Il lago di Como tra Menaggio e Colico: natura, chiese, castelli e musei. Scopri tutti i luoghi incantevoli da visitare lungo il lago
La tratta di oggi comincia solcando le acque del Lago di Como. Siamo sul traghetto che da Varenna ci porta a Menaggio. Percorreremo tutta la sponda nord-occidentale del lago, fino ad aggirarne l’estremità e riprendere il treno a Colico. Tutto quadra: seguiteci!
Sbarchiamo nel più importante centro di commerci e servizi del Lario settentrionale. Incrocio di valli e di acque. Non a caso, anche la ciclovia E-BIKE si raccorda proprio qui dal Lago di Lugano.
Destreggiandoci tra gallerie, percorsi pedonali e falesie di arrampicatori raggiungiamo la frazione di Nobiallo, stando attenti al campanile… perché è davvero pendente!
Andando a curiosare tra le stradine interne e le vecchie mulattiere (a gradini), si scoprono molti piccoli tesori: come gli incantevoli terrazzamenti a ulivo che avvolgono il piccolo Santuario della Madonna della Pace.
Santa Maria Rezzonico
Il primo gioiello lo troviamo nel comune di Santa Maria Rezzonico. E cosa sarà mai? Risposta: la chiesa di Santa Maria! Varcato il portale rinascimentale della sobria facciata, scopriamo che l’interno è completamente affrescato da maestri lombardi del cinque-seicento.
Fuori, adiacente alla chiesa, c’è un’altra cosa da guardare: un muro. Imponente, alto fino 6 metri e di notevole spessore: sono i resti della fortezza tardo-romana.
Castello di Rezzonico
Quante fortezze! Ma ora viene la più bella: quella di Rezzonico. Ai piedi della fortificazione trecentesca, si raccoglie un incantevole borgo d’altri tempi: fatto di viuzze, scale, portici e deliziosi scorci sul lago.
Per fortuna non ci sono da vedere solo chiese e castelli: a Pianello è stato da poco riaperto il Museo della Barca Lariana. Tipiche gondole che trasportavano merci o persone, su e giù per il lago, seguendo il vento e i giorni di mercato; lussuosi motoscafi Riva, lustri come pianoforti; antiche “lucie”, barche da pesca o da corsa. Un patrimonio che fa la storia di questo lago.
Santa Maria del Tiglio e non solo
Gravedona fu molto importante sin dall’epoca romana e medievale. Lo si deduce (con certezza!) non appena si scorge spuntare la curiosa sommità ottagonale del campanile della chiesa di Santa Maria del Tiglio. Assoluto capolavoro romanico, suggestivo quanto a-tipico: perché voi, siete mai entrati in una chiesa passando attraverso il suo campanile?
L’esterno è elegante e raffinato, sia per l’effetto chiaroscurale generato dagli elementi architettonici decorativi (archetti, cornici, lesene, monofore, absidi) e sia per la bicromia dei blocchi grigi alternati alle fasce in marmo bianco di Musso (sotto le cui cave siamo passati proprio poco fa).
L’interno è di notevole complessità: la movimentazione insolita e creativa dei volumi viene accentuata dai fasci di luce che entrano dalle monofore. L’abside centrale è addirittura tri-conca! Colonne, capitelli, nicchie, loggiati, lacerti musivi e brandelli di affreschi… oltre al crocifisso ligneo scolpito nel XII secolo, in legno di pioppo e ontano.
Accanto sorge la Basilica di San Vincenzo, coeva a Santa Maria, ma rifatta in epoca barocca. Se ne veda la cripta romanica, sempre affascinante. E poi Palazzo Gallio, dalle quattro torri, disegnato - a fine Cinquecento - da Pellegrino Tibaldi, l’architetto (e pittore) barocco prediletto da San Carlo Borromeo (che abbiamo già incontrato qui). E ancora la Chiesa di Santa Maria delle Grazie (affrescata da pittori lombardi del primo Cinquecento) e quella dei Santi Gusmeo e Matteo.
Il vino di Domaso
Stanchi di cultura è ora di natura! È il momento di una salita per raggiungere la pista agro-silvo pastorale sulle colline di Domaso, dove si coltiva la vite, per un’antica (eppur poco nota), tradizione vinicola. E poi si scende a Domaso e, ancora, si risale tra le frazioni più panoramiche che la separano da Gera Lario: ma le salite sono tutte qui?
Pian di Spagna
E siamo alla frutta. Anzi: al dolce! Attraversato il fiume Mera, entriamo nella Riserva del Pian di Spagna. Tale toponimo deriva dal dominio spagnolo dei secoli XVI-XVIII; ma non può che evocare un territorio paludoso, intriso di acque, canneti e cariceti (un particolare tipo di torbiera). In quest’area, formatasi per i depositi del fiume Adda (poi bonificati), oggi si possono seguire diversi percorsi e osservare le numerose specie di uccelli, anfibi o rettili.
Si trova, infatti, in posizione strategica per i flussi migratori tra Africa e Nord Europa. Il consiglio è di vagare in questa piana, tra i canneti e i campi coltivati. Colico, importante snodo ferroviario, col suo bel porticciolo e lungolago, è davvero a un passo.
