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"PUNT DE SAS" OF VILLA DI TIRANO-STAZZONA

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You are about to cross the "punt de sass", literally "stone bridge", an ancient stone bridge with double arch also called "Roman bridge" or "medieval bridge". Although popular tradition attributes an ancient origin to it, in reality the sources do not allow us to date the artefact with certainty or to confirm its Roman origin. However, we know for sure that the "punt de sass" was used to connect the municipality of Villa di Tirano to Stazzona and that the Adda river flowed under this bridge until 1817. In fact, on August 27 of that year there was an important flood which diverted the course of the river, thus ending the function of the connecting bridge between the two municipalities. Currently the bridge is therefore located in the middle of meadows, in a context detached from the original one. From the construction point of view, the bridge is unique in the Valtellina area. You can rarely find the use of large stones, even more than a meter long and well squared in the lower part, and the skill in arranging them in regular horizontal course. The constructive rigor undoubtedly recalls the need to create an artifact capable of withstanding the rushing floods of the river, a need for solidity that leads us to believe that the bridge was one of the most important in Valtellina and therefore did not have a peripheral role. The remaining parts, especially the parapets built with roughly roughed stones, seem instead to indicate a subsequent intervention. The rocks used for its construction are gneiss and quartzites. The bridge is about 28 m long and consists of two large symmetrical arches separated by a central pile which, on both sides, has buttresses and spurs with an almost triangular section. At the extremity, the construction ends with walls that open to the width of the bridge. The two arches measure 12 meters each. Adjacent to the central pile there are stone gargoyles for rainwater. Finally, iron keys surround the arches. 
Edicola di Apollo MusageteL'edificio ha un impianto rettangolare ed è composto da un unico ambiente coperto da una volta. Il prospetto principale presenta al centro un grande arco sostenuto da due colonne su piedistalli sopra il quale vi è un fastigio con una cornice mistilinea. Le pareti interne dell'edicola sono decorate da dipinti murali. Rustico ovestll fabbricato ha un impianto articolato composto da due corpi di fabbrica quadrangolari innestati perpendicolarmente e sviluppati su due piani di altezza. I fronti esterni dell'edificio sono scanditi da lesene e finte colonne, le aperture sono sottolineate da cornici dipinte. I locali del piano terra conservano la pavimentazione in acciottolato e contengono attrezzi agricoli e un grande torchio. All'interno dell'edificio vi è anche una ghiacciaiaEntrambi gli edifici risalgono alla prima metà del sec. XVIII Indirizzo: Viale senatore Camillo Bozzolo 2 - Casalzuigno (VA)
VILLA GENO (COMO)

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L'accesso alla villa era scomodo e difficile; per questo motivo la figlia del marchese fece costruire una strada, che ben presto divenne il passaggio pubblico dei Comaschi, viale Geno.I Cornaggia ricostruirono l'edificio, su disegno del Tazzini, e fecero ordinare il giardino; tracciarono viali e sentieri, conservando gran parte della vegetazione locale ed inserendo qua e là, con molto gusto, piantagioni diverse, in modo che non stonassero ma si fondessero in un tutto organico.Passata in proprietà al comune di Como, il preesistente parco ha subito una completa opera di demolizione anche per la soppravvenuta costruzione di numerose ville, tanto che attualmente non esistono che pochi alberi. La villa è stata trasformata in ristorante.Davanti alla villa si trova una fontana il cui getto può raggiungere quasi quaranta metri d'altezza. Indirizzo: Viale Geno, 12 - Como (CO)
VILLA SUCOTA (COMO)

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La Villa è un'importante sede per convegni e mostre ed è anche la sede della Fondazione Antonio Ratti. Ha subito varie modifiche e passaggi di proprietà dalla prima edificazione tra il XIX e l’inizio del XX secolo. Fu proprietà di Metternich, medico di Napoleone, e ospitò l’abate Pietro Configliacchi, allievo di Alessandro Volta, che iniziò qui la coltivazione di piante rare e esotiche. Al corpo neoclassico originario vennero aggiunte costruzioni di gusto ottocentesco. Conserva una biblioteca di testi e documenti sul tema della seta e dei filati. Indirizzo: Via per Cernobbio, 17 - Como (CO)
VILLA TURCONI (ALTA VALLE INTELVI)

