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Mura medioevali - complesso (como)

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Descrizione

Il complesso delle mura medievali di Como cinge su tre lati il centro cittadino, seguendo l'espansione oltre il circuito delle mura della città romana. L'epoca di costruzione risale al periodo che va dal XII al XIV sec.

Porta Torre

Porta Torre (sec. XIV) è uno dei più interessanti esempi, in Italia, di architettura militare di tradizione romanica;a base quadrata e alta circa 40 m, è rivolta verso Milano. La grande fortificazione ha un aspetto massiccio all'esterno, mentre sul lato verso la città è alleggerita da quattro ordini di arcate che corrispondono ai quattro piani interni, originariamente in legno, andati distrutti. Gli otto archi sono disassati rispetto a quello, molto più grande, sito al piano terra che presenta una ghiera di conci ben squadrati, con alternanza di elementi bianchi e neri.

Torre di S.Vitale e Porta Nuova

Successiva a Porta Torre è la costruzione delle due torri di S. Vitale (alta 36 m) ad est e Porta Nuova (o Torre Gattoni) ad ovest, che si presentano molto più massicce e meno curate della precedente, con aperture limitate a sole finestre con archi a tutto sesto. Le mura che partono dalla Torre Gattoni (così chiamata per ricordare il canonico Giulio Cesare Gattoni che aveva nella torre un laboratorio dove Alessandro Volta si dedicò allo studio della pila) e proseguono lungo il lato sud, sono le uniche integre e consentono di vedere ancora chiaramente la scarpa che, a tratti regolari, le rafforzava.

Castel Baradello (avanzi)

Il castello del Baradello sorge sull'omonimo colle che domina la città, da dove lo sguardo si spinge sino alle Alpi e alla pianura Padana. È raggiungibile dalla Camerlata attraverso un sentiero che si snoda nel bosco, oppure da piazza S. Rocco per strada carrozzabile. La torre quadrata è solo la struttura meglio conservata di un complesso più ampio di edifici, portati in luce e restaurati nel corso di un intervento svoltosi dal 1971 al 1978 sotto la guida dell'architetto L.M. Belloni. L'intervento di ripristino venne sostenuto dall'Amministrazione Comunale con l'intento di dar vita a un parco territoriale comprendente anche la zona archeologica di Prestino-S. Fermo-Monte Croce, denominato "Spina Verde".

Mentre è ipotizzabile che la collina sia stata abitata già fin dall'antichità, le prime fonti documentarie risalgono al XII secolo, quando si ricorda (Anonimo Cumano) come durante la guerra tra Como e Milano (1118-1127), i Comaschi salissero sul colle per trovarvi rifugio.
Come risulta da questi scavi, il torrione era inserito in un recinto fortificato in posizione angolare, anche se la parte detta del Barbarossa, è limitata solo alla porzione più bassa. La parte sommitale, infatti, venne innalzata all'epoca dei Visconti, permettendo così alla torre di raggiungere l'altezza di 28 m. A questo periodo va riferito anche il portale a sesto acuto aperto nel recinto murario. Come sopra ricordato, i restauri eseguiti negli anni Settanta permisero di portare alla luce diversi edifici appartenenti all'intero complesso, tra cui le fondazioni di una chiesa castrense dedicata a S. Nicolò. Di piccole dimensioni, ha abside circolare e navata unica.

In epoca viscontea, probabilmente, fu accorciata per far posto al locale contenente la macina (rinvenuta nel corso dei restauri) e il forno. A quest'ultimo si accedeva oltrepassando un arco a tutto sesto in conci squadrati di arenaria, tuttora visibile.
Nei pressi della chiesa fu edificata una struttura quadrangolare, forse una casa-torre, di cui restano le fondamenta e parte dell'alzato.
La cisterna (destinata, secondo Belloni, alla conservazione del grano) si trova nelle immediate vicinanze dello spigolo nord della primitiva cerchia muraria ed è un ambiente scavato completamente nella roccia e dotato di copertura con volta a botte a tutto sesto. L'interno è intonacato con pozzolana e vi si accede mediante un'apertura nella volta. Il passaggio era chiuso da una pesante lastra di ferro munita di un complicato meccanismo di chiusura databile al XVI secolo, che fa dedurre che fu usata fino alla distruzione del complesso fortificato.

Sul lato occidentale del complesso, superato il portale archiacuto, sulla sinistra si vedono due locali rettangolari, adibiti ad alloggiamenti per le truppe o a depositi per le vettovaglie.
Al di fuori della cerchia delle mura si conservano i ruderi di un edificio civile databile al XII secolo dove, secondo la leggenda, alloggiò due volte Federico Barbarossa durante i suoi soggiorni a Como.

Castello della Torre Rotonda (resti)

Il tracciamento dei muri perimetrali si possono osservare ancora oggi, in quanto anche se in massima parte ricostruiti, limitano il Teatro Sociale e l'area dell'arena posteriore al teatro medesimo.

