Fai login per aggiungere ai preferiti

CHIESA S.PIETRO (DONNAS)

Fai login per aggiungere ai preferiti

  • Home
  • CHIESA S.PIETRO (DONNAS)

La chiesa parrocchiale di S. Pietro di Donnas è menzio­nata per la prima volta in una bolla del papa Alessandro III del 20 aprile 1176, tra i possessi del vescovo di Aosta.

Già l'anno successivo, tuttavia, in un altro documento dello stesso pontefice, figura alle dipendenze della prevostura del Gran San Bernardo. Per vari secoli i parroci di Donnas furono scelti tra i canonici di questa congregazione. All'inizio del XVI secolo la parrocchia fu per qualche tempo assegnata in com­menda a parroci nominati dalla Santa Sede. Successivamente, il diritto di nomina del parroco tornò per sempre al vescovo.

Non si conosce l'ubicazione della prima chiesa parroc­chiale, che la tradizione ritiene essersi trovata in fraz. Treby. Sarebbe stata un'alluvione a distruggerla, tra il XII e il XIII secolo.

Certo è che nel 1277 la chiesa si trovava nel luogo ove sorge l'attuale, ricostruita interamente negli anni 1828โ€‘1831 ad o­pera dell'impresario Vittorio Valz di Andorno su progetto del­l'architetto Antonio Delleani.

Dalla chiesa originaria potrebbe provenire il bassorilievo col busto di san Pietro benedicente con le insegne papali, inserito nel muro del campanile.

Il portale della facciata, col motivo dell'arco carenato appena ac­cennato, fu realizzato su disegno dei fratelli valsesiani Francesco e Lorenzo Avondo, cui si deve la decorazione inter­na della chiesa.

L'interno è a tre navate, scandite da pilastri quadrati che sorreggono archi a pieno centro. Oltre all'altare maggiore, in marmo policromo con grandioso baldacchino, vi sono quattro altari laterali, rea­lizzati dagli imprenditori mi­lanesi Danieli.

Nella navata sini­stra sono visibili l'altare di S. Lu­cia, con un dipin­to firmato "Avon­do 1832 ", raffigu­rante i santi Lu­cia, Apollonia, Or­so e Pantaleone, e quello di S. Giu­seppe, la cui pala dipinta è ora con­servata nel coro. Nella navata de­stra si trovano gli altari della Madonna del Rosario (l'originale statua lignea del­la Vergine è conservata in luogo sicuro) e di S. Antonio da Padova. Alle pareti del coro sono appesi due quadri sei-settecen­teschi, già adattati agli altari di S. Giuseppe (tela con san Giuseppe raffigurato tra un santo ignoto e san Grato) e S. Antonio (tela con S. Michele Arcangelo, S. Nicola e S. Antonio abate), il pulpito, la tribuna per la cantoria e il battistero sono dovuti allo sculto­re Giacomo Badarelli, di Campertogno in Valsesia. Particolarmente ricca è la decorazione del pul­pito, i cui pannelli sono intagliati con episodi della vita di san Pietro: la pesca miracolosa, la Trasfigurazione, alcune guarigioni di infermi, la liberazione dal carce­re e, infine, il martirio sulla croce.

Il coro presenta a sua volta una ricca boiserie, mentre due pregevoli armadi in noce con ante intagliate sono conservati nella sacristia (bell'esempio di armadio per para­menti e suppellettili liturgiche) e nella sala parrocchiale.

 

 

MAPPA