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MUS! - MUSEO DI LIVIGNO E TREPALLE

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A ridosso del centro principale di Livigno - quello che attornia la Chiesa parrocchiale di S. Maria - spicca un edificio a tre piani dall'aspetto volutamente antico, dal muro rusticamente intonacato al sottotetto e ai balconi in legname apparentemente grezzo;  si tratta di una casa di civile abitazione risalente al '700 - la prima data riportata, dipinta sotto il colmo del tetto, è 1781 - un tempo affiancata da rimessa, stalla e fienile, e articolata in una serie di ambienti tipici delle case tradizionali della valle: la cort o cortile, le cantine, la cucina con l'attiguo cendré, cioè il focolare, il locale per la lavorazione del latte e tre sc'tue, cioè stanze d'abitazione riscaldate da stufa e interamente rivestite in legno per mantenere il calore.

Essendo rappresentativa delle antiche abitazioni e del modo di vivere locali, essa è stata acquisita dal Comune che, nel 2015, vi ha inaugurato un interessante museo etnografico, ricostruendo l'aspetto degli ambienti interni grazie ad arredi e oggetti d'uso provenienti da una collezione privata, donata nel 1998, e da numerose altre donazioni successive.

Il piccolo ma ricco museo, visitabile con audioguida, porta così il turista all'interno di quella che è stata la vita della valle nei secoli scorsi: le piccole stanze dai mobili semplici ma funzionali, le soluzioni per il riscaldamento, le numerose attrezzature per un'alimentazione che sapeva trarre profitto da tutto ciò che i campi e gli animali producevano, in un'economia in cui ogni nucleo era in parte autosufficiente, ricavando dall'orto erbe, rape e altri ortaggi da conservare, e dalle mucche latte, burro, formaggio, il cui sovrappiù era venduto sul mercato.

Non mancano poi gli attrezzi del lavoro, da quelli per ricavare dal legno dei boschi tutto quanto era utile alla vita quotidiana, ai numerosi strumenti agricoli, che narrano del ciclo delle stagioni e dei lavori che si avvicendavano nei campi, o a quelli con cui veniva trasformato il latte.

Un grande telaio, assieme agli attrezzi per cardare e filare il vello ovino, racconta di come, a partire dalle greggi locali, sino agli inizi del secolo scorso si seguisse tutto il ciclo di lavorazione della lana, per ottenere i grezzi tessuti bruni adatti al duro lavoro della montagna; accanto a questi, alcune vesti complete e ancora miracolosamente in buono stato e, a contrasto, vecchie pagine di una rivista di moda, con gli eleganti modelli da signora di inizio secolo, probabilmente arrivata sin quassù al seguito di un allora sporadico turismo di élite.

La ripida e stretta scala interna che porta al piano superiore costringe ad abbassare lo sguardo e a cogliere, sull'alzata dei gradini, lo snocciolarsi via via degli eventi e delle date più significative nella storia del borgo, sino alla tragica valanga del 1951 che mieté numerose vittime: una vera e propria scala del tempo, che conduce sino allo sviluppo più recente della valle, legato all'istituzione della zona extradoganale e alla nascita del grande turismo invernale.

Gli antichi sci e slittini in legno, scarponi e attrezzature di montagna, ma anche le tenute da sci degli anni '60 del secolo scorso si presentano al visitatore, assieme a uno dei primi distributori di benzina, rappresentativo di uno degli elementi che sicuramente diedero impulso al turismo nonostante le difficoltà di comunicazione.

Armati di caschetto - fornito all'ingresso - per evitare in qualche punto le travi troppo basse, si può così compiere un vero viaggio nel tempo, rivivendo quello che doveva essere il mondo quotidiano nei tempi passati, in un luogo estremo rispetto all'insieme dell'arco alpino: Livigno infatti si qualifica sin dall'antichità come insediamento agro-silvo-pastorale stabile a una quota fra le più elevate per le Alpi, e proprio questa caratteristica, che segna i modi di vita e le loro testimonianze materiali, rende la raccolta etnografica esposta e l'edificio stesso del MUS! una collezione unica per interesse e varietà.

Il piccolo museo, visitabile in alcuni periodi anche la sera, propone inoltre numerosi laboratori didattici rivolti ai bambini, allo scopo di tramandare una memoria pratica di attività ormai perdute, ma che hanno fatto parte del passato di gran parte delle vallate alpine, e di riavvicinare i giovani alla manualità e al contatto concreto con gli oggetti.

 

Indirizzo: via Domenion 51/53 23041 Livigno - SO

Info e prenotazioni:

Tel.: +39 0342 970296

WhatsApp 3371239487

E-mail: mus@livigno.eu

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