. Per la fauna si segnala la presenza di una specie particolarmente rilevante sotto il profilo naturalistico, la Rana di Lataste.
Il Lago di Brinzio è invece un piccolo specchio lacustre alimentato dal Torrente Intrino e dal Rio di Brinzio.
Il lago è in progressivo interramento, soprattutto a causa della deviazione del Torrente Intrino avvenuta nell’800 per cause antropiche. Il Torrente Intrino, originariamente, confluiva nel Torrente Brivola, emissario del Lago di Brinzio. La sua immissione nel lago ha determinato un importante trasporto solido nel bacino favorendone l’interramento. Recentemente è stata predisposta una vasca di decantazione - poco prima dell’immissione del Torrente Intrino nel lago - ma questa non sembra aver risolto il problema e l’interramento prosegue veloce, tanto che le profondità del bacino sono ormai inferiori al metro.
In parallelo, la vegetazione palustre, in particolare i cariceti, sta progressivamente invadendo il laghetto, le cui dimensioni si sono dimezzate negli ultimi decenni. Gli interventi di dragaggio del lago, di taglio della vegetazione palustre e di sistemazione dei dissesti sulle sponde del Torrente Intrino dovrebbero comunque rallentarne la chiusura.
Sotto il profilo forestale l’elemento di maggiore interesse in quest’area è rappresentato dalla presenza dell’ontano nero e del salice cinerea.
Il lago è un sito di particolare importanza per gli anfibi, ovvero rane, salamandre e rospi, che qui trovano le condizioni migliori per la riproduzione. In quest’area è inoltre possibile osservare uccelli di grande interesse quali l’Airone cinerino, la Gallinella d’acqua, il Porciglione, il Martin pescatore e la Ballerina gialla.
Il settore superiore del massiccio vede invece affiorare in condizioni di reggipoggio la serie carbonatica Triassico-Liassica strutturata in due serie di pareti rocciose. Queste rupi calcaree sono caratterizzate da una vegetazione di notevole interesse, come la Primula auricula e la Primula hirsuta.
Anche la fauna è degna di nota, in particolare i rapaci che qui nidificano tranquillamente essendo le pareti assai poco accessibili e quindi luoghi tranquilli e indisturbati per i nidi.
In questo settore sono inoltre presenti alcune grotte non sfruttate turisticamente. Si tratta di una quindicina di cavità carsiche, tutte di modesta dimensione, appartenenti al sistema carsico del Campo dei Fiori, ampiamente sviluppato nel settore meridionale del massiccio. Non si segnalano popolamenti faunistici particolari nelle grotte, ad eccezione della Grotta dell’Allocco, occupata da una ricca popolazione di chirotteri.
Di seguito il pannello illustrativo con i riferimenti del presente punto di interesse che troverete lungo il percorso e allegato in seguito.
Nel Sito di Importanza Comunitaria (SIC) denominato “Versante Nord del Campo dei Fiori” (codice IT2010003), sulle aree sommitali, si possono ammirare estese faggete, querceti, boschi di tiglio e pareti rocciose calcaree, dove nidificano diversi rapaci e si scopre una rara vegetazione tipica degli ambienti rocciosi.
Non meno interessanti i settori inferiori che ospitano due importanti zone umide: la torbiera del Carecc, vicino a Castello Cabiaglio, e il laghetto di Brinzio, dove ha sede il Consorzio di Gestione del Parco Regionale Campo dei Fiori.
Oltre ad essere un SIC per la fauna e la flora presenti, quest’area è anche identificata come ZSC o Zona Speciale di Conservazione.
Iniziamo dai settori inferiori e dalle zone umide.
La torbiera del Carecc è un‘area umida in corso di interramento, tuttavia è ancora presente un residuo di vegetazione palustre e di sponda, sebbene minacciata dalla diffusione del frassino e della vegetazione igrofila interrante. In questa torbiera sono presenti alcune specie floristiche protette ai sensi della Legge Regionale n. 33 del 1977, quali Aquilegia atrata, Gentiana asclepiadea, Cyclamen purpurascens, Convallaria majalis, Galanthus nivalis. Per la fauna si segnala la presenza di una specie particolarmente rilevante sotto il profilo naturalistico, la Rana di Lataste.
Il Lago di Brinzio è invece un piccolo specchio lacustre alimentato dal Torrente Intrino e dal Rio di Brinzio.
Il lago è in progressivo interramento, soprattutto a causa della deviazione del Torrente Intrino avvenuta nell’800 per cause antropiche. Il Torrente Intrino, originariamente, confluiva nel Torrente Brivola, emissario del Lago di Brinzio. La sua immissione nel lago ha determinato un importante trasporto solido nel bacino favorendone l’interramento. Recentemente è stata predisposta una vasca di decantazione - poco prima dell’immissione del Torrente Intrino nel lago - ma questa non sembra aver risolto il problema e l’interramento prosegue veloce, tanto che le profondità del bacino sono ormai inferiori al metro.
In parallelo, la vegetazione palustre, in particolare i cariceti, sta progressivamente invadendo il laghetto, le cui dimensioni si sono dimezzate negli ultimi decenni. Gli interventi di dragaggio del lago, di taglio della vegetazione palustre e di sistemazione dei dissesti sulle sponde del Torrente Intrino dovrebbero comunque rallentarne la chiusura.
Sotto il profilo forestale l’elemento di maggiore interesse in quest’area è rappresentato dalla presenza dell’ontano nero e del salice cinerea.
Il lago è un sito di particolare importanza per gli anfibi, ovvero rane, salamandre e rospi, che qui trovano le condizioni migliori per la riproduzione. In quest’area è inoltre possibile osservare uccelli di grande interesse quali l’Airone cinerino, la Gallinella d’acqua, il Porciglione, il Martin pescatore e la Ballerina gialla.
Il settore superiore del massiccio vede invece affiorare in condizioni di reggipoggio la serie carbonatica Triassico-Liassica strutturata in due serie di pareti rocciose. Queste rupi calcaree sono caratterizzate da una vegetazione di notevole interesse, come la Primula auricula e la Primula hirsuta.
Anche la fauna è degna di nota, in particolare i rapaci che qui nidificano tranquillamente essendo le pareti assai poco accessibili e quindi luoghi tranquilli e indisturbati per i nidi.
In questo settore sono inoltre presenti alcune grotte non sfruttate turisticamente. Si tratta di una quindicina di cavità carsiche, tutte di modesta dimensione, appartenenti al sistema carsico del Campo dei Fiori, ampiamente sviluppato nel settore meridionale del massiccio. Non si segnalano popolamenti faunistici particolari nelle grotte, ad eccezione della Grotta dell’Allocco, occupata da una ricca popolazione di chirotteri.
Di seguito il pannello illustrativo con i riferimenti del presente punto di interesse che troverete lungo il percorso e allegato in seguito.