Esempio di dimora nobiliare dell'epoca grigionese, palazzo Salis deriva da un progetto, voluto dal Barone Giovanni SalisZizers, di integrazione di quattro palazzi nobiliari del XVI secolo.
Costituita da un edificio principale in pietra e muratura su tre piani, con finitura a marmorino, si affaccia sulla piazzetta Salis con un'imponente facciata affiancata a nord e a sud da due torri a base quadrata abbellite da decorazioni a graffito nella parte alta. Verso sud si diparte un prolungamento che termina con una bassa torre medievale merlata. A nord si estende un corpo allungato che corre lungo l'antica via S. Carlo, da cui si può accedere anche alla cappella privata di famiglia dedicata a S. Carlo Borromeo e datata 1612, a distanza di due anni dalla dichiarazione di Santità da parte della Chiesa Romana.
L'imponente portale principale in pietra verde di Grosotto é tratto da un disegno cinquecentesco di Jacopo Barozzi detto "Il Vignola" impreziosito da due pennacchi laterali che ne evidenziano l'appartenenza al periodo tardo seicentesco.
L'intera facciata risulta lievemente asimmetrica, ma proporzioni ed equilibrio rendono l'insieme assolutamente armonioso, con il portale di sinistra che immette nel cortile rustico o delle scuderie, circondato da un porticato con arcate a sesto allargato e colonne in pietra con capitelli di ispirazione dorica.
Il piano nobile é impreziosito da una triplice fila di finestre: quelle del sottotetto sono semplici aperture quadrate ad ansa contornate in pietra verde, mentre quelle del piano terra presentavano in parte inferriate a maglia ortogonale e in parte trompe-l'oeil che ne riproducevano il disegno.
Dal portone d'ingresso si accede, per mezzo di un portico lombardo, basso e con volta a crociera, alla corte della meridiana, il cortile principale del palazzo su cui si affacciano gli appartamenti privati della famiglia. Il recente restauro ha portato al recupero della serliana di inizio XVIII secolo, su cui spicca lo stemma lapideo dei Salis e dei de' Perari. Proseguendo, si accede al prezioso giardino all'italiana segreto, con impianto simmetrico a labirinto di quattro aiuole in bosso e rose con fontana centrale. Un frutteto laterale delimitato dalla colombaia cinquecentesca e dal cedro del Libano secolare caratterizzano questo angolo di pace nascosto.
Dieci sale del piano nobile, tutte dotate di un ricco apparato decorativo, fanno parte dal 2007 di un circuito museale visitabile tutto l'anno: tra gli altri, il Salone d'onore o Salone delle feste, con il suo mirabile soffitto barocco decorato con 150 mq di affresco ad opera del pittore piemontese Cucchi con quadrature del Crivelli e, a seguire, soffitti lignei a cassettone e a volta decorati con affreschi e stucchi di scuole ticinesi ed engadinesi.
Lungo il percorso sono esposti documenti, come diplomi, alberi genealogici, statuti e miniature, oltre ad oggetti e ai pezzi d'arredo originali.
Indirizzo: Via Salis 3 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Tirano (SO)
Esempio di dimora nobiliare dell'epoca grigionese, palazzo Salis deriva da un progetto, voluto dal Barone Giovanni SalisZizers, di integrazione di quattro palazzi nobiliari del XVI secolo.
Costituita da un edificio principale in pietra e muratura su tre piani, con finitura a marmorino, si affaccia sulla piazzetta Salis con un'imponente facciata affiancata a nord e a sud da due torri a base quadrata abbellite da decorazioni a graffito nella parte alta. Verso sud si diparte un prolungamento che termina con una bassa torre medievale merlata. A nord si estende un corpo allungato che corre lungo l'antica via S. Carlo, da cui si può accedere anche alla cappella privata di famiglia dedicata a S. Carlo Borromeo e datata 1612, a distanza di due anni dalla dichiarazione di Santità da parte della Chiesa Romana.
L'imponente portale principale in pietra verde di Grosotto é tratto da un disegno cinquecentesco di Jacopo Barozzi detto "Il Vignola" impreziosito da due pennacchi laterali che ne evidenziano l'appartenenza al periodo tardo seicentesco.
L'intera facciata risulta lievemente asimmetrica, ma proporzioni ed equilibrio rendono l'insieme assolutamente armonioso, con il portale di sinistra che immette nel cortile rustico o delle scuderie, circondato da un porticato con arcate a sesto allargato e colonne in pietra con capitelli di ispirazione dorica.
Il piano nobile é impreziosito da una triplice fila di finestre: quelle del sottotetto sono semplici aperture quadrate ad ansa contornate in pietra verde, mentre quelle del piano terra presentavano in parte inferriate a maglia ortogonale e in parte trompe-l'oeil che ne riproducevano il disegno.
Dal portone d'ingresso si accede, per mezzo di un portico lombardo, basso e con volta a crociera, alla corte della meridiana, il cortile principale del palazzo su cui si affacciano gli appartamenti privati della famiglia. Il recente restauro ha portato al recupero della serliana di inizio XVIII secolo, su cui spicca lo stemma lapideo dei Salis e dei de' Perari. Proseguendo, si accede al prezioso giardino all'italiana segreto, con impianto simmetrico a labirinto di quattro aiuole in bosso e rose con fontana centrale. Un frutteto laterale delimitato dalla colombaia cinquecentesca e dal cedro del Libano secolare caratterizzano questo angolo di pace nascosto.
Dieci sale del piano nobile, tutte dotate di un ricco apparato decorativo, fanno parte dal 2007 di un circuito museale visitabile tutto l'anno: tra gli altri, il Salone d'onore o Salone delle feste, con il suo mirabile soffitto barocco decorato con 150 mq di affresco ad opera del pittore piemontese Cucchi con quadrature del Crivelli e, a seguire, soffitti lignei a cassettone e a volta decorati con affreschi e stucchi di scuole ticinesi ed engadinesi.
Lungo il percorso sono esposti documenti, come diplomi, alberi genealogici, statuti e miniature, oltre ad oggetti e ai pezzi d'arredo originali.
Indirizzo: Via Salis 3 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Tirano (SO)