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SALITA AI LAGHI DI CANCANO

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La salita ai Laghi di Cancano, nel Parco Nazionale dello Stelvio, è diventata ormai una delle classiche salite da fare in Alta Valtellina, sia in mountain bike che con la bici da strada.Lungo i numerosi tornanti della strada, la pendenza è abbastanza bassa e non ci sono mai strappi eccessivi.Si esce da Bormio verso sinistra passando dalla caratteristica chiesa di San Gallo e da Premadio; poco dopo s’incontra un incrocio e, andando dritti, s’inizia la vera salita con il panorama che si apre sulla Valdidentro.Si percorre un lungo traverso, si passa presso un’area picnic e si ricomincia a salire lungo innumerevoli tornanti sovrastati dalle rocce in cima alle quali si stagliano le Torri di Fraele, che si raggiungono dopo due brevi gallerie. L’ascesa termina a Cancano in vista delle due grandi dighe. Luoghi da visitare nei dintorni:Torri di Fraele (Valdidentro)
SULL'ANELLO "FESTIVAL RIDE"

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In bassa Valtellina alla scoperta di borghi nascosti al grande pubblico, tra arte, storia e bellezze naturali.Un collage di luoghi ed emozioni in un territorio che spazia dal fondovalle ai primi rilievi montuosi, ancora lontano dai grandi flussi turistici. Con questo spirito è stato pensato il Percorso «Festival ride», nell’ambito del Valtellina ebike festival. L’evento torna sotto i riflettori, con la seconda edizione, il 18 e 19 settembre. Siamo in provincia di Sondrio. Si parte da Morbegno (250 m), fulcro della manifestazione, e lungo un tracciato ad anello in sella alle mountain bike a pedalata assistita si percorrono nel complesso 37,6 chilometri. Con un ritmo tale da consentire le giuste pause per scattare foto ricordo servono circa 3,45 ore per completare il tragitto.È un itinerario adatto a biker con una discreta abilità, articolato in 15 chilometri su single track, 12 su strade secondarie e quasi 6 su sentiero sterrato. Si comincia a pedalare su asfalto dall’area fieristica di Morbegno, in via del Foss, e si oltrepassa lo storico Ponte di Ganda sul Fiume Adda. Dopo una prima parte di semplice sterrato, si imbocca il Sentiero Valtellina, l’itinerario ciclopedonale che si sviluppa lungo l’Adda, da Colico (Lecco) a Bormio (Sondrio), per 114 chilometri. Giunti a Campovico, frazione di Morbegno, imboccata via Roma ci si dirige verso la colma di Dazio prendendo la via sterrata nei boschi sulla destra. Il tour offre continui saliscendi, con ampie zone ombreggiate e qualche salita più impegnativa fino ad arrivare alla Chiesetta di San Bernardo a Civo.Affascinati dal panorama sulla bassa Valtellina risaliamo in direzione di Poira, località famosa per i funghi porcini, toccando il punto più alto dell’escursione a circa 890 metri. Continuiamo verso Mello (690 m) e nel centro del borgo una sosta nel piazzale della chiesa consente di apprezzare di nuovo l’Adda dall’alto. L’ultima parte ci porta a scendere a Cercino, preferendo alla strada asfaltata i tagli nei boschi su trail veloci. Nei giorni del festival fanno da segnavia i cartelli dedicati con la traccia di colore rosso. Ci lasciamo alle spalle altri due piccoli comuni, Cino e Mantello, e lungo il fondovalle si rientra a Morbegno seguendo il Sentiero Valtellina.
L'ANELLO DEL PARCO CAMPO DEI FIORI

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Un itinerario alla scoperta di Varese e del suo territorio.Sullo sfondo della città, che venne definita la piccola Versailles di Milano per le numerose ville settecentesche e i magnifici giardini all’italiana presenti che la caratterizzano, il massiccio Campo dei Fiori sulle cui pendici è collocato il Sacro Monte, sito Unesco dal 2003.Dal cimitero di Sant’Ambrogio dirigiamoci in direzione Sacro Monte di Varese deviando poi verso il centro storico di Velate. Da qui seguiamo indicazioni del sentiero 10/310. Raggiunto il bivio per Cerro continuare lungo la discesa che ci conduce sulla sterrata Cerro-Orino.Proseguiamo oltrepassando l’antico lavatoio e rientrando nel bosco giungiamo alla Rocca di Orino.Continuiamo sul sentiero 10b/ 310b in direzione Castello Cabiaglio e avanziamo in salita sino ai prati attorno all’abitato di Brizio.Costeggiamo il lago fino ad arrivare sulla S.P. 62. Svoltiamo sullo sterrato sino a Molinetto e da li percorriamo l’ultimo tratto in salita che ci riporta al punto di partenza. Luoghi da visitare nei ditorni:Parco Campo dei Fiori (Brinzio)
L'ALTRA VIA DELL'APRICA

