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Viveri, vestiario e accessori per far fronte ad imprevisti di varia natura. Scopri quali sono gli essential da mettere nello zaino per un’uscita in e-bike. COSA PORTARE NELLO ZAINO: TUTTO L'OCCORRENTE PER UN'USCITA IN E-BIKE Accessori irrinunciabili per ogni ciclista previdente e organizzato che voglia mettersi in sella, gli zaini da e-bike hanno acquisito negli ultimi anni livelli di leggerezza, comfort e capacità di carico un tempo impensabili. Ma siamo sicuri di sapere davvero come riempirli prima di ogni uscita sulle due ruote? A differenza dei percorsi a piedi, i tour in e-bike impongono di fatto una scelta limitata per quanto riguarda il peso da portarsi dietro e diventa fondamentale riuscire a contenere tutto in una sola borsa da viaggio. Per far entrare ogni cosa che ci serve o ci potrebbe servire lungo il tragitto in uno spazio così risicato il segreto è pertanto quello di fare il bagaglio in maniera ragionata, evitando di dimenticare l’occorrente per viveri, vestiario e imprevisti di varia natura ma anche di occupare spazio con oggetti di scarsa utilità. Ipotizzando un’uscita in e-bike di un’intera giornata e facendo riferimento a queste categorie, ecco dunque cosa non può assolutamente mancare nel vostro zaino per e-mtb! VIVERI: COSA PORTARE CON SÉ Quando si esce in e-mtb è facile che si percorrano strade poco trafficate o solitarie che, non essendo di passaggio, mancano di punti di ristoro. Indispensabile quindi attrezzarsi portando con sé scorte di cibo ed acqua in modo da potersi idratare regolarmente ed impedire crisi di fame e conseguenti cali di energia. Gli zaini con sacca idrica ci permettono facilmente di portare con noi almeno un litro d’acqua che, senza necessità di ricorrere a sport drink e integratori, servirà al primo scopo quando la singola borraccia sul telaio potrebbe non bastare. Per rifocillarsi a dovere quando il languore si fa sentire, niente di meglio di una barretta di cereali o, in alternativa, un panino farcito assecondando i gusti personali. VESTIARIO: I CAPI JOLLY DA METTERE NELLO ZAINO Se prima di mettersi in marcia è sempre utile controllare le previsioni meteo, ci sono alcuni capi di abbigliamento che è bene tenere sempre a portata di mano in caso di repentino cambio delle condizioni atmosferiche. Fra questi, molto pratica una giacca a vento leggera, traspirante e poco ingombrante, che potrà risultare provvidenziale anche in caso di pioggia improvvisa. Così come è consigliabile non dimenticare di mettere nello zaino una maglia intima da sostituire a quella che avete indosso in modo da rimanere sempre asciutti ed evitare di raffreddarvi. Un paio di calzini di ricambio servirà poi a mantenere calde le vostre estremità e a non rischiare di restare con i piedi bagnati se siete incappati in pozzanghere o zone paludose. MANUTENZIONE E RIPARAZIONE DELLA E-BIKE: I “MAI PIÙ SENZA” Per quanto si possano prendere tutte le precauzioni del caso, è facile che durante un’uscita in e-mtb si possa forare, rompere la catena o perdere una vite e che spesso la riparazione al volo diventi l’unica possibile soluzione: ecco che avere dietro l’attrezzatura meccanica specifica può fare la differenza. Per ogni eventualità del genere, questi gli oggetti “salvabici” che vi suggeriamo caldamente di infilare nello zaino: ● Kit di riparazione tubeless – Una foratura potrebbe rovinare il nostro tour se non si ha dietro un kit di riparazione per gli pneumatici da mtb, eventualmente comprensivo anche di levagomme e pompa per gonfiare le gomme. Funzionante sia per camere d’aria che per gomme tubeless aiuta a rimettere la bici in sesto con grande rapidità. ● Camera d’aria – Una camera d’aria di ricambio rappresenta la soluzione estrema a fori e lacerazioni del copertone, quando vermicelli, toppe o liquido sigillante non riescono a riempire forature di grandi dimensioni: indispensabile però controllarne le condizioni prima di includerle nel bagaglio, specie se non si usa da parecchio tempo. ● Multitool – Molto più di un coltellino svizzero, il multi attrezzo è l’asso nella manica per qualunque ciclista. Grazie a questo oggetto con un po’ di manualità è risolvibile la gran parte dei problemi di riparazione in strada, specie se si tratta di quelli più specifici: controllate che sia provvisto di chiave Torx, chiave a brugola, chiave a bocca, cacciavite, tiraggi e smaglia catene. ● Falsa maglia per catene – Sebbene ci si possa cautelare controllandone l’usura periodicamente, l’eventualità della rottura della catena è sempre in agguato. Un link di riserva permetterà di ripararla in pochi secondi, purché vi assicuriate di avere nello zaino la falsa maglia più adatta alla vostra trasmissione (9/10v o 11v). IMPREVISTI ED EMERGENZE: LO ZAINO PREVIDENTE Quando si esce in e-mtb per un’intera giornata può anche capitare di dover affrontare emergenze di tipo non meccanico, che esulano da esigenze di riparazione del vostro mezzo. Per tali imprevisti è pertanto buona norma avere a disposizione alcuni oggetti di pratica utilità che possono risolvere facilmente apparenti iatture e farvi tornare il sorriso in men che non si dica.   Fra questi, è sempre utile annettere al bagaglio una lampada frontale da casco che permette di proiettare una buona illuminazione sulle strade poco rischiarate, magari unita ad un pratico fischietto per richiamare l’attenzione altrui nell’ipotesi che il vostro zaino non ne sia già dotato. Trova inoltre sempre il suo spazio un piccolo kit da pronto soccorso per potersi disinfettare e medicare rapidamente in caso di caduta, così come si rivela provvidenziale a scongiurare il rischio di perdersi la sempreverde cartina topografica quando non si possiede un GPS specifico per MTB. Augurandosi di non essere mai costretti a farvi ricorso, vi tranquillizzerà sapere di poter contare su una coperta isotermica (anche detta telino isotermico o metallina), presidio medicale finalizzato alla stabilizzazione termica in caso di rischio di ipotermia, traumi o shock a seguito di un infortunio.
