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RISERVA NATURALE PALUACCIO DI OGA

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 La Riserva Naturale del Paluaccio di Oga e il contiguo Forte Venini si trovano a 7 km da Bormio. Il Paluaccio di Oga ancora oggi si presenta come una zona di particolare interesse naturalistico e soprattutto botanico e vegetazionale.Le torbiere sono infatti ambienti ormai quasi completamente scomparsi dal nostro Paese sia a seguito di continue opere di bonifica e di scavo, sia per motivi climatici. Suolo e clima sono fattori determinanti per lo sviluppo di quella tipica vegetazione responsabile dell'origine e della sopravvivenza di una torbiera.Nata nel 1983 con l’intento di preservare i delicati ambienti di torbiera, la riserva naturale del Paluaccio ricopre una superficie di oltre 30 ettari.Esempio di un habitat relittuale nel nostro paese (per cause sia antropiche sia ambientali) conserva ancora oggi, a distanza di pochi metri, una molteplicità di ambienti di notevole interesse naturalistico (torbiera bassa e intermedia, prati torbosi, praterie a nardo, aree boschive). Proprio a queste sue caratteristiche è imputabile l’eterogeneità di specie in essa conservate.Di particolare pregio sono le entità tipiche delle fasi fredde postglaciali estremamente rare a sud delle Alpi quali Vaccinium microcarpus, Andromeda polifolia, Empetrum nigrum. Una delle singolarità più suggestive è la presenza all’interno della riserva di Drosera rotundifolia, una pianta carnivora il cui insediamento è stato favorito dalla scarsa disponibilità di nutrienti del suolo.L’aspetto più facilmente osservabile tipico dell’ambiente di torbiera sono però le cupole disegnate dai dossi di sfagno (genere di muschio in continuo accrescimento). Il Paluaccio si trova in uno stadio evolutivo estremamente avanzato. La sua condizione di maturità è stata in parte alterata dalle operazioni di scavo per l’estrazione della torba, utilizzata come combustibile per la fornace di Bormio, tra il 1920 e il 1930.Scientificamente rilevante è anche la funzione di archivio naturale svolto dalla riserva. Gli oltre nove metri di torba hanno consentito di risalire alla complessa storia del Paluaccio e di trarre utili deduzioni sull’ambiente naturale circostante. L’origine della torbiera (che risale a circa 13000 anni fa) testimonia la sicura presenza di aree boscate nell’intorno della riserva, facendo quindi anteporre a tale periodo la scomparsa dei ghiacciai quaternari dalla conca del Bormiese.
SIC TORBIERA DI CAVAGNANO (CUASSO AL MONTE)

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Il SIC “Torbiera di Cavagnano” ricade nel Comune di Cuasso al Monte, in località Cavagnano; ente gestore del sito è la Provincia di Varese. Il sito copre un'estensione di circa 6 ha ed è situato a sud della scuola dell'infanzia e primaria del Comune di Cuasso al Monte, sul lato sinistro della S.P. 29 salendo verso l'abitato di Cavagnano, in una depressione naturale a quote comprese tra i 527 e i 530 m s.l.m. L'ente gestore del sito è la Provincia di Varese.Il sito è di notevole rilevanza naturalistica per la presenza di habitat torbigeni strettamente collegati tra loro e appartenenti alla stessa serie evolutiva. Tra gli habitat presenti sono di particolare importanza le depressioni attribuibili al Rhynchosporion , sia per il grado di conservazione sia per la loro notevole estensione.  La depressione che forma la torbiera è delimitata sui lati nord-ovest e sud-est da versanti in roccia e a nord-est da un dosso morenico. Il laghetto di Cavagnano è alimentato da sorgenti subacquee e mantenuto a livello pressoché costante dal Torrente Acqua Fredda, che scorre verso sud e si immette quindi nel torrente Cavallizza. Il pSIC è caratterizzato da vegetazioni igrofile strettamente collegate tra loro e appartenenti alla medesima serie evolutiva.    
SIC VALLI SANT'ANTONIO

