L’antico valico di San Giacomo, di medievale memoria e poi frontiera tra i due stati, è ora fulcro di paesaggi in un itinerario che lo ripercorre da Domodossola ad Airolo. Insediamenti Walser, infrastrutture di trasporto tra le più importanti e antiche delle Alpi, bacini artificiali per la produzione di energia elettrica, strutture militari e altissime cascate d’acqua.
Un percorso che si sviluppa dalla stazione di Domodossola, cittadina alla base degli antichi traffici tra pianura padana Grigioni tramite il passo di San Giacomo e il San Gottardo. Una valle, la Formazza, solcata da fiume Toce e segnata dalle sue bellissime e altissime cascate, abbracciata da cime di oltre 3000 metri che accolgono incantevoli villaggi Walser di plurisecolare storia in grado di farci rivivere la gloria del passato delle genti che hanno popolato questi luoghi. Laghi artificiali e due da visitare sul percorso, quello di Morasco e quello del Toggia. Un borgo incantevole, quello di Riale che sarà l’inizio della salita più selvaggia e affascinante verso il rifugio Maria Cristina e il passo San Giacomo dal quale scenderemo ad Airolo con vedute che dominano l’intera bellissima val Bedretto, dove il Ticino nasce, dove la strada del San Gottardo sale faticosamente al colle e dove picchi che sfiorano i 3000 metri danno un carattere puro alla montagna.
La valle che conduce a Riale ospita tracce Walser da visitare non molto lontano dalla partenza, a Baceno, luogo cardine di tutta la valle e insediamento maggiore. Poi le Cascate del Toce dove fare una pausa, ma senza dimenticare prima gli orridi di Uriezzo e le marmitte dei giganti, formazioni rocciose molto importanti che narrano del lavoro naturale dell’acqua. Dopo il superamento della parte più angusta della valle, si arriva a Riale alla testa della valle e alla base della strada sterrata che conduce al passo San Giacomo. Prima però, non facciamoci mancare una visita al lago di Morasco e all’alpe di Battelmatt, luogo incantevole dove si produce un formaggio pregiato e saporitissimo.
La salita al passo inizia da Riale su una strada sterrata e con una serie di tornanti panoramicissimi sui picchi della Formazza. La strada porta in breve al rifugio Maria Cristina e di li a poco al lago artificiale del Toggia incastrato tra il Gries e il gruppo del Basodino. Terra di stambecchi, rapaci, marmotte. Poco dopo il passo potremo sostare all’antica chiesetta chiesetta dove la visuale è ampissima e comprende i versanti italiano e svizzero. Se saremo fortunati la notte a Riale o al rifugio sarà culminata da una stellata unica la nottata passata a scrutare le stelle.
Dal passo inizia la discesa in un ambiente completamente diverso dai precedenti. La piccola e verdissima val Bedretto si affaccia davanti a noi e si conclude con la catena che la divide dai Grigioni, oltre il San Gottardo. Mirtilli, rododendri e ginepri saranno attorno a noi solo interrotti da qualche infrastruttura militare nei pressi del passo e da incantevoli alpeggi lungo il percorso. Laggiù il Ticino ancora in forma torrentizia e che scavalcheremo alla conclusione della discesa proprio ad Airolo, avamposto ticinese verso il nord delle Alpi dove potremo visitare l’interessantissimo museo del tunnel.
Al seguente link trovate il modulo di iscrizione :https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSe1VTDG81oUI4M-fhhNbY1gWPgaQY-5nKSrJ_wCAP8I5c5yNQ/viewform?vc=0&c=0&w=1&flr=0
L’antico valico di San Giacomo, di medievale memoria e poi frontiera tra i due stati, è ora fulcro di paesaggi in un itinerario che lo ripercorre da Domodossola ad Airolo. Insediamenti Walser, infrastrutture di trasporto tra le più importanti e antiche delle Alpi, bacini artificiali per la produzione di energia elettrica, strutture militari e altissime cascate d’acqua.
Un percorso che si sviluppa dalla stazione di Domodossola, cittadina alla base degli antichi traffici tra pianura padana Grigioni tramite il passo di San Giacomo e il San Gottardo. Una valle, la Formazza, solcata da fiume Toce e segnata dalle sue bellissime e altissime cascate, abbracciata da cime di oltre 3000 metri che accolgono incantevoli villaggi Walser di plurisecolare storia in grado di farci rivivere la gloria del passato delle genti che hanno popolato questi luoghi. Laghi artificiali e due da visitare sul percorso, quello di Morasco e quello del Toggia. Un borgo incantevole, quello di Riale che sarà l’inizio della salita più selvaggia e affascinante verso il rifugio Maria Cristina e il passo San Giacomo dal quale scenderemo ad Airolo con vedute che dominano l’intera bellissima val Bedretto, dove il Ticino nasce, dove la strada del San Gottardo sale faticosamente al colle e dove picchi che sfiorano i 3000 metri danno un carattere puro alla montagna.
La valle che conduce a Riale ospita tracce Walser da visitare non molto lontano dalla partenza, a Baceno, luogo cardine di tutta la valle e insediamento maggiore. Poi le Cascate del Toce dove fare una pausa, ma senza dimenticare prima gli orridi di Uriezzo e le marmitte dei giganti, formazioni rocciose molto importanti che narrano del lavoro naturale dell’acqua. Dopo il superamento della parte più angusta della valle, si arriva a Riale alla testa della valle e alla base della strada sterrata che conduce al passo San Giacomo. Prima però, non facciamoci mancare una visita al lago di Morasco e all’alpe di Battelmatt, luogo incantevole dove si produce un formaggio pregiato e saporitissimo.
La salita al passo inizia da Riale su una strada sterrata e con una serie di tornanti panoramicissimi sui picchi della Formazza. La strada porta in breve al rifugio Maria Cristina e di li a poco al lago artificiale del Toggia incastrato tra il Gries e il gruppo del Basodino. Terra di stambecchi, rapaci, marmotte. Poco dopo il passo potremo sostare all’antica chiesetta chiesetta dove la visuale è ampissima e comprende i versanti italiano e svizzero. Se saremo fortunati la notte a Riale o al rifugio sarà culminata da una stellata unica la nottata passata a scrutare le stelle.
Dal passo inizia la discesa in un ambiente completamente diverso dai precedenti. La piccola e verdissima val Bedretto si affaccia davanti a noi e si conclude con la catena che la divide dai Grigioni, oltre il San Gottardo. Mirtilli, rododendri e ginepri saranno attorno a noi solo interrotti da qualche infrastruttura militare nei pressi del passo e da incantevoli alpeggi lungo il percorso. Laggiù il Ticino ancora in forma torrentizia e che scavalcheremo alla conclusione della discesa proprio ad Airolo, avamposto ticinese verso il nord delle Alpi dove potremo visitare l’interessantissimo museo del tunnel.
Al seguente link trovate il modulo di iscrizione :https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSe1VTDG81oUI4M-fhhNbY1gWPgaQY-5nKSrJ_wCAP8I5c5yNQ/viewform?vc=0&c=0&w=1&flr=0