A cura di Federica Amelio
Mappa e dettagli
https://www.google.com/maps/d/edit?mid=12eC5Kc4z-n0XqRE1XxUlYMgbqj9Ru0aM&ll=46.096937409242855%2C9.28892861186282&z=12
Il lago di Como tra Menaggio e Colico: natura, chiese, castelli e musei. Scopri tutti i luoghi incantevoli da visitare lungo il lago
La tratta di oggi comincia solcando le acque del Lago di Como. Siamo sul traghetto che da Varenna ci porta a Menaggio. Percorreremo tutta la sponda nord-occidentale del lago, fino ad aggirarne l’estremità e riprendere il treno a Colico. Tutto quadra: seguiteci!
Sbarchiamo nel più importante centro di commerci e servizi del Lario settentrionale. Incrocio di valli e di acque. Non a caso, anche la ciclovia E-BIKE si raccorda proprio qui dal Lago di Lugano.
Destreggiandoci tra gallerie, percorsi pedonali e falesie di arrampicatori raggiungiamo la frazione di Nobiallo, stando attenti al campanile… perché è davvero pendente!
Andando a curiosare tra le stradine interne e le vecchie mulattiere (a gradini), si scoprono molti piccoli tesori: come gli incantevoli terrazzamenti a ulivo che avvolgono il piccolo Santuario della Madonna della Pace.
Santa Maria Rezzonico
Il primo gioiello lo troviamo nel comune di Santa Maria Rezzonico. E cosa sarà mai? Risposta: la chiesa di Santa Maria! Varcato il portale rinascimentale della sobria facciata, scopriamo che l’interno è completamente affrescato da maestri lombardi del cinque-seicento.
Fuori, adiacente alla chiesa, c’è un’altra cosa da guardare: un muro. Imponente, alto fino 6 metri e di notevole spessore: sono i resti della fortezza tardo-romana.
Castello di Rezzonico
Quante fortezze! Ma ora viene la più bella: quella di Rezzonico. Ai piedi della fortificazione trecentesca, si raccoglie un incantevole borgo d’altri tempi: fatto di viuzze, scale, portici e deliziosi scorci sul lago.
Per fortuna non ci sono da vedere solo chiese e castelli: a Pianello è stato da poco riaperto il Museo della Barca Lariana. Tipiche gondole che trasportavano merci o persone, su e giù per il lago, seguendo il vento e i giorni di mercato; lussuosi motoscafi Riva, lustri come pianoforti; antiche “lucie”, barche da pesca o da corsa. Un patrimonio che fa la storia di questo lago.
Santa Maria del Tiglio e non solo
Gravedona fu molto importante sin dall’epoca romana e medievale. Lo si deduce (con certezza!) non appena si scorge spuntare la curiosa sommità ottagonale del campanile della chiesa di Santa Maria del Tiglio. Assoluto capolavoro romanico, suggestivo quanto a-tipico: perché voi, siete mai entrati in una chiesa passando attraverso il suo campanile?
L’esterno è elegante e raffinato, sia per l’effetto chiaroscurale generato dagli elementi architettonici decorativi (archetti, cornici, lesene, monofore, absidi) e sia per la bicromia dei blocchi grigi alternati alle fasce in marmo bianco di Musso (sotto le cui cave siamo passati proprio poco fa).
L’interno è di notevole complessità: la movimentazione insolita e creativa dei volumi viene accentuata dai fasci di luce che entrano dalle monofore. L’abside centrale è addirittura tri-conca! Colonne, capitelli, nicchie, loggiati, lacerti musivi e brandelli di affreschi… oltre al crocifisso ligneo scolpito nel XII secolo, in legno di pioppo e ontano.
Accanto sorge la Basilica di San Vincenzo, coeva a Santa Maria, ma rifatta in epoca barocca. Se ne veda la cripta romanica, sempre affascinante. E poi Palazzo Gallio, dalle quattro torri, disegnato - a fine Cinquecento - da Pellegrino Tibaldi, l’architetto (e pittore) barocco prediletto da San Carlo Borromeo (che abbiamo già incontrato qui). E ancora la Chiesa di Santa Maria delle Grazie (affrescata da pittori lombardi del primo Cinquecento) e quella dei Santi Gusmeo e Matteo.
Il vino di Domaso
Stanchi di cultura è ora di natura! È il momento di una salita per raggiungere la pista agro-silvo pastorale sulle colline di Domaso, dove si coltiva la vite, per un’antica (eppur poco nota), tradizione vinicola. E poi si scende a Domaso e, ancora, si risale tra le frazioni più panoramiche che la separano da Gera Lario: ma le salite sono tutte qui?
Pian di Spagna
E siamo alla frutta. Anzi: al dolce! Attraversato il fiume Mera, entriamo nella Riserva del Pian di Spagna. Tale toponimo deriva dal dominio spagnolo dei secoli XVI-XVIII; ma non può che evocare un territorio paludoso, intriso di acque, canneti e cariceti (un particolare tipo di torbiera). In quest’area, formatasi per i depositi del fiume Adda (poi bonificati), oggi si possono seguire diversi percorsi e osservare le numerose specie di uccelli, anfibi o rettili.
Si trova, infatti, in posizione strategica per i flussi migratori tra Africa e Nord Europa. Il consiglio è di vagare in questa piana, tra i canneti e i campi coltivati. Colico, importante snodo ferroviario, col suo bel porticciolo e lungolago, è davvero a un passo.
A cura di Federica Amelio
Mappa e dettagli
https://www.google.com/maps/d/edit?mid=12eC5Kc4z-n0XqRE1XxUlYMgbqj9Ru0aM&ll=46.096937409242855%2C9.28892861186282&z=12