Cambio dell’e-bike (o trasmissione) – Tipologie, caratteristiche e accorgimenti da adottare per sfruttare appieno questo componente della bici elettrica.
Il cambio (o trasmissione) è uno dei componenti essenziali dell’e-bike, di cui spesso non si conoscono appieno le potenzialità. Il suo utilizzo, così importante e a volte indispensabile, non deve essere dato per scontato, soprattutto per chi è alle prime armi.
Vediamo dunque di capire insieme quali sono le diverse tipologie e quali accorgimenti si possono adottare per sfruttare appieno le opportunità offerte dal cambio cercando di individuare i pro e i contro riferiti ai diversi modelli disponibili.
Come avviene su auto e moto, anche sulle bici il cambio ha il compito di far funzionare il motore a giusto regime: motore che, consumando meno, riesce così a migliorare la sua efficienza.
A differenze delle auto, nelle e-bike siamo però in presenza di un sistema ibrido, dove la spinta sui pedali viene data in parte dalle nostre gambe e in parte dal motore elettrico mentre il cambio (o meglio, la trasmissione) trasferisce la spinta alla ruota posteriore.
Con un numero di velocità che può andare da 10 a 12 (ma che può arrivare anche a 14) e comandi a grilletto o rotanti, la trasmissione più classica può essere a catena o a cinghia e a parallelogramma su pacco pignoni (anche detto cassetta) o, in alternativa, con cambio interno al mozzo.
Se i vantaggi del cambio interno al mozzo sono quelli di poter cambiare rapporto anche da fermi, nonché offrire una maggiore pulizia e lunghi intervalli di manutenzione, le trasmissioni più tradizionali hanno dalla loro una leggerezza superiore e un’estrema facilità di riparazione in caso di necessità.
Ecco alcuni suggerimenti pratici volti al sapiente utilizzo della trasmissione della vostra bicicletta a pedalata assistita, i quali vi permetteranno di sfruttarne ogni possibile beneficio:
Con la funzione di rendere ancora più agevole la pedalata in città, questo genere di cambio si trova nelle bici elettriche come in quelle muscolari e ultimamente sono molti i produttori che si stanno dedicando a migliorare le loro prestazioni, visto che il traffico in città aumenta e fare i conti con frenate e ripartenze continue non è esattamente il massimo del relax.
I cambi automatici montati sulle e-bike sono essenzialmente di due tipi: quelli più diffusi montati sul mozzo posteriore e quelli CVT, simili ai cambi presenti sugli scooter. Sistemi che sono essenzialmente pensati per uso urbano, fatta eccezione per i nuovi cambi al mozzo con più di 10 rapporti ideati per le e-MTB.
Servendosi di un sistema di cinghie appoggiate su pulegge coniche e di un meccanismo elettronico che permette di gestire i rapporti a seconda della velocità su qualsiasi terreno, i cambi automatici CVT permettono di avere teoricamente infiniti rapporti favorendo una cambiata continua e impercettibile durante la pedalata: un beneficio riscontrabile soprattutto nel traffico cittadino, dove gli stop&go sono assai più frequenti della pedalata a regime. Di dimensioni piuttosto ingombranti hanno però lo svantaggio di non essere sempre montabili sulla parte posteriore del telaio e di causare impiccio tra manubrio e pedali.
Mosso da un sistema di ingranaggi epicicloidali, il cambio al mozzo garantisce più rapporti in uno spazio molto ridotto rispetto ai pacchi pignoni: a differenza dei CVT, pur essendo molto più fluida rispetto al cambio meccanico, qui la cambiata si sente, così come si avverte sulle gambe la differenza fra una marcia e l’altra. Fra i suoi vantaggi, quello di essere più resistente all’usura, visto che gli ingranaggi chiusi all’interno del mozzo creano una sorta di gabbia protettiva contro lo sporco e gli urti, nonché di permettere una manutenzione periodica ridotta del cambio grazie al bagno d’olio che lo lubrifica automaticamente. Manutenzione resa inevitabilmente piuttosto difficile a causa della posizione e del complesso sistema di ingranaggi.