Scopri tutto quello che c’è da sapere sul mantenimento della catena dell’e-mtb: frequenza, differenze tra lubrificanti e quali errori evitare COME LUBRIFICARE LA CATENA DELLA E-MTB: TUTTO QUELLO CHE C’E DA SAPERE Componente fra le più sollecitate, la catena della mountain bike a pedalata assistita è sottoposta a uno sforzo ben maggiore rispetto a quello di una catena standard da mtb muscolare e pertanto tende ad usurarsi più velocemente. Qui la sottile linea di maglie metalliche deve sopportare tutta la forza della spinta impressa dai muscoli del ciclista unita all’alta coppia sprigionata dal motore e questo fa sì che abbia una durata media decisamente inferiore. Per evitare di cambiarla spesso l’unico modo è dunque quello di occuparsi della sua corretta lubrificazione rimuovendo quando possibile le particelle abrasive che vanno a depositarsi sulla sua superficie. In questo modo potrete preservarla dall’azione corrosiva di polvere, sabbia, fango e neve, diminuire il suo sfregamento allungando la vita della trasmissione e, riducendo gli attriti, migliorare anche le prestazioni del vostro mezzo. Operazione semplice ma spesso sottovalutata, la lubrificazione della catena della e-mtb ha tuttavia delle regole ben precise: in quest’articolo vi insegniamo come lubrificare correttamente la vostra catena evitando di incappare negli errori più comuni. OGNI QUANTO LUBRIFICARE LA CATENA DELLA E-MTB Posto che la vita media di una trasmissione su una e-mtb è molto variabile e che non esiste una frequenza fissa poiché molto dipende dalle condizioni d’uso, è sempre consigliabile intervenire a tempo per evitare che si presentino le sue due situazioni a rischio. Aguzzate dunque l’udito e la vista!   Se avvertite un cigolio significa che la catena è secca: un problema serio nonostante la maglia appaia pulita poiché impedisce la protezione contro l’abrasione provocata anche dal più piccolo granello di polvere. Diversamente, quando ai vostri occhi appare nera e pastosa significa che la catena è sporca, condizione che va a pregiudicare sia la scorrevolezza sia la precisione di cambiata.   Infine ricordatevi sempre di controllare che le maglie della catena non siano “aperte”, questo infatti rappresenta un segnale di rottura della stessa e significa che va sostituita. Bastano dunque 5 minuti dopo ogni uscita per controllare e, se necessario, pulire e lubrificare la catena della nostra e-mtb, a casa come in garage: in questo modo eviterete rischi e l’avrete sempre sistemata e pronta all’uso. DIFFERENZA FRA LUBRIFICANTE SECCO E UMIDO Da applicare più frequentemente poiché meno stabile e tendente ad asciugarsi in fretta, il lubrificante per catena secco è particolarmente consigliato nei mesi estivi e dovrebbe essere impiegato ad ogni uscita o anche durante una pedalata se particolarmente lunga (avendo cura di rimuovere prima il fango e la polvere in esubero). Consigliato nei mesi invernali durante i quali è frequente pedalare in condizioni di umidità a causa della sua densità, il lubrificante wet ha pregio di mantenere la catena lubrificata più a lungo ma attira molto più sporco impastando pulegge e pignoni e richiedendo perciò una pulizia più accurata. LA CORRETTA PROCEDURA PER LUBRIFICARE LA CATENA Dopo aver pulito perbene la catena o almeno, in situazioni di emergenza, aver rimosso la polvere e il fango in eccesso con uno straccio, potete passare alla sua lubrificazione. Un’operazione che può essere eseguita anche senza ribaltare la bici, indossando dei guanti per non sporcarvi e facendo girare la catena all’indietro tirandola con una mano dalla sua parte posteriore per poi distribuire il prodotto con una goccia per ogni maglia nella parte interna della catena facendo penetrare l’olio fra rullino e pin. In alternativa, è possibile procedere alla lubrificazione capovolgendo la bici ma avendo l’accortezza di appoggiare le manopole su un piano rialzato in modo da non far toccare a terra display o comando delle assistenze. In caso abbiate invece tempo e voglia per dedicarvi a una pulizia più profonda, il consiglio è di smontare la catena della e-bike agendo sulla falsamaglia (speciale maglia apribile presente ormai su ogni catena per mountain bike), per poi immergerla in una vaschetta di plastica riempita con l’apposito sgrassatore diluito in acqua: servendovi di un vecchio spazzolino da denti, rimuoverete energicamente ogni traccia di grasso e polvere dalle maglie. Detto questo, sappiate che nei negozi specializzati esistono anche delle apposite macchinette per sgrassare a fondo la catena che, applicate direttamente alle maglie, possono sollevarvi dallo smontaggio.  I 5 ERRORI DA EVITARE QUANDO SI LUBRIFICA UNA CATENA DA E-MTB Una volta appreso il metodo di esecuzione più efficace, ecco quali sono gli errori da evitare quando lubrificate la vostra catena: 1. Usare prodotti multiuso – Usati per pulire e lubrificare le superfici più varie, a causa della loro “leggerezza” i prodotti multiuso non sono propriamente adatti alla bicicletta: molto meglio un prodotto specifico per bici in possesso di una più elevata viscosità.        2. Preferire l’olio spray – Il rischio di molte bombolette spray in commercio è di fatto quello di vaporizzare il liquido dove non serve, compromettendo altre componenti della bici, come pastiglie e dischi dei freni: preferibili i flaconi dotati di beccuccio dosatore che garantiscono un’applicazione più precisa. 3. Applicare troppo lubrificante – Per lo stesso motivo è consigliabile evitare un’applicazione smodata di lubrificante: l’eccesso di prodotto può schizzare su altre parti, sporcando il telaio e contaminando le pastiglie.  4. Lubrificare ad ogni uscita – Se è bene decidere quando lubrificare affidandoci ai nostri sensi non bisogna neanche eccedere con la frequenza, visto che il rischio è che la catena si “impasti” molto velocemente. Ricordiamoci che in fuoristrada una catena leggermente secca è meglio di una intrisa d’olio poiché l’eccesso non farà che attirare polvere e sporcizia. 5. Aggiungere olio a una catena sporca – Aggiungere olio a una catena sporca non solo è un’operazione inutile ma finirebbe col peggiorare la situazione: indispensabile lavarla e sgrassarla con cura e asciugarla con l’aiuto di un panno e un compressore subito prima di procedere all’applicazione del lubrificante.