Epoca di costruzione: sec. XIII - sec. XIV

 

Indirizzo: Viale Varese (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Como (CO)

MAPPA

Il complesso delle mura medievali di Como cinge su tre lati il centro cittadino, seguendo l'espansione oltre il circuito delle mura della città romana. L'epoca di costruzione risale al periodo che va dal XII al XIV sec.

Porta Torre

Porta Torre (sec. XIV) è uno dei più interessanti esempi, in Italia, di architettura militare di tradizione romanica;a base quadrata e alta circa 40 m, è rivolta verso Milano. La grande fortificazione ha un aspetto massiccio all'esterno, mentre sul lato verso la città è alleggerita da quattro ordini di arcate che corrispondono ai quattro piani interni, originariamente in legno, andati distrutti. Gli otto archi sono disassati rispetto a quello, molto più grande, sito al piano terra che presenta una ghiera di conci ben squadrati, con alternanza di elementi bianchi e neri.

Torre di S.Vitale e Porta Nuova

Successiva a Porta Torre è la costruzione delle due torri di S. Vitale (alta 36 m) ad est e Porta Nuova (o Torre Gattoni) ad ovest, che si presentano molto più massicce e meno curate della precedente, con aperture limitate a sole finestre con archi a tutto sesto. Le mura che partono dalla Torre Gattoni (così chiamata per ricordare il canonico Giulio Cesare Gattoni che aveva nella torre un laboratorio dove Alessandro Volta si dedicò allo studio della pila) e proseguono lungo il lato sud, sono le uniche integre e consentono di vedere ancora chiaramente la scarpa che, a tratti regolari, le rafforzava.

Castel Baradello (avanzi)

Il castello del Baradello sorge sull'omonimo colle che domina la città, da dove lo sguardo si spinge sino alle Alpi e alla pianura Padana. È raggiungibile dalla Camerlata attraverso un sentiero che si snoda nel bosco, oppure da piazza S. Rocco per strada carrozzabile. La torre quadrata è solo la struttura meglio conservata di un complesso più ampio di edifici, portati in luce e restaurati nel corso di un intervento svoltosi dal 1971 al 1978 sotto la guida dell'architetto L.M. Belloni. L'intervento di ripristino venne sostenuto dall'Amministrazione Comunale con l'intento di dar vita a un parco territoriale comprendente anche la zona archeologica di Prestino-S. Fermo-Monte Croce, denominato "Spina Verde".

Mentre è ipotizzabile che la collina sia stata abitata già fin dall'antichità, le prime fonti documentarie risalgono al XII secolo, quando si ricorda (Anonimo Cumano) come durante la guerra tra Como e Milano (1118-1127), i Comaschi salissero sul colle per trovarvi rifugio.
Come risulta da questi scavi, il torrione era inserito in un recinto fortificato in posizione angolare, anche se la parte detta del Barbarossa, è limitata solo alla porzione più bassa. La parte sommitale, infatti, venne innalzata all'epoca dei Visconti, permettendo così alla torre di raggiungere l'altezza di 28 m. A questo periodo va riferito anche il portale a sesto acuto aperto nel recinto murario. Come sopra ricordato, i restauri eseguiti negli anni Settanta permisero di portare alla luce diversi edifici appartenenti all'intero complesso, tra cui le fondazioni di una chiesa castrense dedicata a S. Nicolò. Di piccole dimensioni, ha abside circolare e navata unica.

In epoca viscontea, probabilmente, fu accorciata per far posto al locale contenente la macina (rinvenuta nel corso dei restauri) e il forno. A quest'ultimo si accedeva oltrepassando un arco a tutto sesto in conci squadrati di arenaria, tuttora visibile.
Nei pressi della chiesa fu edificata una struttura quadrangolare, forse una casa-torre, di cui restano le fondamenta e parte dell'alzato.
La cisterna (destinata, secondo Belloni, alla conservazione del grano) si trova nelle immediate vicinanze dello spigolo nord della primitiva cerchia muraria ed è un ambiente scavato completamente nella roccia e dotato di copertura con volta a botte a tutto sesto. L'interno è intonacato con pozzolana e vi si accede mediante un'apertura nella volta. Il passaggio era chiuso da una pesante lastra di ferro munita di un complicato meccanismo di chiusura databile al XVI secolo, che fa dedurre che fu usata fino alla distruzione del complesso fortificato.

Sul lato occidentale del complesso, superato il portale archiacuto, sulla sinistra si vedono due locali rettangolari, adibiti ad alloggiamenti per le truppe o a depositi per le vettovaglie.
Al di fuori della cerchia delle mura si conservano i ruderi di un edificio civile databile al XII secolo dove, secondo la leggenda, alloggiò due volte Federico Barbarossa durante i suoi soggiorni a Como.

Castello della Torre Rotonda (resti)

Il tracciamento dei muri perimetrali si possono osservare ancora oggi, in quanto anche se in massima parte ricostruiti, limitano il Teatro Sociale e l'area dell'arena posteriore al teatro medesimo.

Epoca di costruzione: sec. XIII - sec. XIV

 

Indirizzo: Viale Varese (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Como (CO)