Cambio dell’e-bike (o trasmissione) – Tipologie, caratteristiche e accorgimenti da adottare per sfruttare appieno questo componente della bici elettrica.
Il cambio (o trasmissione) è uno dei componenti essenziali dell’e-bike, di cui spesso non si conoscono appieno le potenzialità. Il suo utilizzo, così importante e a volte indispensabile, non deve essere dato per scontato, soprattutto per chi è alle prime armi.
Vediamo dunque di capire insieme quali sono le diverse tipologie e quali accorgimenti si possono adottare per sfruttare appieno le opportunità offerte dal cambio cercando di individuare i pro e i contro riferiti ai diversi modelli disponibili.
Come avviene su auto e moto, anche sulle bici il cambio ha il compito di far funzionare il motore a giusto regime: motore che, consumando meno, riesce così a migliorare la sua efficienza.
A differenze delle auto, nelle e-bike siamo però in presenza di un sistema ibrido, dove la spinta sui pedali viene data in parte dalle nostre gambe e in parte dal motore elettrico mentre il cambio (o meglio, la trasmissione) trasferisce la spinta alla ruota posteriore.
Con un numero di velocità che può andare da 10 a 12 (ma che può arrivare anche a 14) e comandi a grilletto o rotanti, la trasmissione più classica può essere a catena o a cinghia e a parallelogramma su pacco pignoni (anche detto cassetta) o, in alternativa, con cambio interno al mozzo.
Se i vantaggi del cambio interno al mozzo sono quelli di poter cambiare rapporto anche da fermi, nonché offrire una maggiore pulizia e lunghi intervalli di manutenzione, le trasmissioni più tradizionali hanno dalla loro una leggerezza superiore e un’estrema facilità di riparazione in caso di necessità.
Ecco alcuni suggerimenti pratici volti al sapiente utilizzo della trasmissione della vostra bicicletta a pedalata assistita, i quali vi permetteranno di sfruttarne ogni possibile beneficio:
Con la funzione di rendere ancora più agevole la pedalata in città, questo genere di cambio si trova nelle bici elettriche come in quelle muscolari e ultimamente sono molti i produttori che si stanno dedicando a migliorare le loro prestazioni, visto che il traffico in città aumenta e fare i conti con frenate e ripartenze continue non è esattamente il massimo del relax.
I cambi automatici montati sulle e-bike sono essenzialmente di due tipi: quelli più diffusi montati sul mozzo posteriore e quelli CVT, simili ai cambi presenti sugli scooter. Sistemi che sono essenzialmente pensati per uso urbano, fatta eccezione per i nuovi cambi al mozzo con più di 10 rapporti ideati per le e-MTB.
Servendosi di un sistema di cinghie appoggiate su pulegge coniche e di un meccanismo elettronico che permette di gestire i rapporti a seconda della velocità su qualsiasi terreno, i cambi automatici CVT permettono di avere teoricamente infiniti rapporti favorendo una cambiata continua e impercettibile durante la pedalata: un beneficio riscontrabile soprattutto nel traffico cittadino, dove gli stop&go sono assai più frequenti della pedalata a regime. Di dimensioni piuttosto ingombranti hanno però lo svantaggio di non essere sempre montabili sulla parte posteriore del telaio e di causare impiccio tra manubrio e pedali.
Mosso da un sistema di ingranaggi epicicloidali, il cambio al mozzo garantisce più rapporti in uno spazio molto ridotto rispetto ai pacchi pignoni: a differenza dei CVT, pur essendo molto più fluida rispetto al cambio meccanico, qui la cambiata si sente, così come si avverte sulle gambe la differenza fra una marcia e l’altra. Fra i suoi vantaggi, quello di essere più resistente all’usura, visto che gli ingranaggi chiusi all’interno del mozzo creano una sorta di gabbia protettiva contro lo sporco e gli urti, nonché di permettere una manutenzione periodica ridotta del cambio grazie al bagno d’olio che lo lubrifica automaticamente. Manutenzione resa inevitabilmente piuttosto difficile a causa della posizione e del complesso sistema di ingranaggi.