Scegliere il casco per e-bike è una questione seria, esistono delle caratteristiche particolari a cui fare attenzione. Scopri di più! PEDALARE IN SICUREZZA: GUIDA ALLA SCELTA DEL CASCO PER E-BIKE Se all’inizio degli anni ’70 i caschi da ciclismo erano poco più che strisce di pelle imbottite che proteggevano la testa alla stregua di una retina da capelli, da allora l’evoluzione tecnologica e l’aumento degli standard di sicurezza hanno contribuito alla loro evoluzione. Dalle deboli imbracature in pelle e alle improbabili “insalatiere” in schiuma di qualche decennio fa si è arrivati alle versioni ultramoderne: i caschi da e-bike oggi hanno raggiunto livelli di leggerezza e di vestibilità un tempo impensabili, mentre la loro capacità di assorbimento e protezione degli urti viene garantita dalla certificazione che attesta la presenza di caratteristiche fedeli alla normativa europea. Ma anche se ogni dispositivo certificato farà il suo dovere, cioè quello di proteggere la testa del biker in caso di urto, c’è da dire che i caschi da e-bike, non sono tutti uguali e al momento dell’acquisto non è sempre facile orientarsi nel mare magnum delle varianti dettate dalla moda e dalla tecnologia. Cerchiamo dunque di capire insieme quali sono le caratteristiche che fanno davvero la differenza e cosa bisogna osservare attentamente al momento di scegliere il miglior casco per e-bike. Le caratteristiche del casco per e-bike Visto che la bici con pedalata assistita permette di spostarsi più velocemente, nonché di sudare meno, è facilmente comprensibile come rispetto alle bici muscolari questo genere di mezzo richieda un livello più elevato di protezione per la testa e una minore ventilazione. Detto questo, il casco per e-bike presenterà delle caratteristiche differenti in base alle diverse tipologie di bici elettrica: Caschi per e-bike da strada –  Leggeri, pratici e aerodinamici per ridurre il peso e la resistenza all’aria, i caschi per e-bike da strada non includono generalmente visiere né mentoniere e a livello di struttura del guscio presentano una superficie più liscia rispetto a quella prevista per le protezioni da percorsi impegnativi.      Caschi per e-mountainbike – Più ingombranti specie in riferimento alla loro parte posteriore in modo da tendere meno a scalzare, i caschi da mountain bike elettrica sono progettati per proteggere la testa dalle cadute all’indietro.  Con una superficie più ruvida e piatta rispetto a quelli da strada, sono generalmente muniti di frontino (o visiera) che ha la funzione di limitare l’impatto degli urti proteggendo volto e occhi del ciclista. A seconda della disciplina praticata, saranno da prediligere caschetti aperti, modulari con mentoniera staccabile o caschi integrali più o meno leggeri.   L’acquisto del casco per e-bike: a cosa fare attenzione Sorvolando sulle questioni soggettive legate al gusto personale o alla popolarità del marchio, esistono alcuni elementi tutt’altro che ininfluenti che vi consigliamo di non tralasciare al momento dell’acquisto. Etichetta  –  Fra i primi accorgimenti, quello di controllare sempre che il casco da e-bike riporti la marcatura CE e la normativa di riferimento EN 1078 a garanzia che il casco sia stato progettato e testato per la protezione in caso di urto. Non datelo per scontato: i negozi che vendono materiale importato da fabbriche orientali potrebbero vendere caschi non marcati CE. Calotta interna – Unita alla calotta interna attraverso una saldatura, essendo fatta in poliuretano espanso o in schiumato, tende facilmente a deformarsi in caso di urto o di caduta accidentale. Se guardando all’interno vi accorgete che questa parte è rovinata da tagli, graffi o rigonfiamenti, significa che si tratta di un casco per e-bike fallato o addirittura usato. Calotta esterna  –  Generalmente in policarbonato o, più raramente, in fibra di carbonio, viene verniciata e protetta da uno strato lucido per difendere meglio il casco dagli agenti atmosferici. Visto che si tratta della componente più evidente, spesso può influenzare erroneamente la scelta d’acquisto: non fatevi abbagliare da disegni e colori ma osservate bene che la vernice sia integra e lucida e non siano presenti graffi o crepe. Cinturini e chiusura del casco  –  Resistenti e sicuri, i cinturini in pelle o gomma favoriscono il fissaggio del casco ed evitano lo scalzamento, per questo non devono potersi piegare o deformare con l’uso né presentare sfilacciamenti: afferrateli e tirateli con forza per metterli alla prova prima dell’acquisto. Quanto alla chiusura, è buona norma aprire e chiudere più volte la chiusura a scatto per misurare la qualità, preferendo un caschetto che abbia la chiusura magnetica Fidlock o la chiusura col doppio anello, ben più sicure di quelle in plastica. Vestibilità – Per testare l’ottimale vestibilità del casco per e-bike è indispensabile indossarlo: se lo sentite premere sulla fronte o sulle tempie o avvertite una compressione sulla testa significa che è troppo stretto per voi. Se scuotendo il capo una volta regolato il fissaggio posteriore e allacciati i cinturini, il casco balla, dovrete prendere la misura più piccola. Per provare invece la sua resistenza allo scalzamento abbassate il capo per poi alzarlo di colpo: il casco giusto non deve muoversi né spostarsi. Costo – Non lasciate che sia il prezzo a fare la differenza al momento della scelta del vostro casco per e-bike: un’indagine di Altroconsumo che ha testato dispositivi di protezione di ogni fascia di prezzo dimostra che non sempre un casco più costoso è più valido di uno economico. E’ il prezzo di quello che il casco protegge a fare la differenza.
