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CASA GIULIANI FRIGERIO (COMO)

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La casa Giuliani Frigerio, a Como, è l'ultimo degli edifici realizzati da Giuseppe Terragni; se gli eventi della guerra non ne avessero pregiudicato il corso della vita, probabilmente da questo progetto avrebbe preso avvio una nuova fase di sperimentazione e di ricerca progettuale dell'architetto.All'inizio del 1939 Terragni fu incaricato del progetto per la costruzione di una casa ad appartamenti prospiciente via Malta (ora via Rosselli) a Como. Fu lo stesso architetto a condurre la trattativa per l'acquisto del terreno con la Società immobiliare Novocomun, la stessa che alla fine degli anni Venti gli aveva commissionato il progetto del vicino edificio, noto anche coll'appellativo "Transatlantico". In una prima serie di disegni, non datati ma che possiamo far risalire a quei primi mesi del 1939, Terragni lavorò alla definizione del sistema distributivo degli alloggi e dei percorsi, all'interno di un volume sostanzialmente ancora tutto chiuso nel parallelepipedo iniziale.


Nella domanda allegata al progetto, presentato in Comune il 28 marzo 1939, si precisava che la costruzione "sarà per ora limitata a 3 piani" oltre il piano terreno, e realizzata "con concetti strettamente autarchici". Due settimane dopo, la commissione d'ornato approva il progetto; il 20 aprile è rilasciata la licenza edilizia, con la prescrizione che il bow-window lungo la via Prato Pasquée, l'attuale via Campo Garibaldi, fosse elevato dal piano stradale a non meno di due metri e mezzo, o che il fabbricato venisse arretrato lungo al via stessa.


Partito per il fronte di guerra in Russia poco dopo l'inizio della costruzione, Terragni seguì l'andamento dei lavori mediante un fitto carteggio con l'amico e collaboratore Luigi Zuccoli.
La complessa realizzazione dell'opera fu caratterizzata da tempi più lunghi del previsto e dall'incremento dei costi, quasi il doppio del preventivo iniziale.


Nei primi giorni dell'aprile 1939, la proprietà Giuliani, dopo una serrata trattativa, aveva sottoscritto l'ultimo preventivo con l'ordine tassativo che non venisse in alcun modo superato. In quell'occasione, vennero anche precisati i limiti di tempo per l'ultimazione e la consegna dei lavori: la villa prevista all'ultimo piano il 29 di settembre, la rimanente parte per il 29 dicembre 1939. Ancora nel giugno del 1940 l'edificio non era del tutto completato. Secondo una lettera di Zuccoli a Terragni, i lavori erano quasi ultimati, dovendosi solo completare le recinzioni. L'effettiva conclusione delle opere si colloca alla fine del mese di settembre. Ma delle divergenze e delle difficoltà sopravvenute, il progettista trattò in una lettera del 18 ottobre 1940 alla signora Giuliani, evidenziando l'incremento di volume dell'edificio, concordato con la proprietà, riguardante lo sbalzo a nord, oltre l'aumentata superficie dell'edificio su via Malta.

 

Indirizzo: Viale Fratelli Rosselli, 24 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Como (CO)

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