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I "bagni vecchi di bormio" (valdidentro)

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Descrizione

Bagni Vecchi - Valdidentro

Sopra l'abitato di Molina nel Comune di Valdidentro, appena sotto la strada che sale al Passo dello Stelvio, una serie di edifici annidati contro il versante testimoniano dell'antico sfruttamento medico e turistico delle sorgenti termali caratteristiche della zona di Bormio: si tratta dei cosiddetti Bagni Vecchi, un complesso sicuramente già attivo in epoca altomedievale, attorno al VI secolo d.C. Non appare invece comprovabile l'ipotesi che queste acque fossero già citate da Plinio, anche se la tradizione attribuisce a quell'epoca le cosiddette "Vasche romane", in cui si raccoglie l'acqua che sgorga direttamente dalla roccia.

Ricordate da Cassiodoro in una lettera del 535 come Aquae Bormiae, le strutture termali continuarono a essere frequentate nel corso di tutto il Medioevo, dato che sorgevano lungo la Via Imperiale d'Alemagna, importante strada che attraverso la Val Fraéle portava in Svizzera; vennero quindi ampliate, fortificate e dotate di una piccola chiesa dedicata a San Martino.

Le sorgenti appartenevano allora alla Comunità di Bormio, che ne regolamentava lo sfruttamento, appaltandone ogni cinque anni la gestione. All'epoca di Leonardo da Vinci, che nomina i Bagni nel Codice Atlantico, la chiesa, danneggiata da un crollo, venne ricostruita e quindi affrescata, mentre veniva allestito un bagno termale anche per le donne, indice questo del continuo apprezzamento per il luogo da parte non solo dei locali.

Negli anni '30 dell'800 la moda delle cure termali porta all'edificazione di uno stabilimento più moderno e vicino al centro abitato, che sarà denominato Bagni Nuovi per distinguerlo da quelli che ora divengono i Bagni Vecchi; questi ultimi però non vengono abbandonati: ampliati con una galleria entro la montagna per creare una "grotta sudatoria", sfruttando l'acqua che scaturisce qui a una temperatura di circa 40°, vengono ristrutturati dalla nuova proprietà svizzera;  prima della Grande Guerra viene inoltre aggiunto l'Hotel Belvedere, progettato dall'architetto milanese Ugo Zanchetta. Questi ultimi interventi in particolare si qualificano come pregevoli esempi di architettura espressione dell'Art Deco di inizio Novecento.

Tutt'oggi attivi e collegati ai Bagni Nuovi, i Bagni Vecchi, con la loro complessa struttura accresciutasi nel tempo attraverso successive aggiunte, riassumono oltre mille e cinquecento anni di storia, ancora in parte leggibile negli edifici rimasti; costituiscono quindi, oltre che un polo d'attrazione per il benessere, anche un interessante itinerario storico-architettonico.

 

Indirizzo: Strada Statale dello Stelvio (Fuori dal centro abitato, isolato) - Valdidentro (SO)

MAP

Bagni Vecchi - Valdidentro

Sopra l'abitato di Molina nel Comune di Valdidentro, appena sotto la strada che sale al Passo dello Stelvio, una serie di edifici annidati contro il versante testimoniano dell'antico sfruttamento medico e turistico delle sorgenti termali caratteristiche della zona di Bormio: si tratta dei cosiddetti Bagni Vecchi, un complesso sicuramente già attivo in epoca altomedievale, attorno al VI secolo d.C. Non appare invece comprovabile l'ipotesi che queste acque fossero già citate da Plinio, anche se la tradizione attribuisce a quell'epoca le cosiddette "Vasche romane", in cui si raccoglie l'acqua che sgorga direttamente dalla roccia.

Ricordate da Cassiodoro in una lettera del 535 come Aquae Bormiae, le strutture termali continuarono a essere frequentate nel corso di tutto il Medioevo, dato che sorgevano lungo la Via Imperiale d'Alemagna, importante strada che attraverso la Val Fraéle portava in Svizzera; vennero quindi ampliate, fortificate e dotate di una piccola chiesa dedicata a San Martino.

Le sorgenti appartenevano allora alla Comunità di Bormio, che ne regolamentava lo sfruttamento, appaltandone ogni cinque anni la gestione. All'epoca di Leonardo da Vinci, che nomina i Bagni nel Codice Atlantico, la chiesa, danneggiata da un crollo, venne ricostruita e quindi affrescata, mentre veniva allestito un bagno termale anche per le donne, indice questo del continuo apprezzamento per il luogo da parte non solo dei locali.

Negli anni '30 dell'800 la moda delle cure termali porta all'edificazione di uno stabilimento più moderno e vicino al centro abitato, che sarà denominato Bagni Nuovi per distinguerlo da quelli che ora divengono i Bagni Vecchi; questi ultimi però non vengono abbandonati: ampliati con una galleria entro la montagna per creare una "grotta sudatoria", sfruttando l'acqua che scaturisce qui a una temperatura di circa 40°, vengono ristrutturati dalla nuova proprietà svizzera;  prima della Grande Guerra viene inoltre aggiunto l'Hotel Belvedere, progettato dall'architetto milanese Ugo Zanchetta. Questi ultimi interventi in particolare si qualificano come pregevoli esempi di architettura espressione dell'Art Deco di inizio Novecento.

Tutt'oggi attivi e collegati ai Bagni Nuovi, i Bagni Vecchi, con la loro complessa struttura accresciutasi nel tempo attraverso successive aggiunte, riassumono oltre mille e cinquecento anni di storia, ancora in parte leggibile negli edifici rimasti; costituiscono quindi, oltre che un polo d'attrazione per il benessere, anche un interessante itinerario storico-architettonico.

 

Indirizzo: Strada Statale dello Stelvio (Fuori dal centro abitato, isolato) - Valdidentro (SO)