COME AUMENTARE LA DURATA DELLA BATTERIA DI UNA E-BIKE

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Alcuni accorgimenti permettono di prolungare il ciclo di vita di una e-bike. Scopri di più e segui i nostri consigli sulla cura e manutenzione di una bici elettrica. COME AUMENTARE LA DURATA DELLA BATTERIA DI UNA E-BIKE Strumenti determinanti per garantire il funzionamento del meccanismo di pedalata assistita, le moderne batterie dell’e-bike forniscono energia in maniera continua ed efficiente, combinando spesso un design ergonomico, un peso ridotto e un pratico utilizzo. Ma quanto dura la carica di una batteria montata su una e-bike? Per quanti chilometri si riuscirà a pedalare prima che questa si esaurisca? Dopo quanti anni si è costretti a cambiare la batteria per acquistarne una nuova? Quesiti a cui né un negoziante, né la casa produttrice saranno in grado di rispondere in maniera precisa, visto che molto dipenderà da una serie di variabili difficilmente quantificabili. Detto questo, la buona notizia è che adottando un comportamento corretto e osservando alcune semplici regole è possibile influire non poco sia sulla durata della carica sia sul ciclo di vita della batteria ottenendo prestazioni migliori sia dal punto di vista del consumo energetico che della longevità dello strumento.  Come ottimizzare l’autonomia della batteria di una e-bike L’autonomia di una bici elettrica è una delle caratteristiche fondamentali da valutare al momento dell’acquisto e scegliere un sistema capace di assistere il ciclista in maniera “intelligente”, vale a dire proporzionale alla forza trasmessa dai pedali, è un’attenzione a cui non si può derogare. È pur vero però che non esiste un’autonomia definitiva della batteria e che questa può essere aumentata seguendo qualche pratico consiglio che permette di sfruttarne al meglio la capacità. Ecco 5 utili suggerimenti riferiti al conducente, all’ambiente e all’e-bike per aumentare la durata della batteria: 1.Seleziona accuratamente i livelli di assistenza alla pedalata disponibili in base alle difficoltà della strada, riducendo il livello se sei in discesa o se non senti alcuno sforzo. 2.Fai attenzione al ritmo di pedalata, ricordando che una frequenza di pedalata costante superiore ai 50 giri al minuto ottimizza l’efficienza del motore, mentre una pedalata lenta consuma molta più energia. 3.Controlla sempre la pressione delle gomme regolandola in base al terreno da affrontare e al peso del ciclista che monterà la bici, tenendo in conto che una pressione bassa delle gomme aumenta la resistenza al rotolamento. 4.Usa bene le marce selezionando un rapporto minore in salita e in partenza: come avviene per le auto, frequenti partenze e frenate sono fonte di consumo maggiore di energia rispetto a un andamento accorto e uniforme. 5.Usa sempre caricabatterie ufficiali della casa produttrice (in luogo di quelli universali) in grado di garantire una ricarica corretta della batteria dell’E-bike che eviti sbalzi di tensione controproducenti che possano danneggiarla in modo irreversibile. Questo elemento è da considerare ogni volta che si progettano dei punti di ricarica per e-bike, che devono assicurare la ricarica per i modelli più diffusamente presenti sul mercato. Così come sarebbe anche buona norma prevedere dei semplici allacci con presa elettrica da 220V, tenendo conto dell’eventualità che il ciclista abbia già con sé il proprio caricabatteria. Il fine vita della batteria: come accorgersi che una batteria sta per esaurirsi In uno dei precedenti articoli abbiamo visto come il numero di cicli di ricarica che la batteria di una e-bike è in grado di sopportare sia generalmente compreso fra i 500 ai 1000 cicli, ma che nella pratica quantificare i cicli che ogni tipo di batteria può sostenere sia davvero molto difficile, se non impossibile. Anche se non si può prevedere con esattezza la durata della batteria, perché molto dipende dall’uso e dalle sollecitazioni a cui viene sottoposta, ciascuno di noi può accorgersi che la batteria sta per esaurirsi quando, anche dopo una ricarica completa, l’autonomia è molto ridotta e le prestazioni sono inferiori al normale. La stragrande maggioranza dei siti di informazione in materia di E-bike consiglia di cambiare la batteria quando si scende sotto la soglia dell’80% della capacità originaria, cosa che accade generalmente circa 3/4 anni dopo l’acquisto. Come prolungare il ciclo di vita della batteria                                      Se le moderne batterie Li-Ion hanno una durata molto maggiore rispetto alle tipologie meno evolute, sono purtroppo anche costose. Esistono tuttavia alcune accortezze che contribuiscono a prolungarne ulteriormente il ciclo vitale garantendovi prestazioni più durevoli nel tempo. Ecco dei piccoli suggerimenti che vi aiuteranno a rimandare il più possibile il momento dell’acquisto di un nuovo prodotto: ● Conservare la batteria in un luogo fresco e asciutto – L’ideale è una temperatura compresa fra i 0° e i 20° e mai superiore ai i 30°, avendo cura di non lasciarla sotto il sole o vicino a fonti di calore. ● Evitare di far scaricare completamente la batteria prima di ricaricarla – Contrariamente a quel che si potrebbe pensare, il livello di ricarica ottimale della batteria di una E-bike è compreso fra il 30% e il 50% e non dovrebbe comunque mai scendere al di sotto del 20%. ● Cercare di non effettuare mai la ricarica oltre l’80% – Paradossalmente, la ricarica non completa risulterà premiante a livello di prestazioni di lungo periodo della batteria. Ora che le batterie sono cariche non vi resta che testarne la comodità pedalando senza sforzi sulla vostra e-bike!