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Il SIC “Valli di Sant’Antonio”, è posto all’estremo lembo orientale delle Alpi Orobiche e comprende il bacino dei torrenti Sant’Antonio, Brandet e Campovecchio e l’omonima Riserva Naturale. A cavallo tra la Valtellina e la Valle Camonica, in provincia di Brescia, ma confinante con le province di Sondrio e di Bergamo, è totalmente compreso nel territorio comunale di Corteno Golgi (BS) e si estende per 4.160 ha, sviluppandosi lungo un intervallo altitudinale ragguardevole: da una quota minima di 980 m, nei pressi del punto di confluenza della Valle di Sant’Antonio con il Fiume Ogliolo (loc.tà Fucine), fino a 2748 m, punto sommitale coincidente con la vetta del Telenek . Il SIC risulta circondato da numerosi altri siti lombardi della Rete Natura 2000, alcuni dei quali posti a breve distanza.In particolare, strettamente adiacente al confine settentrionale, in sinistra idrografica della Valle del torrente Ogliolo, si trova il “Da Monte Belvedere a Vallorda”, a sua volta confinante con il SIC “Pian Gembro” . Tutta la parte occidentale, poi, confina ininterrottamente con il Parco delle Orobie Valtellinesi a sua volta in continuità con il Parco delle Orobie Bergamasche. Si trova, per la sua interezza, nella regione biogeografica alpina (sensu Direttiva Habitat) e, geograficamente, ha il baricentro posto a 10° 12' 3 4" Longitudine E ed a 46° 09' 04" di Latitudine.Numerose le vette che superano i 2000 m: Torsolazzo (2604 m), Lorio (2674 m), Telenek (2748 m ), Sellero (2733 m), Culvegla (2613 m) e Borga (2734 m ) che delimitano il bacino idrografico della Valle di Campovecchio, ed i monti Torsoleto (2705 m), Piz Volt (2641 m), Palone del Torsolazzo (2670 m), Zingo- Bernù (2597 m), Palone del Soppressa (2588 m) e Palone di Bondone (2535 m), i quali delimitano, invece, il bacino idrografico della Valle Brandet.Il Sito appartiene al bacino idrografico del torrente Ogliolo, affluente di destra del fiume Oglio. Numerosi i laghi d’alta quota presenti: andando da Sud a Nord abbiamo il Lago Culvegla, il Lago di Picol, il Lago Torsolaz, il Lago d’Agna ed il Lago Son. Di particolare interesse è il lago di Picol, che con i suoi 65 m di profondità massima, rappresenta uno dei più grandi laghi naturali, di relitto glaciale, dell’arco alpino.Il sistema dei laghi alimenta un articolato reticolo idrografico superficiale, tributario, a fondovalle, dei torrenti Brandet e Campovecchio che confluiscono presso l’abitato di S. Antonio, nell’omonima valle a sua volta tributaria, in destra idrografica, del torrente Ogliolo, proveniente dal passo dell’Aprica.
SIC VALLE DELLA FORCOLA

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ll SIC Valle della Forcola è localizzato in provincia di Sondrio (Lombardia, Italia settentrionale) ed appartiene alla regione biogeografica alpina della Rete Natura 2000.Il sito si trova interamente sul territorio comunale di Livigno, e il suo limite occidentale confina con la Svizzera (Cantone dei Grigioni). Il SIC confina inoltre sul limite sud-orientale, presso il passo della Forcola di Livigno, con il SIC “Monte Vago - Val di Campo – Val Nera”, gestito anch’esso dalla Provincia di Sondrio.Si tratta di un SIC di dimensioni molto ridotte, poco più di 212 ettari, ed è per estensione il 4° più piccolo della Provincia di Sondrio, dopo i SIC: “Rifugio Falk”, il “Paluaccio di Oga” e il “Pian Gembro”.Il SIC prende il nome dalla più vasta Valle della Forcola che si estende per quasi 5 km dal Passo della Forcola di Livigno, confine di Stato e spartiacque tra Bacino del Po e quello del Danubio, fino alla piana della Croce del Vago, dove la Valle della Forcola e la Valle Vago si uniscono a formare la Valle di Livigno.Il sito interessa solo la parte più elevata della valle e in particolar modo solo il versante idrografico sinistro. Il confine del sito segue la strada dal passo Forcola verso la Valle di Livigno per circa 2 km, quindi sale di quota fino al passo del Fieno, chiudendo di fatto il SIC tra la strada statale e il confine di stato.Le zone di maggiore interesse del SIC sono rappresentate dai due laghetti, appena a monte del passo, e dai laghi della Forcola, posti su un pianoro attorno ai 2650 metri di quota, in prossimità del confine con Svizzera.
PALAZZO NATTA (COMO)

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 Il palazzo venne acquistato dai Lambertenghi nel 1579 che negli anni successivi lo ristrutturarono, probabilmente su progetto di Giovanni Antonio Piotti; a questa fase dei lavori appartengono la corte nobile e la parte di facciata ad essa corrispondente con le finestre a timpano spezzato, alternativamente triangolare e curvo, che ospitano i busti degli Imperatori della Casa d'Asburgo. Indirizzo: Via Natta, 12,14(P) - Como (CO)
TEATRO SOCIALE (COMO)