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La Villa, in stile medioevale, fu realizzata e tra il 1918 ed il 1923 su committenza di Leonardo Turconi, allora direttore della Banca Popolare Italiana di Milano. Il Turconi appassionato d’arte e di archeologia, utilizzò la villa come quadreria per la sua collezione di ben 93 dipinti d’autore.Successivamente l’edificio passa in proprietà alla Fabbrica del Duomo di Milano e poi al Comune di Lanzo, attuale proprietario del complesso. La Villa presenta particolari decorativi di notevole interesse, fra i quali le parti scultoree ed i ferri battuti opera dello scultore Vittorio Novi, che curò particolarmente l’inserimento delle pietre policrome. Oggi la villa ospita manifestazioni culturali, artistiche, musicali e del tempo libero. Indirizzo: Via Martino Novi, 18 - Alta Valle Intelvi (CO)
VILLA VALSECCHI (MENAGGIO)

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Villa massiccia con torretta laterale adibita a piccionaia. La dimora è ornata da un ricchissimo impianto decorativo a motivi vegetomorfi, con tralci a fiori e frutti, e ringhiere in ferro battuto con ricchi motivi vegetali. In grandi nicchie statue con figure femminili.Epoca di costruzione: inizio sec. XX Indirizzo: Via Fabio Filzi, 35 - Loveno, Menaggio (CO)
MUSEO STORICO GIUSEPPE GARIBALDI (COMO)

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 Il Museo Storico Giuseppe Garibaldi si sviluppa all'interno di Palazzo Olginati, che risale al XV secolo ma ha subito numerose ristrutturazioni, l'ultima delle quali a metà dell'Ottocento. Il palazzo, assieme agli arredi e alle suppellettili presenti nell'edificio, venne donato al Comune di Como grazie al legato dell'ultima discendente della famiglia Olginati, Carlotta, a condizione che vi fosse allestito "un museo da intitolarsi a Giuseppe Garibaldi in memoria del soggiorno che il Generale vi fece" nel 1866. Il Museo comprende principalmente due Sezioni: la prima è dedicata soprattutto alle vicende storiche del Risorgimento e illustra le principali tappe della storia comasca e italiana, dai primi moti insurrezionali attraverso le guerre d'indipendenza e la figura di Garibaldi fino alle due guerre mondiali. La seconda Sezione comprende tessuti, oggetti d'abbigliamento, arredi ed altri oggetti di varia natura che documentano aspetti della vita lariana fra XVII e XX secolo. I nostri contatti:Indirizzo: Piazza Medaglie d’Oro 1Tel: +39 031 252550Fax: +39 031 268053Email: musei.civici@comune.como.it 
MUSEO ARCHEOLOGICO PAOLO GIOVIO (COMO)

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Il Museo Archeologico Paolo Giovio si compone di varie sezioni. Alcune sale sono dedicate al collezionismo, come la sala egizia, la sala delle gemme, quelle dei vasi greci, delle monete, dei bronzetti italici e romani e la ricostruzione dell’antica esposizione preistorica. La parte principale del percorso documenta la storia del territorio lariano attraverso i reperti archeologici, a partire dalle più antiche tracce dell’uomo.Nella Sezione di Preistoria e Protostoria è particolarmente ben documentata la Cultura di Golasecca, sviluppatasi nel circondario di Como nel I millennio a. C.La Sezione romana presenta la Novum Comum fondata da Cesare e illustra le testimonianze della vita quotidiana del tempo. Indirizzo: Piazza Medaglie d'Oro,1 - 22100 Como
MUSEO DELLA VALLE (CAVARGNA)

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Nel 1982 è stato costituito il “Museo della Valle”. Per raccogliere e tramandare le tradizioni, gli usi e i costumi caratteristici di queste terre e per fermare nel tempo le testimonianze delle genti che hanno vissuto in Val Cavargna. Riconosciuto da Regione Lombardia nel 2007, il Museo è stato fondato e tuttora è gestito dall'Associazione di volontariato culturale “Amici di Cavargna".Il “Museo della Valle” è un museo di tipo etnografico che risponde all’obiettivo, non solo di conservare ed esporre oggetti e manufatti, ma anche di testimoniare la vita e le manifestazioni di una popolazione portatrice di una cultura popolare locale caratteristica, che si auspica di poter tramandare nel tempo, insieme alla ingegnosa tecnologia e ai mestieri tradizionali che hanno reso possibile l’adattamento della popolazione all’ambiente montano: la cura e coltivazione della terra, l’allevamento di montagna, l’economia alpigiana, la cura e lo sfruttamento dei boschi, la falegnameria, la lavorazione del ferro e dello stagno. Indirizzo: Via alla Chiesa 12/14 - Cavargna (Co)