Scopri come recuperare energie efficacemente e in fretta dopo una faticosa escursione in e-bike. Affronta i tuoi allenamenti nel migliore dei modi! È TEMPO DI RECUPERO Negli articoli precedenti, abbiamo analizzato quanto sia importante la fase dell'allenamento, ma anche quella dell’alimentazione, per affrontare al meglio qualsiasi viaggio in bicicletta. Ma c’è un’ultima fase da conoscere prima di partire. È il momento del recupero. Dopo un lungo e faticoso allenamento in e-bike, il giusto recupero di energie è importante tanto quanto lo sforzo fatto durante l’uscita su due ruote. Ma in cosa consiste? Quali sono le azioni più importanti da fare per un efficace e pronto recupero dopo l’attività sportiva? Mettiti comodo e scoprilo con questo articolo! DA DOVE PARTIRE Nella pratica di qualsiasi attività sportiva il recupero è importante non solo per ristabilire il proprio livello di forma, ma anche perché se ci si continua ad allenare senza concedere al fisico un adeguato tempo di recupero, il livello di forma non potrà mai superare quello iniziale. Un fattore fondamentale per iniziare con il recupero è imparare ad ascoltare il proprio corpo, saper leggere i segnali che l’organismo manda. Ad esempio, se usciamo in e-bike dopo un allenamento intenso e, durante i primi minuti facciamo fatica a pedalare, può darsi che ci sia bisogno del giusto riscaldamento, oppure più semplicemente di un momento di stop dagli allenamenti. In questo caso, la cosa migliore è rientrare a casa e riposarsi, per ripartire in quarta il giorno successivo! RECUPERO ATTIVO La prima cosa da fare è effettuare un recupero “attivo”, anche detto stretching. Spesso dopo uno sforzo fisico elevato, l’unica cosa che passa per la testa è buttarsi sul divano e rilassarsi. In realtà, svolgere qualche esercizio che preveda un’attività medio-bassa permette di assorbire l’acido lattico accumulato, evitando i dolori muscolari del giorno dopo. Rilassati mentre ti allunghi… verso il perfetto recupero! NON ESAGERARE L’allenamento di un ciclista, esperto o no, deve sempre essere composto da due fasi: una di carico, che corrisponde alla pedalata vera e propria, in cui il proprio corpo è sotto sforzo, e una di scarico, in cui si riduce l’intensità dell’attività fisica. Quest’ultima è importante tanto quanto la prima, perché permette al corpo e alla mente di “staccare”. Per questo motivo è importante alternare periodi di allenamento a periodi di scarico, in cui il fisico si riprende e la mente torna ad essere pronta per ricominciare a praticare l’attività. UN MASSAGGIO PER TE Un’attività utile e soprattutto piacevole per recuperare al meglio la forma fisica è un massaggio. Quello più specifico per gli sportivi è sicuramente un aiuto ottimale per il recupero. L’importante, però, è rivolgersi sempre a professionisti per poter avere realmente un’utilità, senza rischiare di fare danni e peggiorare la situazione. È TEMPO DI RIPOSARSI La più banale, ma forse la più efficace delle azioni che migliorano il recupero dopo l’attività fisica, è il riposo. Dormire bene aiuta il fisico a riprendersi rapidamente da uno sforzo importante e ricaricarsi per affrontare l’allenamento successivo. Per chi si allena tutti i giorni, o quasi, sarebbe utile scegliere i giorni di riposo, perché bisogna considerare che il livello più alto di stanchezza viene sentito dal corpo circa 48 ore dopo l’allenamento intenso. Di conseguenza, il riposo completo sarebbe ottimale se venisse calcolato nel complesso dell’attività fisica settimanale. Però ricordati, questo non significa che bisogna dormire molte ore, ma fare una dormita di qualità! Dopo lo stretching, un massaggio e la perfetta dormita, sarai sicuramente pronto per affrontare un nuovo allenamento e una nuova avventura in sella alla tua bici!
MTB ELETTRICA: QUALE SCEGLIERE?

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Biker esperto o principiante, la e-mtb è sempre una buona opzione per muoversi. Scopri quali sono i fattori da considerare nella scelta di una mtb elettrica. GUIDA ALLA SCELTA DI UNA MTB ELETTRICA Pratica, economica, ecosostenibile. Fra le forme di trasporto alternativo emergenti, l’e-bike è quella alla quale i sostenitori della smart mobility guardano con maggiore interesse. E se per muoversi in città le city bike elettriche hanno visto recentemente accrescere il proprio appeal, allo stesso modo le E-MTB hanno conquistato il cuore di chi al paesaggio urbano preferisce la natura. Divertente e accessibile a tutti, la MTB elettrica permette ai meno allenati di affrontare senza sforzi i percorsi impegnativi e ai biker esperti di poter oltrepassare i propri limiti. Se non vedete l’ora di entrare a far parte della schiera sempre più nutrita degli e-biker, ma la varietà di modelli presenti sul mercato rischia di disorientarvi, in quest’articolo cercheremo di guidarvi alla scelta della MTB elettrica più adatta alle vostre esigenze, individuando le caratteristiche tecniche cui dovrete prestare più attenzione al momento dell’acquisto. Ecco quali sono le 5 variabili da considerare per scegliere consapevolmente la E-MTB più giusta per voi. 1. Ammortizzatori MTB elettrica: meglio front o full? Per una scelta appropriata della mountain bike elettrica, è fondamentale stabilire innanzitutto l’utilizzo che intendiamo farne. Questo ci aiuterà a guidarci nell’individuazione della tipologia di ammortizzatore, orientandoci verso una e-bike Front piuttosto che su una e-bike Full. Biammortizzata solo davanti, la prima delle due è di fatto più adatta a percorsi senza grandi dislivelli, su strade bianche e per un uso c.d. travel. Se invece non volete precludervi la possibilità di sfruttarla anche in montagna affrontando tratti più ostici, la E-MTB con ammortizzazione anche nella parte posteriore si rivelerà perfetta. Considerando che, diversamente dalle bici tradizionali, il maggior peso della e-bike Full non è una discriminante significativa. Fra i punti a favore delle sospensioni full, la capacità di attutire gli effetti delle irregolarità del terreno sulla nostra schiena e un miglior controllo del mezzo in fase di discesa.  2. La grandezza delle ruote per la pedalata assistita  Condizionando fortemente prestazioni e comfort di guida, il diametro delle ruote della MTB elettrica non è un elemento trascurabile. Una scelta che oggi è per lo più limitata a due grandezze, visto che le dimensioni più diffusamente proposte sul mercato sono la 27,5 e la 29 pollici. Essendo più piccole e leggere e quindi maggiormente agili e scattanti, le ruote con diametro 27,5 pollici sono l’ideale per chi ha una corporatura minuta e predilige discese e sollevamenti da terra. Fra le qualità vantate dalle ruote da 29 pollici, stabilità e scorrevolezza maggiori grazie alla più estesa superficie di rotolamento della gomma. 