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Fondata a Milano nel 1949 dal Cavaliere Giovanni Treccani degli Alfieri, l’AsLiCo fu istituita con il preciso compito di «aprire la via ai giovani studiosi forniti di adeguate doti naturali a mezzo del Teatro sperimentale» e fare «dell’attività didattica e sperimentale, teatrale e artistica, non un mestiere ma una vocazione».Consolidatasi negli anni, sotto l’oculata presidenza di Treccani padre e del figlio Luigi, di Carlo Fontana, Pier Maria Paoletti, Carlo Peruchetti, Bruno Dal Bon, Barbara Minghetti e ora Fedora Sorrentino, con Giovanna Lomazzi come Vice Presidente, l’AsLiCo ha allargato i suoi orizzonti, promuovendo numerose iniziative e progetti sempre rivolte alla formazione dei giovani artisti – cantanti, registi, direttori, musicisti – offrendo importanti opportunità di lavoro e crescita artistica. Dal 2001 AsLiCo ha trovato casa al Teatro Sociale e da allora gestisce l’intera attività artistica del Teatro storico comasco. Le attività del Teatro sono sostenute da tutti gli enti istituzionali (Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lombardia, Provincia e Comune di Como) oltre che dalla stampa locale e regionale.Molte le attività previste nel corso della stagione che variano dalla Lirica, nostro fiore all'occhiello, alla Prosa, alla Danza passando dal Musica alla Concertistica, senza scordare gli spettacoli per bambini e famiglie. La ricerca costante verte soprattutto alla qualità, qualunque sia il genere di appartenenza dello spettacolo creando, attraverso l’eccellenza, un unico filo rosso che lega ogni proposta.Negli anni, aumentata la richiesta del pubblico è cresciuta anche la proposta del teatro che ad oggi vanta un cartellone annuale on oltre 60 titoli diversi. Ma il Teatro non è soltanto attività volta a divertire il pubblico, ma vuole essere centro di formazione e creazione della cultura stessa.I nostri contatti:Indirizzo: Via Bellini, 3 - 22100 Como COTelefono: +39. 031 - 270170Fax: +39. 031 - 271472E-mail: biglietteria@teatrosocialecomo.itBiglietteria: Piazza Verdi, 1 - 22100 Como CO 
CHIESA DI S. CECILIA - COMPLESSO - COMO

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 La chiesa, ubicata lungo la via Cesare Cantù nei pressi di Porta Torre, è inserita nel complesso del Liceo Volta realizzato sul sito dell'antico monastero delle agostiniane. Il prospetto esterno corrisponde alla parte centrale della facciata del Liceo, leggermente sporgente.L'ingresso della chiesa è preceduto dall'elegante portico su colonne di marmo sopra il quale si aprono due nicchie con le statue della Religione e della Filosofia. Nel timpano sommitale è inserito un busto che raffigura S. Abbondio. Sopra il portale architravato un bassorilievo in stucco che raffigura la Madonna col Bambino. L'interno della chiesa, a navata unica con un altare laterale e tre archeggiature poco profonde per ogni lato, conserva una fastosa decorazione barocca caratterizzata dai pregevoli stucchi eseguiti da Giovanni Battista Barberini.Le pareti della navata sono scandite da eleganti lesene scanalate corinzie sopra le quali corre il cornicione con decorazione a motivi vegetali. Le pareti laterali, il cornicione e le unghie della volta sono arricchite da statue di putti che animano la scena. Sulla volta eleganti figure di angeli a tutto tondo e medaglioni ovali con Caino e Abele, Elia nutrito dall'angelo, Sacrificio di Isacco e Davide con la Testa di Golia. Infine sopra il timpano dell'altare maggiore la statua di Sant'Elena con la Croce affiancata da Davide e Salomone.La decorazione della volta è completata dai tre riquadri ad affresco, opera del pittore milanese Andrea Lanzani, che raffigurano una Gloria d'angeli, il Trionfo della Croce e la Gloria di S. Cecilia. Sulla controfacciata ai lati dell'ingresso due nicchie entro le quali sono collocate due statue, opera di Pietro Lironi, che raffigurano San Tommaso di Villanova e Sant'Agostino. Nella parte superiore è ricavata la cantoria che sfrutta lo spazio ricavato dallo spostamento della facciata.Sulle pareti otto tele che raffigurano Storie della Vergine. A destra la Presentazione di Maria al Tempio e la Visitazione, attribuite a Filippo Abbiati, nell'altare laterale destro l'Assunzione della Vergine, attribuita a Francesco Innocenzo Torriani, e infine nella zona absidale la Natività di Maria, attribuita sempre all'Abbiati. A sinistra l'Annunciazione e la Circoncisione di Gesù, attribuite a Filippo Abbiati, nell'altare laterale la Crocifissione, attribuita a Francesco Innocenzo Torriani, e infine sulla parete sinistra dell'abside la Gloria dell'Immacolata attribuita all'Abbiati.La zona dell'abside è dominata dal fastoso altare con quattro eleganti colonne corinzie su doppio basamento che reggono il soprastante timpano. Al centro la pala d'altare che raffigura l'Addolorata contornata da cinque tondi che raffigurano i Misteri del Rosario. Ai lati dell'altare due nicchie, utilizzate per la Comunione delle monache e per il passaggio dei paramenti, e due eleganti coretti. Indirizzo: Via Cesare Cantù, 57 - Como (CO)
LAGO DI GANNA (VALGANNA)