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Questo itinerario, che parte dalla provincia di Brescia, in Valcamonica, giunge sino alle bellezze della Valtellina.I suoi paesaggi sono rappresentativi delle tipologie paesaggistiche rinvenibili nelle Alpi. Si può qui scoprire, tra antichi borghi e sapori valtellinesi, la sua storia e la sua cultura enogastronomica, assaggiando un bel piatto di salumi tipici o sciatt e i celeberrimi pizzoccheri.Il percorso inizia dalla stazione di San Giacomo di Tellio e termina alla stazione ferroviaria di Edolo. Da San Giacomo arriviamo al bivio con Carona e seguiamo la strada con numerosi tornanti, che ci porterà quasi al centro di Carona. Appena prima del paese giriamo a sinistra e prendiamo la strada che va in discesa, in direzione Aprica. La strada, poi, ridiscende sino alla centrale elettrica di Gadda e risale per immettersi sulla strada statale, appena prima del passo dell'Aprica. Percorsi un centinaio di metri si raggiunge la strada vecchia, via Liscidini, che troviamo sulla destra, e percorriamo tutta l'antica strada che porta al confine con la provincia di Brescia. Da qui la strada Valeriana ci conduce ad Edolo.
SANTA CROCE DI NARO

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Naro è un piccolo abitato ai piedi delle rocce verticali del Sasso Pelo, un monte posto fra le valli dei torrenti Liro e Livo che si erge sopra Gravedona ed Uniti e Domaso.La chiesa di S. Croce di Naro si può individuare facilmente da Gravedona alzando lo sguardo verso nord, sotto le pareti di falesia del monte.Il nucleo di piccole case rimane invece nascosto fra i boschi di castagno ed è la meta di un itinerario breve ma di notevole pregio per viste panoramiche, mutevolezza dell’ambiente circostante e luoghi ameni da scoprire.  
BELLO E BUONO COME IL PIAN DI SPAGNA

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Il percorso parte dalla stazione di Morbegno e si conclude a quella di Piona.Dalla stazione di Morbegno arriviamo al centro raggiungendo l'antico ponte che supera il torrente Bitto.Proseguiamo sino a raggiungere Via Nazionale e poi troviamo una rotonda, che si trova nei pressi del passaggio ferroviario.A sinistra, dopo la ferrovia, seguiamo le indicazioni, sino a raggiungere un ponte sospeso per passare sull'altra sponda. Alla successiva rotonda prendiamo via Carlo De Magistris, che imbocchiamo in salita, e a sinistra Via Roma. Il percorso prosegue su strade secondarie sino alla Riserva del Pian di Spagna e al lago di Mezzola.Poi si raggiunge il ponte che passa sull'Adda, che seguiamo fino ad arrivare a Piona. Luoghi da visitare nei dintorni:Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola (Sorico) Chiesa di S. Pietro in Vallate (Cosio Valtellino)  Dove alloggiare:Spluga Sosta & Hotel (Dubino)  Hotel Ristorante Maloia (Dubino) B&B Zia Vivina (Sorico) 
SI PEDALA TRA IL BELLO, DA CHIAVENNA A COLICO