3. Il miglior motore per la vostra E- MTB Se nella stragrande maggioranza delle bici elettriche il motore è di 250 Watt, i mezzi più affidabili sul mercato sono quelli prodotti col motore in posizione centrale, poiché questo comporta una migliore distribuzione dei pesi e una posizione baricentrica più equilibrata, oltre a una maneggevolezza generale superiore. Una caratteristica che è propria delle biciclette elettriche a pedalata assistita prodotte dai grandi leader del settore, insieme alla progressiva riduzione degli ingombri, la quale procura benefici sia al livello estetico che di prestazioni. Per il resto, la differenza la fanno la coppia (che esprime la forza di rotazione del motore), la progressività e i livelli di assistenza del motore (che nelle centraline più evolute possono essere programmabili e personalizzabili). Tenendo presente che più la coppia e alta (nei modelli più potenti va dai 40 agli oltre 70 Nm), più elevata sarà l’accelerazione. Senza contare che un numero elevato di livelli di assistenza permette anche di ottimizzare il consumo di energia. 4. La batteria che fa la differenza: capacità e numero di cicli Componente distintiva della pedalata assistita, la batteria (oggi quasi sempre di ioni di litio) va scelta sulla base di due principali variabili: la capacità espressa in Watt-ora (Wh) e il numero di cicli di ricarica. Relativamente alla capacità si va da 250 Wh fino agli oltre 2000 Wh (una batteria di 500 Wh dura ovviamente più di una di 250 Wh), mentre il numero di cicli di ricarica che la batteria è in grado di sopportare è generalmente compreso fra i 500 ai 1000 cicli. Ciò detto, è bene sapere che nella pratica quantificare i cicli che ogni tipo di batteria può sostenere è pressoché impossibile. La riduzione delle capacità della batteria dipende di fatto da una varietà di fattori, fra i quali il modo in cui questa viene caricata, le modalità di assistenza del motore, il peso del rider e la corretta manutenzione della E-MTB. 5. Meglio il telaio a carbonio o quello in alluminio? Da considerarsi entrambi una scelta apprezzabile, il telaio in carbonio e quello in alluminio offrono prestazioni un po’ diverse, dovute principalmente alla conseguente varietà di peso della bici, visto che fra una E-MTB in carbonio e una in alluminio ci sarà uno scarto di almeno 3 kg. Permettendo di risparmiare almeno mezzo chilo sul peso complessivo, i telai in carbonio sono logicamente più scattanti ma anche più bizzosi e pertanto adatti a i biker che non accontentandosi di un uso travel della E-MTB pretendono una certa prestazione. Più pesanti ma anche meno nervosi alla guida, oltre al prezzo meno elevato, i telai in alluminio hanno il vantaggio di rendere evidente la presenza di danni strutturali in caso di caduta. Preferenza dettata da motivi sia estetici che funzionali, la tendenza ormai diffusa da parte dei costruttori di MTB elettriche di prevedere l’inserimento della batteria all’interno dei telai, valida sia per quelli in carbonio che in alluminio.  
Scopri come pulire correttamente l’e-bike senza danneggiarla. Segui i nostri consigli per la cura della tua bici elettrica. PRENDERSI CURA DELL’E-BIKE: LA PULIZIA Andare all’avventura con la propria e-bike è la parte più divertente. Pulirla dopo un po’ meno… Ma comunque essenziale! Per essere un vero e-biker bisogna imparare a prendersi cura del proprio mezzo di trasporto, dall’inizio alla fine del viaggio. Questa abitudine non serve solo ad alleggerire l’e-bike, ma anche a prolungare la vita dei suoi componenti. Con questo articolo scopriamo, passo dopo passo, come far brillare di nuovo l’e-bike a suon di acqua e sapone. COSA SERVE La prima cosa da fare per iniziare la pulizia della tua e-bike è riunire tutti gli strumenti necessari per il corretto lavaggio. Non avrai bisogno di attrezzi costosi, basterà munirsi di un secchio o una canna dell’acqua, spazzole e panni in microfibra, uno sgrassatore e un lubrificante per catene. Non usare l’idropulitrice: l’eccessiva pressione rischia di far penetrare l’acqua, risultando dannosa non solo per le parti elettriche, ma anche per i cuscinetti e gli snodi presenti nella bici. Prima di iniziare il lavaggio sono due i passaggi fondamentali: primo fra tutti è posizionare la bici su un cavalletto, per renderla stabile. Nel caso in cui questo venisse a mancare, basterà appoggiarla direttamente al muro. Il secondo è rimuovere la batteria e gli accessori elettronici. Riponi la batteria al sicuro, lontano da eventuali getti d’acqua, e rimuovi il display: se questo non fosse possibile, coprilo con un sacchetto di plastica per tenerlo asciutto e al riparo. Adesso sei pronto per iniziare!   PULIZIA STEP BY STEP LAVAGGIO Il primo step consiste nell’ammorbidire lo sporco con l’acqua. Inizia a bagnare la bici, facendo cadere l’acqua dall’alto verso il basso, senza pressione. Nel caso in cui dovessi usare una canna dell’acqua fai sempre attenzione alla quantità che usi, ricordandoti di chiudere il rubinetto tra i vari risciacqui.  A questo punto, prendi una spazzola o una spugna per rimuovere il fango dal telaio, dalle ruote e dai pedali, assicurandoti di pulire bene l’area sotto il motore, poiché è dove si accumula la maggior parte dello sporco.   DETERSIONE Nella fase successiva, si puliscono la catena e la trasmissione con uno sgrassatore specifico. In questo caso è necessario avere un prodotto ad hoc, perché gli sgrassatori per la pulizia casalinga sono troppo aggressivi. Facendo ruotare la catena, spruzza il prodotto su tutta la lunghezza, evitando di applicarlo sui freni e sulle superfici frenanti. Dopo averla pulita, ingrassala nuovamente con un prodotto apposito. Per la trasmissione, invece, si può rimuovere la soluzione con un panno umido. RISCIACQUO Sempre con acqua a bassa pressione, inizia la fase del risciacquo. Facendo attenzione ad eliminare le tracce di sapone o dello sgrassatore anche nei punti più difficili da raggiungere, anche per il risciacquo si parte dall’alto verso il basso della bici. ASCIUGATURA L’ultima fase è la più importante, specialmente per le e-bike. Si tratta dell’asciugatura. Basta un panno morbido in microfibra, ma serve sempre la massima precisione: bisogna passarlo anche nei punti più nascosti del telaio, dove l’acqua si annida facilmente. Inoltre, se è possibile, lasciala asciugare al sole o all’aria aperta per qualche ora, per essere sicuro del risultato. Solo a questo punto, potrai inserire di nuovo la batteria e le parti elettriche della bici.   Lavata, risciacquata, asciugata: adesso la tua e-bike è di nuovo in splendida forma!      