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La Riserva naturale del Lago di Ganna occupa uno spazio relativamente modesto, ed è situato nella parte media della Valganna, in direzione nord-sud, e si estende verso nord-ovest nella Valcuvia. Il lago è al centro dell’area protetta, che include buona parte della zona paludosa circostante, originata da una falda contenuta nei depositi alluvionali del torrente Margorabbia, che si immette nel lago nella zona meridionale per fuoriuscirne a nord, consentendo un ricambio idrico molto rapido. I monaci Benedettini nel XII e XIII secolo realizzarono bonifiche e apportarono modifiche all’idrografia del territorio. Inoltre, nonostante i recenti tentativi di bonifica, il lago presenta nella sua configurazione attuale una certa stabilità delle acque.La profondità massima delle acque è di soli quattro metri, quindi estremamente ridotta, ma la qualità può definirsi soddisfacente in quanto il lago gode di una buona ossigenazione durante tutto il corso dell’anno e di una notevole trasparenza. Il popolamento degli organismi acquatici non presenta, in generale, caratteristiche di rilievo. Fanno eccezione alcuni nematodi (parassiti di piante e/o animali), rinvenuti in un una punto profondo nella zona a sud-ovest e che rivestono un notevole interesse, tra cui Anonchus mirabilis, una specie caratteristica dell’arco alpino, e Halalaimus stammeri. Quest’ultima, ritrovata finora solamente in una sorgente in Slovenia, è ritenuta un relitto marino adattatosi alle acque sotterranee continentali.La collocazione del bacino del Lago di Ganna, circondato dai monti, oltre a darne un’immagine molto suggestiva, consente una buona osservazione di tutta la vegetazione che varia dalle piante sommerse al bosco, attraverso progressivi stadi di interramento. Quest’evoluzione è determinata in prevalenza dalla formazione di torba. Il popolamento ittico non è abbondante, ma presenta una composizione relativamente stabile, con predominanza del luccio, della scardola e della tinca. Tra le sue sponde, dove crescono salici ed ontani, si snoda per 1,3 km il sentiero guidato del Pralugano, che permette di ammirare l’airone cinerino, la ballerina gialla, il migliarino di palude ed altri rari volatili che trovano nel Lago di Ganna il loro habitat naturale. Per la sua rilevanza floristica e faunistica, il Lago di Ganna, assieme alla torbiera del Pralugano, è Sito di Importanza Comunitaria. L’interesse ecologico del Lago di Ganna va individuato anche nella qualità delle acque, che non ricevono apporti inquinanti. Ciò è possibile perché il suo bacino idrografico non è interessato da insediamenti industriali e le aree residenziali sono talmente poche da non rappresentare un pericolo. L’integrità dell’ambiente consente la sopravvivenza all’interno della valle di 35 specie vegetali considerate rare e 11 classificate rarissime in Italia.Informazioni:Provincia: VareseComune: ValgannaSuperficie in ha: 69,20*Altitudine in metri: 458Ente gestore: Parco regionale Campo dei FioriSede: Via Trieste, 40 - 21030 Brinzio (Va)Telefono: +390332435386email: info@parcocampodeifiori.it Web: Riserva Lago di Ganna
PALAZZACCIO (GROSIO)

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 L'edificio costituisce l'affaccio su via Roma del complesso di Palazzo Negri. Si tratta di un corpo di fabbrica a pianta rettangolare disposto su tre piani fuori terra più un interrato.Le strutture verticali sono in muratura continua in pietra intonacata.Le strutture orizzontali sono composte da volte a crociera al piano terra e da solai in laterocemento ai piani superiori. Sui prospetti principali le cornici di porte e finestre sono in serpentino mentre risultano dipinte quelle su piazza del Municipio.Epoca di costruzione: post 1699 - sec. XVIII Indirizzo: Via Roma, 35(P) (Nel centro abitato, integrato con altri edifici) - Grosio (SO)