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Soprattutto in autunno salire in bicicletta per andare alla scoperta di un bell’angolo della Lombardia senza fare ricorso alla nostra auto è piacevole e possibile, la meta dove arrivare, per poi partire a pedalare, è Chiavenna, in provincia di Sondrio, che si raggiunge con il treno.Valtelbike è un servizio messo a disposizione proprio di chi vuole spostarsi in libertà, con la sola forza delle proprie gambe, un circuito che consente di noleggiare le bici in diverse località della Valtellina, nel nostro caso Chiavenna, con la possibilità di restituirle in un’altra postazione, per noi Colico (Lecco), al termine dell’escursione.Si inizia la pedalata tra le vie del centro di Chiavenna, tra fontane in pietra ollare, pavimentazione in porfido e locali tipici, si attraversa due volte il Fiume Mera per trovarsi di fronte a Palazzo Balbiani, localmente chiamato il Castello, si passa sotto il Parco Botanico del Paradiso, antica e panoramica cava di pietra, si risale verso nord arrivando nella zona dei crotti, piccoli edifici sfruttati come frigoriferi naturali grazie al Sorel, un vento che esce dalla montagna a 8ºC per tutto l’anno. Oggi molti sono stati riconvertiti in ristoranti.Si raggiunge il doppio salto delle Cascate dell’Acquafraggia, capaci di affascinare Leonardo da Vinci tanto da citarle nel Codice Atlantico, si è a Borgonuovo di Piuro ed è qui che si inverte la rotta puntando verso sud ritornando Chiavenna dove si possono ammirare altre due nobili testimonianze storico-artistiche: la Collegiata di San Lorenzo e il Battistero Monolitico del 1100. Superando i Ponti sul Mera e sul Liro, si pedala per 14 km in leggera discesa su percorso asfaltato dedicato alle biciclette. Le vette della Val Chiavenna fanno da cornice. A Novate Mezzola l’ambiente cambia repentinamente: prima il lago con i suoi ampi orizzonti, poi gli stretti passaggi a fianco della montagna. Verceia ci presenta invece una straordinaria opera del’ingegneria militare: la galleria di mina di San Fedele. Un suggestivo passaggio sul lungolago ci introduce alla Riserva naturale dei Piani di Spagna.Da qui all’Adda qualche chilometro su strada richiede un minimo di attenzione, ma l’ultimo tratto lungo il fiume rimette a contatto con la natura, si passa dal Forte di Fuentes, di origine spagnola, e dal Forte Montecchio, risalente alla Grande Guerra, si costegguia infine il Lario e dal Molo di Colico si conclude la pedalata alla stazione ferroviaria della cittadina lecchese, all’ombra del Monte Legnone. Luoghi da visitare nei dintorni:Palazzo Vertemate Franchi (Piuro)Parco Marmitte dei Giganti (Chiavenna)Cascate Dell'Acquafraggia (Borgonuovo) Dove alloggiare:B&B Zia Vivina (Sorico)Hotel Ristorante Maloia (Dubino)Saligari Hotel (Verceia)Campeggio El Ranchero (Novate Mezzola)Agriturismo La Campagnola (Gordona)Ostello Al Deserto Chiavenna (Chiavenna)Albergo Crimea (Chiavenna)Hotel San Lorenzo (Chiavenna) B&B Al Castello (Chiavenna) B&B Ca Nei Ronchi Bregaglia (Piuro)B&B Vertemate (Piuro)Il Borghetto Chiavenna (Chiavenna)Hotel Aurora (Chiavenna)Palazzo Giani (Chiavenna)  
MTB AI RIFUGI NEL PARCO DI SANT'ANTONIO

