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CHIESA DEI SS. GERVASIO E PROTASIO (BORMIO)

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La chiesa prospetta sulla piazza con una facciata seicentesca, espressione del sobrio barocco valtellinese; il massiccio portale in pietra è opera di Vitale Tamagnini (1744 ca.).
Le sue pareti, nella parte inferiore, recano tracce della chiesa medioevale: in facciata i due portalini in marmo bianco risalgono al Duecento, mentre al secolo successivo gli affreschi nelle lunette; un terzo portalino e altri dipinti si conservano sui fianchi e nel passaggio voltato che collega la chiesa alla canonica (1393).
L'impianto ad aula unica, con otto cappelle laterali e profondo presbiterio chiuso da una parete piana, è quanto di più aggiornato si poteva concepire nel 1621; l'impronta barocca si coglie pure negli stucchi chiari di alcune cappelle. Gli arredi lignei - altari, ciborio, pulpito, cassa d'organo e cantoria, stalli corali, armadi - sono espressione di saperi consolidati, maturati nelle fiorenti botteghe locali. Di particolare interesse il gruppo scultoreo del Compianto nella cappella sotto l'organo, composto da sette statue scolpite nel 1647 da Giovanni Pietro Della Rocca e disposte entro nicchie intorno ad un Cristo morto che si credeva perduto, ma che invece è stato rintracciato di recente in una defilata parrocchia valtellinese.
Sugli altari e sulle pareti sono appesi molti dipinti su tela, eterogenei per qualità, datazione e paternità; ad opere di pittori locali si alternano opere di artisti forestieri come il bergamasco Giuseppe Prina, autore delle due tele con scene che rimandano ai santi titolari (1720).

 

Indirizzo: Piazza Cavour (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Bormio (SO)

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