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ECOMUSEO MINERARIO DELLA VAL TOPPA (PIEVE VERGONTE)

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Cenni mineralogici
Importante anche dal punto di vista mineralogico, la località è individuata come –decima zona- del “Distretto d’oro del Monte Rosa”, negli scisti filladici della “serie del Canadese”, da essa provengono infatti gli unici esemplari di oro nativo raccolti nell’Ossola; il metallo impregna la quarzite a lucentezza grassa ed è chiaramente visibile in più di un esemplare sotto forma di tenui
particelle, di laminette, di forme tubercolare. Il giacimento, di età post-giurense e probabilmente
terziaria, ha offerto anche rari gruppi di pirrotina bronzea in prismi esagonali, abbondanti gruppi di quarzo, i sulfuri sopraccitati e, eccezionalmente, qualche saggio di scheelite subcompatta, in alcuni punti superficialmente alterata con formazione di meymacite e attraversata da esigui filoncelli di wolframite.
Si presume che il complesso aurifero di Valtoppa abbia finora dato solo una scarsa parte del metallo che racchiude: si ha notizia da antica documentazione dell’esistenza nella zona di un piccolo filone di quarzo pochissimo mineralizzato, ma ricco in oro, con tenore fino a 180 gr. per
tonnellata.


Cenni storici
Non si hanno notizie precise sull’inizio dello sfruttamento in quanto le prime ricerche e
coltivazioni risalgono a tempi talmente remoti da essere imprecisabili; i primi documenti ritrovati
risalgono al XIV secolo, sotto il Ducato di Milano, ma il periodo di maggiore attività si sviluppa
lungo tutto il 1800 e primi ‘900:
- dal giornale “Il Moderato” di Milano che nel 1851 scriveva…”chi ha letto Plinio e Stradone ben
conosce qual fosse l’importanza che i Romani attaccavano alle grandi miniere degli Ittomuli…questi scrittori le ponevano al di sopra di Piacenza se non perché Piacenza era la Colonia più cospicua della Gallia Cisalpina e perciò a lei solevano riferirsi gli scrittori Greci e Latini nel favellare dei nostri paesi…il Senato di Roma non volendo che scapitasse il pregio dell’oro aveva decretato che non si impiegassero più di 5.000 schiavi nella coltivazione; e quando l’impero andò diviso…gli Imperatori di Milano assegnarono le miniere degli Ittomuli per galera ai settari di Ario..”
Tant’è che negli avanzamenti delle gallerie scavate dagli inglesi, filone Valtoppa; si incontrano a tratti antichissime gallerie di forma circolare con diametro da 80 cm a 110 cm massimo, in gran parte franate e che la tradizione locale vuole scavate dai saraceni prigionieri di guerra. L’antichissima fattura di queste gallerie è dimostrata, oltre che nella forma e dimensione, anche da resti di incendio rimasti sulla roccia che indicano come si facilitasse l’abbattimento della stessa rammollendola col fuoco.

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