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Meraviglioso itinerario immerso nel Parco Sant’Antonio, un’area della Valle di Corteno, una valle laterale della Valcamonica che sale al Passo dell’Aprica.Durante il percorso avremo l’opportunità di pedalare su valli incontaminate e piccoli insediamenti di case montane veramente unico.La partenza da Fucine Les a fianco della Santella dove si trova il parcheggio, iniziamo a salire tra le case e subito immettersi nella stretta valle sulla strada a fianco dell’impetuoso Torrente Valle di Campovecchio.Passiamo a fianco del Centro Riserva Naturale Valli di Sant’Antonio e giungiamo al termine della strada aperta alle auto poco sotto il meraviglioso abitato di Sant’Antonio, piccolo agglomerato di case in pietra e legno ben conservato con al centro la chiesa dedicata al Santo amante degli animali.Oltre il paese, dopo 200 metri di salita impegnativa, ci troviamo sulla dolce e verdeggiante valle punteggiata di case montane in località Medola e Francesconi divise dal Torrente Val Brandet e in lontananza una vista eccezionale sui monti Piz Svolt e Paolone del Torsolazzo. Proseguiamo lungo la mulattiera lastricata passando a fianco del gruppo di case Tablat - Folzete, la chiesa dedicata a Giovanni Paolo II e a breve raggiungiamo la prima meta dell’itinerario, il Rifugio Val Brandet, punto di partenza per tante escursioni a piedi.Ritorniamo lungo la stessa via fino all’incrocio con fontana dove deviamo a sinistra percorrendo una strada agrosilvopastorale immersa nella maestosa pineta che con saliscendi ci porta al ponte di legno oltre il quale si trova la località Campovecchio. Anche qua il tempo sembra essersi fermato, le case in riva al torrente, il caratteristico ponte coperto in legno e le sculture creano un’ambiente di pace e tranquillità.Superato il ponte andiamo a sinistra e dopo poche centinaia di metri arriviamo al Rifugio Alpini di Campovecchio, oltre il quale la pianeggiante valle con lo sfondo delle montagne Sellero e Culvegia creano panorami da cartolina.Ritorniamo a Campovecchio, non prendiamo il ponte ma proseguiamo diritti tra le case e iniziamo la discesa sulla antica mulattiera. Il primo tratto è lievemente tecnico ma poche decine di metri dopo diventa pedalabile e corre a fianco dell’impetuoso Torrente Val di Campovecchio che ci accompagna lungo la discesa fino a raggiungere di nuovo Sant’Antonio, dove ritorniamo al punto di partenza ripercorrendo a ritroso la strada dell’andata.Punti di interesse nelle vicinanze:Riserva Naturale Valli di Sant’Antonio
ll percorso si sviluppa nella Valle del Lanza bellissima metà per amanti della MTB.Il "Sentiero di Fondovalle" comincia a Malnate e si conclude a Bizzarone, al confine svizzero. Caratterizzato principalmente da tratti pianeggianti, il percorso si snoda lungo la ferrovia della Valmorea, che collegava Mendrisio a Castellanza. La partenza a Malnate avviene in Via dei Mulini, nella località Mulini di Gurone, dove è possibile esplorare antichi mulini e corti. Procedendo lungo il sentiero sulla sinistra, si apre una vasta area umida che ospita il tipico ecosistema degli stagni. Attraversando il suggestivo ponte ad archi delle Ferrovie Nord, alto 60 metri e lungo 200 metri, simbolo di Malnate, si raggiunge la località Gere di Malnate, un'area industriale dismessa che conserva numerosi reperti legati alla lavorazione della seta. Sulla sponda opposta del fiume si trova l'ex stazione di Malnate Olona lungo la ferrovia. Una volta raggiunta la zona della confluenza del fiume Lanza nell'Olona, si entra nella vera e propria Valle del Lanza. Luogo di partenza/ritorno: Malnate - BizzaroneLuogo di arrivo/quota massima: Malnate - BizzaroneLunghezza totale salite: 390 mLunghezza totale discese: 380 mLunghezza totale in piano: 17,6 kmDescrizioneSalendo lungo il sentiero, si entra nell'abitato della Folla, e da qui la valle si restringe attraverso un'area naturale in cui fitti boschi si alternano a bei prati stabili. Sulla destra, si incontra il "Monumento Naturale delle Cave di Molera di Malnate e Cagno", da cui anticamente veniva estratta l'arenaria (chiamata anche molera), utilizzata per la realizzazione di mole abrasive. Superato le cave, si arriva alla località Mulino del Trotto.Purtroppo il mulino è attivo solo pochi giorni all'anno a scopo turistico e dimostrativo, ma è possibile visitarne l'interno e la caratteristica corte che lo circonda. Dopo aver lasciato il mulino e preso il sentiero più basso, si attraversa una suggestiva area naturale lungo la sponda sinistra del torrente, fino a raggiungere la stazione di Valmorea. Sebbene l'edificio originale della stazione sia stato demolito, è ancora possibile osservare la pompa di rifornimento dell'acqua, il sistema di scambi e, poco più avanti, il casello numero 14 di Rodero. Proseguendo lungo la ferrovia e il torrente Lanza, si incontrano il "buco della strega", una piccola grotta di gonfolite da cui sgorga una sorgente d'acqua, il canyon Lanza tra pareti rocciose verticali e, infine, si giunge al confine tra Italia e Svizzera a Bizzarone. Il grande cancello nero segna la fine del sentiero di Fondovalle. Da questo punto, potete facilmente raggiungere il centro di Bizzarone.Siti di interesse nelle vicinanze:La Cave di MoleraLa ex ferrovia Valmorea Il colle di San MaffeoIl Mulino del Trotto Punti di ristoro  B&B e HotelHotel Ristorante ReginaAlbergo Ristorante La Madonnina di Ligurno