Il carattere globale dell'intera costruzione, che vive del continuo dialogo tra forme arcaicizzanti e aperture a nuovi linguaggi, è chiaramente visibile nell'austera semplicità della facciata a capanna che presenta accanto alla cornice ad archetti ciechi che corre lungo il sottotetto, il rosone marmoreo dalla strombatura modanata.
Lo stesso motivo cordonato ritorna nel portale con architrave e lunetta sormontati da una copertura in pietra a spioventi. Negli spazi al di sotto delle finestre si intravedono ancora tracce di affreschi cinquecenteschi. L'interno ad aula unica è dilatato in larghezza, chiuso dal presbiterio voltato a crociera e dal catino absidale. La copertura è a capriate. Lungo la controfacciata corre ancora il ballatoio ligneo risalente alla seconda metà del XV secolo. Di poco precedente è l'acquasantiera in pietra che mescola elementi romanico-gotici, come il tralcio vegetale e i pesci, alla baccellatura rinascimentale. Imponente e pregevole è l'impianto pittorico e decorativo della chiesa che, con affreschi, statue lignee e stucchi, si sviluppa per un arco cronologico che va dal XV al XVII secolo.
La testimonianza pittorica più antica è quella conservatasi sul fronte dell'altare maggiore a mensa. Raffigura, anche se mutilo nella parte inferiore, San Giorgio e la principessa. La scena, ambientata su uno sfondo montano, è incorniciata da una fascia a bande policrome. La cifra stilistica, unita ad alcuni particolari come la pettinatura della principessa o l'armatura del santo, suggeriscono una datazione intorno alla metà del xv secolo. Lungo la parete destra della navata si snoda, divisa su due registri, una serie di affreschi votivi raffiguranti la Vergine e diversi santi.
Le immagini corredate da iscrizioni con la data d'esecuzione e il nome dei committenti, si collocano tra l'ultimo quarto del xv secolo e i primi decenni del successivo. Anche la parete opposta presenta soggetti simili, con la stessa datazione. Nella cappella della Vergine si conserva una pregevolissima ancona lignea con la Natività e Santi, da sempre ritenuta opera di Andrea De Passeris, eseguita nel 1494, secondo quanto inciso nel riquadro centrale. Grazie alle recenti analisi critiche si è invece stabilito che l'artista comasco ha solo dipinto l'opera già intagliata dallo scultore milanese Pietro Bussolo, mentre sono certamente suoi gli affreschi con la Madonna della Misericordia, gli Angeli musicanti, l'Annunciazione e Santi che ornano le pareti della medesima cappella, datati al 1498.
Sempre al medesimo pittore si deve l'importante ciclo decorativo del presbiterio e dell'abside, raffigurante il Giudizio universale, le Storie di san Giorgio, i Dottori della Chiesa e i Profeti eseguito all'inizio del xvi secolo.
Indirizzo: Via S. Giorgio - Grosio (SO)
Il carattere globale dell'intera costruzione, che vive del continuo dialogo tra forme arcaicizzanti e aperture a nuovi linguaggi, è chiaramente visibile nell'austera semplicità della facciata a capanna che presenta accanto alla cornice ad archetti ciechi che corre lungo il sottotetto, il rosone marmoreo dalla strombatura modanata.
Lo stesso motivo cordonato ritorna nel portale con architrave e lunetta sormontati da una copertura in pietra a spioventi. Negli spazi al di sotto delle finestre si intravedono ancora tracce di affreschi cinquecenteschi. L'interno ad aula unica è dilatato in larghezza, chiuso dal presbiterio voltato a crociera e dal catino absidale. La copertura è a capriate. Lungo la controfacciata corre ancora il ballatoio ligneo risalente alla seconda metà del XV secolo. Di poco precedente è l'acquasantiera in pietra che mescola elementi romanico-gotici, come il tralcio vegetale e i pesci, alla baccellatura rinascimentale. Imponente e pregevole è l'impianto pittorico e decorativo della chiesa che, con affreschi, statue lignee e stucchi, si sviluppa per un arco cronologico che va dal XV al XVII secolo.
La testimonianza pittorica più antica è quella conservatasi sul fronte dell'altare maggiore a mensa. Raffigura, anche se mutilo nella parte inferiore, San Giorgio e la principessa. La scena, ambientata su uno sfondo montano, è incorniciata da una fascia a bande policrome. La cifra stilistica, unita ad alcuni particolari come la pettinatura della principessa o l'armatura del santo, suggeriscono una datazione intorno alla metà del xv secolo. Lungo la parete destra della navata si snoda, divisa su due registri, una serie di affreschi votivi raffiguranti la Vergine e diversi santi.
Le immagini corredate da iscrizioni con la data d'esecuzione e il nome dei committenti, si collocano tra l'ultimo quarto del xv secolo e i primi decenni del successivo. Anche la parete opposta presenta soggetti simili, con la stessa datazione. Nella cappella della Vergine si conserva una pregevolissima ancona lignea con la Natività e Santi, da sempre ritenuta opera di Andrea De Passeris, eseguita nel 1494, secondo quanto inciso nel riquadro centrale. Grazie alle recenti analisi critiche si è invece stabilito che l'artista comasco ha solo dipinto l'opera già intagliata dallo scultore milanese Pietro Bussolo, mentre sono certamente suoi gli affreschi con la Madonna della Misericordia, gli Angeli musicanti, l'Annunciazione e Santi che ornano le pareti della medesima cappella, datati al 1498.
Sempre al medesimo pittore si deve l'importante ciclo decorativo del presbiterio e dell'abside, raffigurante il Giudizio universale, le Storie di san Giorgio, i Dottori della Chiesa e i Profeti eseguito all'inizio del xvi secolo.
Indirizzo: Via S. Giorgio - Grosio (SO)