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Il monte san giorgio

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Descrizione

Ci troviamo in un sito naturale riconosciuto dal 2010 Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Questa montagna, a cavallo tra Italia e Svizzera, ha una bella forma piramidale ed è considerata dagli esperti di tutto il mondo la miglior sequenza fossilifera per comprendere e descrivere la vita marina nel Triassico Medio, ovvero 245-230 milioni di anni fa.

Dai fossili qui ritrovati sappiamo che in questo tempo lontano qui vi era una laguna tropicale abitata da rettili marini, pesci, molluschi bivalvi, ammoniti, crostacei ed echinodermi. La laguna era vicina alle terre emerse e così anche rettili marini, insetti e piante terrestri sono presenti tra gli organismi che nel tempo si sono deposti sui fondali e si sono fossilizzati arrivando fino a noi.

Il Monte San Giorgio era famoso sin dal Medioevo per l’ittiolo che veniva estratto da materiale organico fossile oleoso e veniva usato come farmaco ad applicazione dermatologica.

Nell’800 iniziarono in quest’area scavi per ricercare combustibili fossili; gli scavi non portarono a grandi risultati per lo sfruttamento a scopo energetico, ma permisero di trovare i primi interessantissimi fossili che accesero l’entusiasmo e la curiosità degli scienziati del tempo. Tra questi l’abate Stoppani, autore della famosa opera “Il Bel Paese”, un volume pubblicato a fine ‘800 che descrive tutte le meraviglie naturalistiche e paesaggistiche d’Italia.  Stoppani promosse uno scavo per la ricerca di fossili in quest’area e le ricerche portarono al rinvenimento di moltissimi fossili e resero evidente a tutta la comunità scientifica, di allora e di oggi, il ruolo chiave di quest’area per lo studio e la comprensione del Triassico Medio.

La peculiarità del Monte San Giorgio come giacimento fossilifero è data dal fatto che qui sono stati ritrovati almeno cinque livelli fossiliferi diversi, ciascuno dei quali può contenere più di un’associazione fossile. Questo particolare aspetto permette lo studio evolutivo su un intervallo temporale molto ampio, di più milioni di anni, di determinati gruppi di organismi riferiti allo stesso ambiente.

Dai cinque livelli del Monte San Giorgio sono stati estratti oltre 20.000 fossili che hanno permesso di descrivere 25 specie di rettili, 50 specie di pesci e oltre un centinaio di specie di invertebrati oltre a moltissime specie vegetali.

Di seguito il pannello illustrativo con i riferimenti del presente punto di interesse che troverete lungo il percorso e allegato in seguito.

MAPPA

Ci troviamo in un sito naturale riconosciuto dal 2010 Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Questa montagna, a cavallo tra Italia e Svizzera, ha una bella forma piramidale ed è considerata dagli esperti di tutto il mondo la miglior sequenza fossilifera per comprendere e descrivere la vita marina nel Triassico Medio, ovvero 245-230 milioni di anni fa.

Dai fossili qui ritrovati sappiamo che in questo tempo lontano qui vi era una laguna tropicale abitata da rettili marini, pesci, molluschi bivalvi, ammoniti, crostacei ed echinodermi. La laguna era vicina alle terre emerse e così anche rettili marini, insetti e piante terrestri sono presenti tra gli organismi che nel tempo si sono deposti sui fondali e si sono fossilizzati arrivando fino a noi.

Il Monte San Giorgio era famoso sin dal Medioevo per l’ittiolo che veniva estratto da materiale organico fossile oleoso e veniva usato come farmaco ad applicazione dermatologica.

Nell’800 iniziarono in quest’area scavi per ricercare combustibili fossili; gli scavi non portarono a grandi risultati per lo sfruttamento a scopo energetico, ma permisero di trovare i primi interessantissimi fossili che accesero l’entusiasmo e la curiosità degli scienziati del tempo. Tra questi l’abate Stoppani, autore della famosa opera “Il Bel Paese”, un volume pubblicato a fine ‘800 che descrive tutte le meraviglie naturalistiche e paesaggistiche d’Italia.  Stoppani promosse uno scavo per la ricerca di fossili in quest’area e le ricerche portarono al rinvenimento di moltissimi fossili e resero evidente a tutta la comunità scientifica, di allora e di oggi, il ruolo chiave di quest’area per lo studio e la comprensione del Triassico Medio.

La peculiarità del Monte San Giorgio come giacimento fossilifero è data dal fatto che qui sono stati ritrovati almeno cinque livelli fossiliferi diversi, ciascuno dei quali può contenere più di un’associazione fossile. Questo particolare aspetto permette lo studio evolutivo su un intervallo temporale molto ampio, di più milioni di anni, di determinati gruppi di organismi riferiti allo stesso ambiente.

Dai cinque livelli del Monte San Giorgio sono stati estratti oltre 20.000 fossili che hanno permesso di descrivere 25 specie di rettili, 50 specie di pesci e oltre un centinaio di specie di invertebrati oltre a moltissime specie vegetali.

Di seguito il pannello illustrativo con i riferimenti del presente punto di interesse che troverete lungo il percorso e allegato in seguito.