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LA TORBIERA DI CAVAGNANO

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La Torbiera di Cavagnano è un’interessantissima area umida inserita nel contesto paesaggistico della Valceresio.

Questa torbiera è ubicata in un’area pianeggiante, ai margini dell’abitato di Cavagnano, nel Comune di Cuasso al Monte, e si è sviluppata su un altopiano che domina la Val Cavallizza.

La frazione di Cavagnano si trova in una posizione di notevole interesse ambientale e paesaggistico: infatti, i rilievi montuosi presenti mostrano versanti a bosco e a brughiera alternati ad aree destinate alle attività agricole.

La peculiarità principale dell’area è però la vasta torbiera. Ma cos’è una torbiera?

Le torbiere derivano da laghi o stagni che si sono colmati, nel corso di secoli o millenni, a causa del graduale accumulo di torba. La torba è un materiale che si origina dal progressivo deposito delle parti morte delle piante che crescono in un’area dove prevale e ristagna acqua, come appunto acquitrini, stagni e laghi. L’acqua stagnante e la conseguente carenza di ossigeno impediscono la completa decomposizione dei tessuti vegetali che nel tempo diventano torba, e si accumulano sul fondo, facendo progressivamente diminuire la profondità del bacino. In tal modo le piante delle rive si possono spingere più all'interno, riducendo la superficie dello specchio d'acqua fino a farlo scomparire del tutto.

Nella torba pertanto sono presenti e ancora ben riconoscibili i resti dei vegetali che si sono nel tempo accumulati, come muschi, foglie, frammenti lignei, e campionandoli e classificandoli è possibile per naturalisti e geologi conoscere la vegetazione presente in passato nell’area dove è localizzata la torbiera e, se diversa da quella attuale, ricostruire l’ambiente o gli ambienti dove questa vegetazione cresceva e si sviluppava.

Le torbiere sono quindi preziosi archivi dei cambiamenti ambientali e climatici avvenuti nel tempo in un’area.

La Torbiera di Cavagnano, in particolare, rappresenta un’area di notevole rilevanza naturalistica per la presenza di habitat torbigeni non molto diffusi, considerati relitti delle fasi microtermiche postglaciali, la cui ricostituzione nelle condizioni climatiche attuali risulta difficile o impossibile.

Si tratta di un’area dove cresce quindi una vegetazione ereditata dal passato che qui è riuscita a sopravvivere e giungere sino a noi.

Un ottimo esempio di questi relitti microtermici post-glaciali sono le depressioni attribuibili al Rhynchosporion, sia per il grado di conservazione sia per la notevole estensione, non comune nella provincia di Varese. Con il termine Rhynchosporion si intende una vegetazione erbacea eliofila perenne di piccole dimensioni, con piante della famiglia Cyperaceae e del genere Rhyncospora, che si accompagna a piante carnivore del genere Drosera.

Il ritrovamento di questa vegetazione nell’area di Cavagnano è quindi di grande interesse per botanici e naturalisti e ha sostenuto l’inserimento dell’area nella rete Natura 2000 rendendola Sito di Importanza Comunitaria. Il SIC è denominato “Torbiera di Cavagnano” ed è identificato dal codice IT2010020.

Oltre ad essere SIC per la fauna e la flora presenti quest’area è anche identificata come ZSC o Zona Speciale di Conservazione.

Si tratta quindi di un’area di grande interesse, dal punto di vista floristico ricca di specie microterme, e dal punto di vista faunistico che vede la presenza di due specie di grande rilevanza: la Rana di Lataste e il Tritone crestato meridionale. Oltre a queste specie sono presenti salamandre, altre varietà di rane e tritoni, il picchio verde, la poiana e diversi tipi di pipistrelli. Va anche detto che, nonostante il sito non sia inserito in un parco o in un’area protetta, attualmente in ottimo stato di conservazione.

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