Un corretto rifornimento alimentare può aiutare a migliorare le proprie performance ciclistiche. Scopri come fare e parti per la tua escursione in e-bike. ALIMENTAZIONE E BICI: È TEMPO DI RICARICARSI Il cicloturismo è perfetto per chi è affamato di avventure, ma non solo. La corretta alimentazione e il giusto rifornimento di energie su distanze medio-lunghe sono il focus di questo articolo a tema food dedicato ai cicloturisti, esperti o no, che decidono di intraprendere un viaggio su due ruote. Partiremo dalle basi della corretta alimentazione e idratazione, esplorando le caratteristiche dei prodotti alimentari, sia naturali che industriali: che tu abbia una bici tradizionale o un’e-bike, il tuo rifornimento inizia da qui! GLI INGREDIENTI DI BASE Partiamo dal presupposto che è impossibile fornire delle indicazioni che vadano bene per tutti: ciascuno di noi ha bisogno di capire come ottimizzare le proprie performance in sella. In generale però, per affrontare al meglio ogni uscita in bici è bene tenere presente questi ingredienti di base! Quali sono? Il primo fattore da considerare è il clima. Con temperature fresche e miti, quando la sudorazione e la perdita di liquidi e sali è contenuta, si può optare per un rifornimento controllato, con cibi che apportino una quota di carboidrati complessi, ma poveri di grassi e fibre. Devono essere facili da masticare, deglutire e digerire: il processo digestivo è importantissimo, e va sempre associato ad una corretta idratazione. Se il clima, invece, è caldo e le temperature sono elevate, oltre a rifornirci di energia, dobbiamo sopperire alle perdite di liquidi e sodio, preparando una bevanda glucidica alla quale aggiungere una bustina di Sali minerali o del sale. Un altro fattore base è legato alle nostre abitudini e preferenze; infatti, come abbiamo detto in precedenza, l’alimentazione durante un’escursione in bici è personale. Per alcuni può essere più facile mangiare in sella e introdurre la giusta quantità di energia anche a più riprese, per altri invece può rappresentare uno scoglio, dovuto allo scarso stimolo della fame, o alla scarsa tolleranza gastrica e intestinale. In linea generale è comunque bene programmare uno o più rifornimenti di energia, considerando anche la durata della cicloescursione. Se ci aspetta un’escursione impegnativa suggeriamo di assumere ogni ora un gel e durante la pausa mangiare barretta proteica e frutta secca (noci, mandorle e fichi), questo permette di non appesantire il fisico, rimanendo sempre carichi al punto giusto! Anche l’idratazione è un aspetto di fondamentale importanza se si vuole affrontare al meglio il viaggio su due ruote; non dimentichiamo che quando si parla di idratazione, nel momento in cui il nostro corpo inizia a percepire la sete, è già disidratato. Per questo motivo ricordatevi di bere a piccoli sorsi ad intervalli regolari (15-20 minuti circa). Non percepire il senso di fame o di sete risulta essere uno svantaggio, portandoci a posticipare il rifornimento e rischiando di avere una crisi di fame o farci bere tutto d’un fiato, e a risentirne sarà la nostra performance. Per cui, come per l’alimentazione,  è necessario pianificare al meglio anche i nostri rifornimenti, per non farci trovare impreparati: dobbiamo avere ben chiaro in mente quanto pedaleremo, che tipo di percorso ci aspetta e che temperatura ci sarà, così da goderci al massimo la nostra esperienza. ARRIVIAMO AL PIATTO FORTE Dopo aver capito quanto è importante programmare al meglio la nostra avventura, passiamo al sodo ricordandoci che è importante alimentarsi correttamente non solo durante il viaggio, ma anche prima, e dopo! Quali sono gli alimenti ideali per una cicloescursione? La prima tappa del rifornimento è la più importante: la colazione. Consigliamo l’apporto di proteine e carboidrati a lento assorbimento, come per esempio un toast con prosciutto e formaggio oppure scramble eggs con pane proteico e marmellata o ancora fette biscottate e marmellata accompagnate da frutta fresca o secca, the o caffè. Se invece prevediamo un’escursione molto impegnativa, possiamo addirittura far colazione con un piatto di pasta o riso, parmigiano, prosciutto e una fetta di crostata (o fette biscottate con miele), the o caffè almeno 3 ore prima di iniziare a pedalare. Per il pranzo da preferire carboidrati a basso indice glicemico (riso per esempio) con verdura e frutta ed infine una cena normale che ripristini le riserve di energia spese durante il giorno, utili per il giorno dopo, qualora il viaggio continui. Un importante alleato per una corretta alimentazione è rappresentato dalle numerose preparazioni che l’industria alimentare ha sviluppato ad hoc per il ciclismo, perfette per la loro praticità, ma anche per la composizione studiata appositamente per le necessità specifiche. Sono gli alimenti che vengono generalmente chiamati integratori, protagonisti indiscussi di qualsiasi negozio di sport. Ma proprio come si fa al supermercato, la scelta tra polveri, gel, barrette, capsule, inizia leggendo bene l’etichetta del prodotto che andremo ad acquistare. Se è la prima volta che i tuoi occhi si imbattono in una di queste etichette, devi iniziare a conoscere i termini che ti saranno utili per comprendere quale sarà l’integratore perfetto per te. Gli elettroliti, ad esempio, come il sodio, il magnesio e il potassio, sono contenuti in prodotti utili sulle lunghe distanze e in condizioni climatiche estreme, dove si può perdere fino a 2 litri di sudore all’ora. Se quello che stai cercando invece è un prodotto ricco di zuccheri per avere sempre con te la giusta carica, allora dovrai andare alla ricerca di destrosio, fruttosio o isomaltulosio. La semplice acqua, però, è il primo integratore che dobbiamo considerare: si può addizionare con carboidrati e sodio per renderla più funzionale all’attività, ma resta sempre e comunque l’alimento base da cui partire, un must have che non può mai mancare. Quale sia l’integratore che sceglierete non dimenticate di assumerli anche quando non ne sentite l’esigenza, perché appena s’inizia ad avere un forte senso di fame si rischia di avere già in corso la così detta “crisi di fame” che porta immediatamente a crampi muscolari e debolezza.   Abbiamo visto come le basi della corretta alimentazione su due ruote sono importanti, personali e diverse per le specifiche esigenze. Adesso non resta che preparare il tuo zaino, programmare il tuo viaggio e assaporare i tuoi break di ricarica!   "Disclaimer – Questo sito è solo a scopo informativo, non sostituisce il parere del medico."        
PREPARAZIONE FISICA PER UN VIAGGIO SU DUE RUOTE

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Ispirazione, motivazione, meditazione… sono tante le azioni da compiere per intraprendere un emozionante viaggio in bicicletta. Prima fra tutte però, è la preparazione.   Per chi è esperto, ma anche per chi è alle prime armi, la preparazione fisica è il punto di partenza per affrontare al meglio qualsiasi tipo di pedalata. Ecco qualche consiglio su come allenarsi per la prossima avventura! ALLENAMENTO FISICO Se nei tuoi programmi c’è l’idea di una vacanza in bicicletta, la preparazione atletica è la prima cosa a cui devi pensare. Specialmente per chi non è un ciclista esperto, il primo viaggio in bici si rivelerà un’esperienza unica, ma anche impegnativa dal punto di vista fisico. Il primo consiglio è quello di iniziare a impostare una routine di allenamento settimanale, per aiutare a preparare il tuo corpo all’esperienza, ma anche per prendere confidenza con il mezzo. Puoi organizzare delle uscite fuori porta in giornata per simulare il tuo prossimo viaggio, oppure programmare degli itinerari da percorrere vicino casa per iniziare ad abituarti giorno dopo giorno. Comincia con calma, a piccoli passi (o pedalate): progressivamente potrai aumentare la difficoltà del tuo allenamento, senza dimenticarti lo scopo di questa preparazione, il tuo viaggio! Questo ti darà una spinta in più per continuare ad allenarti.   Inoltre, questa fase preparatoria non solo permetterà al tuo corpo di abituarsi, ma anche di imparare la corretta postura da mantenere in sella alla bici e a conoscere più approfonditamente il mezzo che ti accompagnerà nel tuo percorso.   Nel caso delle e-bike… il discorso è lo stesso! Con il motore dell’e-bike potrai raggiungere distanze con meno fatica, ma i viaggi di più giorni e su percorsi sconosciuti richiedono sempre e comunque un minimo di preparazione, per conoscere meglio il mezzo e far sì che il corpo risponda al meglio allo stress. In generale, però, non dimenticarti che andare in bici deve essere sempre e comunque un piacere, un modo per essere in totale relax e allontanarsi dai problemi quotidiani: significa che la fatica non deve mai superare il piacere che provi nel guardarti intorno e scoprire il paesaggio.   ALLENAMENTO A TAVOLA La preparazione fisica non riguarda solo l’allenamento su strada, ma anche quello su tavola! Non preoccuparti, nessuna dieta o rinuncia ai tuoi piatti preferiti, ma devi sapere che anche una corretta alimentazione migliora l’esperienza di viaggio: mangiare sano è la prima regola di uno sportivo, ma anche di chi decide di fare una vacanza active & green.    Un allenamento, come il tuo prossimo viaggio in bicicletta, prevede un grande dispendio di energie! Per questo bisogna mantenere sempre l’idratazione e ricaricarsi con la giusta dose di proteine, carboidrati e vitamine e, ogni tanto, concedersi degli sfizi. Una volta programmato il tuo itinerario di allenamento, concediti delle soste per recuperare le energie con acqua, snack e succhi di frutta. Se invece, dovessi metterti in sella subito dopo un pasto, ricordati di non appesantirti e di mangiare qualcosa di facilmente digeribile, così da essere subito pronto a ripartire. Al termine del tuo viaggio ricordati di reintegrare l’organismo sia con bevande che con alimenti adeguati e dedicati 10-15 minuti allo stretching facendo qualche esercizio di allungamento muscolare che ti eviterà fastidiose contratture. Ricordati che quando si parla di cicloturismo non c’è spazio per gare e competizioni: ognuno si approccia con i suoi tempi e senza fretta, rispettando anche le proprie abitudini culinarie! ALLENAMENTO MENTALE La preparazione non riguarda solo il corpo, ma anche la mente. Stai per affrontare un viaggio su due ruote che ti porterà alla scoperta di nuovi paesaggi, ma anche di te stesso, dei tuoi limiti e dei tuoi punti di forza. Ricordati di prenderti il tempo per esplorare e assaporare ogni momento di questa esperienza, dalla più piccola alla più adrenalinica. Qualsiasi siano i ricordi che accumulerai durante il viaggio, faranno in modo di lasciarti diverso da come sei partito, perché pedalare in mezzo alla natura potrà sembrarti l’azione più semplice del mondo, ma sarà anche una delle più emozionanti. Questo significa anche che, se ti svegli e non hai voglia di pedalare o non ti senti in forma, allora non farlo! Non bisogna pretendere prestazioni superiori dal nostro corpo, si potrebbe ottenere l’effetto opposto di una bellissima e piacevole gita a bordo di due ruote. Un piccolo consiglio? Non terminare mai un percorso stremato e senza forze: finiscilo con ancora un po’ di carica e voglia di pedalare. Solo così sarai sicuro al 100% di rimontare in sella il prima possibile! La preparazione però è solo l’inizio del tuo prossimo viaggio in bicicletta, il momento che precede l’avventura vera e propria. Non ti resta che partire e arricchirla di nuove emozioni!